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ROMA / 03-08-2011
RICORDO DI GIUSEPPE D'AVANZO / D'Avanzo il giornalista che lottò sempre contro malapolitica, mafia e guerre sporche
RICORDO DI GIUSEPPE D'AVANZO, il giornalista che lottò sempre contro malapolitica, mafia e guerre sporche. Ultime notizie Roma - Giuseppe D'Avanzo, giornalista protagonista di tante battaglie e inchieste contro la malapolitica, la mafia e le guerre sporche. La sua morte, avvenuta lo scorso 30 luglio a Calcata, nel viterbese, ha lasciato indubbiamente un enorme vuoto.
Laureato in filosofia e giornalista professionista, ha lavorato nella redazione napoletana di Paese Sera tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta.
E' stato quindi assunto a "la Repubblica“ nel 1986. Ha poi lavorato per tre anni al Corriere della Sera, per poi tornare nel 2000 a la Repubblica con la qualifica di vice direttore e nel ruolo di editorialista, oltre che autore di inchieste di cronaca giudiziaria, economica, politica.
Con il giornalista Carlo Bonini ha curato i principali scoop investigativi nei quali la cronaca nera s'è incrociata con la politica, soprattutto estera e militare, ma ha lungamente collaborato con Attilio Bolzoni, cronista e inviato di "La Repubblica" in Sicilia in inchieste di mafia.
Tra le inchieste e i servizi più noti di D'Avanzo, vale certamente la pena ricordare:
Il "Nigergate" - che vide approdare nel discorso sullo Stato dell'Unione di George W. Bush la falsa notizia del tentativo di Saddam Hussein di acquistare uranio del Niger, del tipo "yellowcake" - fu da lui ricollegato a un dossier costruito a Roma in ambienti contigui ad ambasciate africane e al Sismi, il servizio d'intelligence militare italiano. (Ma un anno prima, luglio 2004, Daniele Luttazzi aveva proposto lo stesso collegamento in un articolo pubblicato dal mensile Rolling Stone.) [1]
Il rapimento di Abu Omar fu da lui ripetutamente ricollegato non solo a un'attività clandestina della CIA in territorio italiano, ma a una vera e propria operazione congiunta degli statunitensi con il Sismi: la pubblicazione di indizi in tal proposito si valse delle prime indagini condotte dalla Procura di Milano, ma parve anche indirizzarle in un feedback alquanto inusuale, accennando alla possibilità che la rilevazione satellitare delle utenze di telefonia mobile dei rapitori indicasse che sul luogo del rapimento vi fossero anche agenti italiani.
Scandalo Telecom-Sismi: La strada così aperta condusse all'individuazione della sinergia illecita tra il cosiddetto "Tiger team", una squadra di esperti informatici della Telecom-Italia e Sismi, che si sarebbe svolta sia per depistare le precedenti indagini, sia per mettere sotto controllo una serie di personaggi pubblici italiani. L'indagine in proposito è ancora in corso, ma le notizie sul "centro d'ascolto" di via Nazionale si sono arricchite nel 2006 della novità che lo stesso D'Avanzo sarebbe stato tra gli intercettati.
Il caso delle "dieci domande" al Presidente del Consiglio, inaugurato dalle rivelazioni di Conchita Sannino della redazione partenopea di Repubblica in merito alla partecipazione di Silvio Berlusconi alla festa di compleanno di Noemi Letizia, una diciottenne di Portici, e, dopo la seconda lettera pubblica di Veronica Lario, oggetto di uno "speciale multimediale" curato da D'Avanzo per rimarcare le presunte incoerenze nella ricostruzione pubblica della vicenda.
Il caso delle "escort di Tarantini", saldato alla precedente inchiesta dalla decisione di Ezio Mauro di trasporvi parte delle domande rivolte dal suo giornale al Presidente del consiglio.
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