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MILANO / 03-08-2011
SIMONA VENTURA, INTERVISTA VANITY FAIR / Prima intervista di Simona Ventura dopo addio Rai
“CON LIOFREDI ALLA RAI SONO STATI DUE ANNI DI DESERTIFICAZIONE CULTURALE. AVREI DOVUTO FARGLI CAUSA PER MOBBING”
SIMONA VENTURA A VANITY FAIR. la prima intervista di Simona Ventura dopo il divorzio dalla Rai. Ultime notizie Milano - «Ho passato gli ultimi due anni in Rai a lottare, a difendere la gente che lavorava con me. Invece che guardare avanti, dovevo guardarmi le spalle». Sono le parole di Simona Ventura: le prime dopo aver lasciato la Rai per passare a Sky sono affidate in esclusiva a Vanity Fair, che le dedica la copertina in edicola dal 3 agosto. Nonostante la Rai l’avesse già inserita nei palinsesti della prossima stagione, la conduttrice ha scelto di andarsene firmando un contratto biennale con la Tv italiana di Rupert Murdoch.
Raidue perde la sua regina. Che cosa è andato storto, dopo 10 anni? «Sono sempre stata una persona libera, ma ultimamente non c’erano più le condizioni per questa libertà». E quindi che cosa rischia, la sua ex rete? «Di diventare un negozio senza clienti. Lei capisce che, se si fa festa per l’8% di share, allora siamo messi bene. E negli ultimi due anni è stata perpetrata, a danno della rete, una vergognosa desertificazione culturale». Si spieghi meglio: ha subito condizionamenti politici? «I veri guai arrivano quando vengono imposte persone che non sanno fare questo lavoro. Un colore politico credo che in Tv lo si possa avere: ma bisogna avere anche la professionalità. Invece, piano piano, sono arrivati gli incapaci, e anche presuntuosi: servi della politica e niente più. La Rai si potrebbe fare con 9 dirigenti, invece che 54: il problema è che ci sono dirigenti capaci costretti a cercare protezioni per sopravvivere a quelli incapaci, che sono lì solo perché protetti... Non saprei dire chi è stato il migliore tra i dirigenti con cui ho condiviso questi anni. In compenso non ho dubbi sul peggiore: Massimo Liofredi». Direttore di Raidue dal 2009 a pochi giorni fa: quelli che lei ha chiamato i due anni di «desertificazione culturale». Perché il peggiore? «Se ho un direttore a lui devo rendere conto, con lui mi devo confrontare, e capisco che possa avere una visione diversa dalla mia. Altra cosa è che distrugga in modo certosino e vergognoso la mia autonomia e la mia voglia di creare e di rinnovarmi. Se uno è competente non si comporta così, piuttosto ti sfrutta, visto che sei il patrimonio della sua rete». Che motivo avrebbe avuto, Liofredi, per accanirsi su di lei? «Non riusciva a gestirmi. Aveva capito che non gli avrei permesso di impormi personaggi indecenti, e comunque inadatti alle nostre trasmissioni. Si dice che Liofredi non le abbia perdonato di aver ripreso severamente, durante una puntata dell’Isola dei famosi, Monica Setta, giornalista a lui vicina. «La Setta è arrivata a Raidue facendosi scioccamente imporre: io ero lì da dieci anni. E in quell’occasione disse cose gravi – e non vere – sul passato di Aldo Busi: era mio dovere intervenire. Da quel momento le cose sono ulteriormente peggiorate, li ho avuti sempre addosso». Un mese dopo il suo addio, Liofredi non è più direttore della rete: è stato trasferito a Rai Ragazzi, il canale per i bambini. E pare che, per questo, farà causa alla Rai per mobbing. «La causa per mobbing avrei dovuto farla io per quello che ha fatto passare a me – ma non solo a me – in questi due anni, e per i colpi mortali che ha inferto al target di Raidue». Ha perso anche Santoro. «Per Michele, paradossalmente, avere la politica contro era un bene, gli dava forza, ma a un certo punto non ce l’ha fatta più: posso capirlo. Anche questa perdita fa parte della distruzione di una rete che ormai i giovani non guardano più. E quando spegni un canale un pezzo alla volta, poi riaccenderlo è un’impresa». Il suo primo programma con Sky sarà X Factor, condotto da Alessandro Cattelan, che ha già lavorato con lei a Quelli che il calcio. «È uno di quei giovani, come Daniele Battaglia, che in Rai sono stati penalizzati proprio perché li ho lanciati io. E invece Cattelan è più bravo di Facchinetti». Anche Facchinetti lo ha lanciato lei, però a lui, malgrado qualche flop, di occasioni ne continuano ad arrivare. «Francesco è uno capace, ma si è un po’ smarrito. Succede: se hai successo da giovane, rischi di perdere la percezione delle tue reali possibilità, di non tenere i piedi per terra. Ora che sta per diventare padre, l’esperienza più bella che possa capitare a un uomo, gli auguro di ritrovare l’umiltà e l’entusiasmo di un tempo». In Rai, intanto, pare che la conduzione della prossima edizione dell’Isola dei Famosi potrebbe essere affidata a Caterina Balivo, al momento senza contratto. Pensa che possa funzionare? «Credo di sì. Anche se, a mio modesto parere, la Balivo ha fatto un po’ troppo la furbetta del quartierino, e a furia di tirare la corda è rimasta con il cerino in mano. Però spero che trovi un posto di lavoro». Pier Silvio Berlusconi ha detto che Sky, investendo nell’intrattenimento, raschia il barile per qualche abbonato in più. «A Sky ho rivisto la Mediaset di vent’anni fa, quella con l’entusiasmo e la voglia di capire. Ora anche Mediaset mi sembra smarrita. E fa effetto, perché un’azienda così – con una struttura dirigenziale di prim’ordine e autori eccellenti – potrebbe proporre programmi che non siano la riproposizione di quelli visti in Rai».
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