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MILANO / 31-08-2011
STUDI TROPPO CARI? / Ben 40 mila italiani chiedono un prestito per pagarsi gli studi
Cercano un finanziamento da più di 10.000 euro e ripagheranno il debito in circa quattro anni.
Settembre è il mese in cui le famiglie italiane tornano a fare i conti con la scuola e, complice la crisi economica e la volontà di essere più competitivi nella ricerca di un’occupazione, sono più di 40.000 i nostri connazionali che nell’ultimo anno hanno richiesto un prestito per pagare i propri studi o quelli dei figli.
A diffondere i dati è Prestiti.it (www.prestiti.it), il broker online che aiuta a scegliere il miglior finanziamento personale. Secondo l’analisi del sito, c’è chi utilizza il prestito personale per finanziare l’università per i propri figli, chi la propria formazione post laurea, chi ha bisogno di una cifra cospicua per sovvenzionare una vita da fuori sede, ma anche chi vuole permettersi i master migliori in facoltose università private: un mondo variegato e complesso, ma mai come oggi specchio dei tentativi messi in atto per affrontare lo spettro della disoccupazione.
Secondo Prestiti.it, chi va alla ricerca di un prestito formazione e università ha in media 38 anni, aspira ad un finanziamento di circa 10.500 euro e ha intenzione di rimborsarlo in 51 mesi, vale a dire poco più di quattro anni. Va rilevato che l’età media risultante ingloba sia i genitori che hanno bisogno di supportare i propri figli nel loro processo di formazione, sia gli studenti che richiedono un prestito per se stessi.
Evidentemente, i giovani non sono solo bamboccioni che vogliono vivere alle spalle dei genitori. Sono tanti, infatti, gli studenti che si fanno carico in prima persona dei costi della loro formazione: oltre il 15% delle richieste di finanziamento è sottoscritto proprio dai diretti interessati, che fanno ricorso al credito al consumo per completare la propria formazione universitaria. Scendono, in questo caso, sia l’età media del richiedente, che si ferma a 25 anni, sia il valore del prestito richiesto: “solo” 9.500 euro. Va detto, ad ogni modo, che essi hanno bisogno di trovare un cointestatario del prestito, con reddito dimostrabile, affinché l’istituto finanziatore possa prendere in considerazione la loro domanda. Se mamma e papà non pagano, quantomeno garantiscono.
A preoccuparsi della formazione sono soprattutto le donne: se solitamente a richiedere un prestito sono prevalentemente gli uomini, quando si tratta di questa tipologia di finanziamento, la percentuale di donne che li richiede aumenta di 14 punti percentuali rispetto alla media, passando dal 24% al 38% delle richieste totali.
Per quanto riguarda lo spaccato regionale, quella che emerge è una generale uniformità di comportamento su tutto il territorio nazionale: l’indagine di Prestiti.it registra una generale attenzione di tutte le Regioni d’Italia a questa forma di finanziamento della formazione; a variare, piuttosto, sono gli importi richiesti, che indicano scelte di formazione professionale diverse. Guidano la classifica degli importi Sardegna (con 14.900 euro richiesti), Lombardia (12.800) e Trentino (12.000); le zone in cui si richiedono finanziamenti minori, invece, sono Abruzzo (8.000 euro), Umbria e Veneto (entrambe con 8.100 euro).
«Se è vero che l’Italia è guida la classifica (tutta negativa) della disoccupazione giovanile – dice Marco Giorgi di Prestiti.it – i giovani italiani stanno sempre più scegliendo la formazione d’eccellenza come strumento per uscire dalla crisi e trovare un lavoro, magari anche all’estero. Per questo cominciano a ricorrere al credito al consumo anche per finanziare master post laurea e corsi di alta formazione. Comparatori come Prestiti.it aiutano a trovare la soluzione più vantaggiosa per il proprio investimento».
Ecco di seguito la classifica regionale in base all’ammontare richiesto:
Sardegna 14.900
Lombardia 12.800
Trentino Alto Adige 12.000
Toscana 11.500
Sicilia 11.500
Lazio 11.200
Piemonte 10.700
Campania 10.500
Puglia 10.200
Marche 10.100
Friuli Venezia Giulia 10.100
Liguria 10.000
Calabria 9.500
Emilia Romagna 8.200
Veneto 8.100
Umbria 8.100
Abruzzo 8.000
Molise n.d.
Valle d'Aosta n.d.
Basilicata n.d.
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