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ROMA (RM) / 12-09-2011
EVASIONE FISCALE ITALIA, MANOVRA GOVERNO / Ruolo comuni italiani nella manovra economica, lotta evasione fiscale
Maggiori responsabilità e maggiori introiti: le nuove prerogative dei Comuni in materia fiscale
Evasione fiscale, ultime notizie Roma - Tra le misure allo studio degli esperti del ministero dell'Economia e della compagine di governo, sono previste, secondo fonti della maggioranza, oltre alle strette sulle società di comodo, anche misure che porterebbero a un inasprimento delle norme sull'evasione fiscale, attraverso il coinvolgimento dei Comuni. Tali misure sarebbero volte a sopperire all'ammanco del gettito di 1,5 miliardi di euro (500 milioni nel 2013 e 1 miliardo nel 2014) derivante dall'abrogazione di ieri della norma sulle pensioni.
Secondo i progetti allo studio dei funzionari di Via XX Settembre, ai Comuni spetterà un ruolo sempre più importante nella gestione fiscale. Le amministrazioni locali potrebbero percepire una quota maggiore degli introiti derivanti dalla lotta all'evasione e, per favorire i controlli, potrebbero decidere di rendere pubblici i redditi dichiarati dai loro cittadini, mentre al momento i comuni dispongono solo dei cosiddetti "volumi" che elencano sì i redditi dichiarati dai contribuenti ma che possono essere messi a disposizione di chi lo richiede con una procedura alquanto difficoltosa. La pubblicazione online dei redditi favorirebbe una forma di trasparenza e di "controllo sociale" del territorio, che dovrebbe render conto anche dei servizi resi a chi è titolare dei redditi più bassi. Attualmente ai comuni è destinato il 50% delle somme definitivamente riscosse a seguito delle segnalazioni effettuate, percentuale ridefinita e innalzata dal decreto legislativo sul federalismo fiscale (prima era del 33%). Tuttavia, in base ai dati di Giugno, sono solo 540 i comuni che hanno stipulato la convenzione con l'Agenzia delle Entrate sui controlli anti-evasione.
Sempre nel comparto fiscale in arrivo c'é anche l'annunciata stretta sulle agevolazioni delle cooperative e non si esclude che si possa tentare il recupero delle somme non pagate da chi nel passato ha aderito al condono ma poi non ha versato il dovuto, usufruendo della sanatoria e approfittando poi dei tempi previsti per i controlli per farla franca sui mancati pagamenti. Nessuno spazio, invece, sembrerebbe esserci stavolta per sanatorie e condoni.
Per ora si tratta solo di ipotesi su cui i tecnici sono al lavoro in modo serrato, anche se solo oggi si riuscirà a capire, attraverso le valutazioni conclusive della maggioranza, quali tra le ipotesi ventilate saranno effettivamente portate avanti nell'iter legislativo. Vero è che già lunedì, nell'incontro di Arcore si era parlato di una stretta contro l'abuso di intestazioni e interposizioni patrimoniali per contrastare i giochi di scatole cinesi che riescono a mettere al sicuro i beni di lusso di molti italiani.
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