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/ 06-09-2011
IL FUTURO DEI GIOVANI LAUREATI / Un sondaggio sulle prospettive dei laureati italiani
Dove si vedono i laureati italiani tra cinque anni? Non in Italia. Crisi, sempre crisi. Pochissime opportunità. Frustrazione al massimo. E nessuna voglia di cambiare le cose per chi avrebbe il potere di farlo. Ecco cosa pensano i giovani.
Tesionline ha chiesto ai suoi utenti, alla generazione del lavoro mai, dove si vedono i giovani italiani tra cinque anni, e la risposta è stata chiara. Il più famoso sito per laureandi e laureati, dove è possibile consultare e vendere le tesi di laurea, creare un profilo utile alle aziende e trovare il lavoro giusto, ha registrato alcuni dati che non lasciano scampo. Sarà forse perché da qualche settimana a questa parte non si parla d'altro, e perché siamo tutti coinvolti: sta di fatto che a rispondere sono stati ben 9.848 ragazzi, tra i 19 e i 35 anni. E cosa è emerso? Che il 57% dei laureati dichiara di vedersi all'estero tra cinque anni. Idem per i non laureati, il cui dato di riferimento è inferiore solo di un punto percentuale (56%).
Perché partire? Per i laureati, prima di tutto, “perché non ci sono sbocchi” (ad affermarlo è il 21% di chi ha votato il sondaggio), ma anche “perché qui non viene riconosciuto il mio talento” (20%) e “perché non abbiamo una classe politica che pensi ai giovani” (19%). A parimerito le altre due risposte possibili: “Perché l'Italia è solo un Paese per vecchi” e “perché sono destinato a guadagnare meno dei miei genitori”. Colpisce però anche il dato del 19% di chi vuole “restare in Italia e cambiare questo Paese”.
Chi la laurea in tasca non ce l'ha, almeno per il momento, non la pensa tanto diversamente. Il 27% di chi ha espresso un parere si vede presto via dall'Italia a causa delle scarse opportunità. Il 24% di loro è convinta che ai nostri politici non interessi nulla dei giovani mentre il 22% è deciso a restare solo per provare a cambiare le cose. Per il 19% dei giovani il motivo per cui andare via è la questione economica (“sono destinato a guadagnare meno dei miei genitori”), per il 18% di loro è l'impossibilità di veder riconosciuto il proprio talento. All'ultimo posto della classifica delle opzioni indicate, “perché l'Italia è solo un Paese per vecchi” (12%).
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Fonte: Ufficio Stampa Tesionline www.tesionline.it
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