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PALERMO (PA) / 15-09-2011

USTICA: MINISTERI CONDANNATI A RISARCIRE FAMILIARI / Nuovi sviluppi sulla strage del DC9 di Ustica

Il tribunale civile di Palermo condanna lo Stato Italiano per non aver garantito la sicurezza in volo, nel disastroso episodio avvenuto nel 1980.



Strage di Ustica, ultime notizie Roma - A trentun anni da quel tragico 27 Luglio, nuovi sviluppi sulla strage del DC9 Bologna-Palermo che condannò alla morte 81 passeggeri civili. Il giudice palermitano Paola Protopisani si è pronunciato accogliendo le domande avanzate dai parenti delle vittime e condannando i ministeri della Difesa e dei Trasporti a risarcire con oltre 100 milioni di euro i familiari

Indipendentemente dall'accertamento della verità, che non è ancora avvenuto, la sentenza che ha avuto un'istruttoria di tre anni, dà ragione al collegio difensivo che aveva puntato sulla responsabilità dello stato, e afferma che i due ministeri non sono riusciti a garantire la sicurezza in volo, oltre a essere stati responsabili dell'occultamento della verità con molteplici depistaggi e distruzioni di atti. Il principio richiamato nella sentenza è quello dell'immedesimazione organica, in base al quale la responsabilità civile dei 50 militari militari indagati, la cui sentenza penale già caduta in prescrizione non può essere trasferita sul piano civile, ricade interamente sugli organi dello Stato da cui dipendevano.

Le cause dell'incidente sembrano ancora essere ufficialmente un mistero per la giustizia italiana, anche se la ricerca della verità potrebbe ripartire proprio da questa sentenza che parla esplicitamente del famigerato "Punto Condor", un tratto della "Delta Wisky" l'aerovia militare usata dai francesi, che incrocia la "Ambra 13", l'aerovia civile, dove trasitava il volo Itavia, sopra il cielo di Ustica. Sarebbe stato quello il punto in cui i francesi avrebbero lanciato il missile, destinato a un altro aereo che avrebbe trasportato il leader libico Muammar Gheddafi, uscito indenne dall'attacco perché informato in precedenza dal Sismi, il servizio segreto militare italiano.  

Ora i parenti delle vittime pretendono di conoscere la verità sugli autori della strage. Daria Bonfietti, presidente dell'associazione che raggruppa i familiari delle vittime ha infatti dichiarato che "Ora vogliamo sapere chi sono gli autori della strage. E' giunto il momento che il nostro governo si muova nei confronti di quei Paesi a cui sono state rivolte tante rogatorie perché sino ad ora non ha fatto nulla". Anche gli avvocati hanno auspicato che "chi di dovere avvii ogni opportuna azione nei confronti degli Usa e della Francia affinché sia ammessa finalmente la responsabilità per il grave attentato. Così si ridarebbe dignità e onore a tutto il Paese e alle vittime. Inoltre ci si augura che dopo la caduta del regime di Gheddafi, l'Italia sia informata del contenuto degli archivi dei servizi segreti libici nei quali si ha ragione di ritenere che siano contenuti ulteriori documentazioni rilevanti sul fatto".


Simone Casavecchia





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