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VITERBO / 16-09-2011
INCENDIO A VITERBO / Pericolo sul raccordino: incendio divampato vicino alla tangenziale di Viterbo
Moltissime le chiamate ricevute dalla centrale operativa dei Vigili del Fuoco delle persone che transitavano sulla quattro corsie
Viterbo, 16 settembre 2011, ore 14.00 - ultime notizie Viterbo e Tuscia - Una nube di fumo nera si è alzata su Viterbo poche ore fa, intorno alle 12.00. Un incendio si è sviluppato in un campo di olivi attiguo alla Tangenziale Giorgio Almirante, all'altezza dell'uscita per il quartiere Ellera, nelle vicinanze della villa del Conte Fani. Le fiamme hanno rapidamente superato la recinsione che delimitava il campo e sono divampate anche al limitare della carreggiata, per essere poi prontamente circostritte. Il punto che è tra i più alti della città ha permesso alla nube di fumo di alzarsi rapidamente e di essere visibile da quartieri anche distanti come quello del Pilastro.
Allarmati i viterbesi che transitavano sulla tangenziale che hanno chiamato in massa la sala operativa del comando provinciale dei Vigili del Fuoco. Sono arrivate quasi 3000 chiamate e il traffico è stato rallentato dai curiosi che hanno rallentato il loro passaggio sul raccordino. I Vigili del Fuoco non hanno comunque ritenuto necessario chiudere la strada al traffico.
Dai primi resoconti, si tratterebbe di un incendio di sterpaglie in cui hanno preso fuoco anche 2 o 3 baracche di legno. Non si contano feriti nell'incidente, anche se non si conosce ancora la natura dell'incendio. I vigili che sono ancora sul luogo dell'incidente e stanno ancora lavorando, aiutati da una squadra della Protezione Civile, non possono ancora pronunciarsi con certezza sulla possibile natura dolosa dell'accaduto.
E' intervenuta sul posto una squadra di cinque Vigili del Fuoco munita di una campagnola, di una autopompa e anche di un'autobotte per portare acqua a sufficienza. E' stato ritenuto necessario anche l'intervento di un mezzo speciale chiamato Terna e simile a una ruspa, utile a smuovere la terra su cui erano costruite le baracche bruciate, per assicurarsi che nessun residuo della combustione rimanga acceso a lungo.
Foto = Massimo Ceci
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