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TARQUINIA - VITERBO / 22-09-2011
COME ''MAZZOLA'' QUEL MAZZOLA / Mauro, Tarquinia, i piccioni e il the day after
COME ''MAZZOLA'' QUEL MAZZOLA. Mauro, Tarquinia, i piccioni e il the day after. Ultime notizie Tuscia - “Mazzola Mauro” – “Presente!”.
Sì, il sindaco sempiterno Mazzola è presente e si vede! Il terminator della Maremma sempre all’era sta. Ci aveva sperato con la centrale atomica a Montalto di Castro e gli è andata male per via del referendum, ci sta provando con l’autostrada tirrenica, fettuccia nera ammazzaterritorio, e gli si sono messi di traverso persino i votanti del suo stesso partito, ed ora ha pensato bene di prendersela con chi non può protestare: i piccioni.
Eh sì, i piccioni, i colombi, i colombacci, che deturpano le bellezze di Tarquinia e delle sue campagne e sporcano le strade e le piazze con le loro fetide deiezioni. Per le tortore ci ha già pensato la Polverini (presidente della Regione Lazio) la quale ha dato ordine alle squadracce cacciatoriali di sterminarle senza pietà (in pre-caccia). Ora alle colombelle ci pensa il Mazzola (ammazzelo oh..).
Apprendo dalle serie e composte pagine nazionali del Corriere della Sera del 18 settembre 2011 che il sindaco di Tarquinia (Viterbo), del PD, ha emesso un’ordinanza per la soluzione finale dei volatili cacanti. Quegli uccelli debbono morire, costi quel che costi! E soprattutto costerà in piombo.
“Per il contenimento della popolazione colombina si ordina ai cacciatori del territorio cerite di falcidiarne il numero con le armi da fuoco (non specificate quali, se fucili, pistole, mitraglia, o che..), la carneficina avrà luogo nelle aree agricole del comune di Tarquinia. Scopo della sparatoria è quello di impedire il propagarsi di eventuali malattie infettive (non specificate quali). I fucilieri precettati al servizio del comune dovranno comunicare allo stesso il numero dei capi abbattuti e dovranno farsi carico dello smaltimento dei cadaveri (non specificato in quale modo, se potranno essere mangiati, sotterrati, dati ai cani, inceneriti, o che.. ed a spese di chi..)”.
Nel timore che al fuoco di fila possa sfuggire qualche piccione, ecco che -sempre il Mazzola- ordina che “venga inoltre somministrato mangime antifecondativo, in appositi luoghi, e che in città vengano chiusi tutti i pertugi atti alla nidificazione”.
Insomma è guerra senza quartiere e senza prigionieri: i piccioni, male supremo di Tarquinia, verranno debellati e Tarquinia sarà salva… Salvo che continui a restare sindaco Mazzola…
Adesso capisco perché quell’ultimo re di Roma si chiamava Tarquinio “il superbo”!
Paolo D’Arpini
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