|
ROMA / 25-09-2011
IL DOPPIO GIOCO DEI POLITICI GAY / diffusi i primi nomi di politici gay, accaniti omofobi
La prima operazione di web-outing è on-line e con non poche sorprese: sono tutti di centro - destra e hanno votato tutti contro il progetto di Legge di Paola Concia sull'omofobia
ITALIA, LISTA DEI POLITICI GAY È ONLINE / ecco i primi nomi sulla lista dei politici gay e omofobi - ultime notizie Roma - Ufficialmente online la prima parte - 10 nomi - della lista di politici italiani gay e non dichiarati, apertamente contrari alla legge sull'omofobia, in una parola omofobi. Come aveva annunciato già da giorni Aurelio Mancuso, portavoce dell'iniziativa e presidente di "Equality", gli hacker hanno mantenuto le loro promesse, color arcobaleno.
Appartengono tutti, o quasi, alla maggioranza di governo (Pdl e Udc), tra di loro ci sono anche i nomi di un ministro e di un sottosegretario, alcuni sarebbero molto vicini allo stesso premier, Silvio Berlusconi.
La pubblicazione dei nomi, probabilmente messa in atto da un gruppo di internauti residenti all'estero, non è avvalorata da prove o documenti e oltre ad aver già diviso il movimento omosessuale, solleverà probabilmente molte questioni di carattere legale a cominciare dalla violazione della legge sulla privacy.
Precedenti notizie
20 Settembre, Roma - L'appuntamento sul web è stato fissato per il 23 Settembre alle ore 10.00 - ultime notizie sociale - Per quel giorno sarà online la prima trance, circa 10 nomi, di una lista di 100 nomi di politici italiani che oltre ad essere omofobi sono anche omosessuali non dichiarati. La discussa idea che in questi giorni sta facendo tremare le ginocchia di molti parlamentari è resa nota da Aurelio Mancuso presidente di "Equality" Italia ed ex presidente di Arcigay che ha diffuso e pubblicizzato un'azione di outing che viene messa in atto come forma di protesta per il voto contrario espresso dal Parlamento riguardo alla Legge contro l'omofobia, rigettata pochi mesi fa.
Sarà un'azione contro l'ipocrisia dei nostri politici e non solo; ci sono i nomi anche di molti alti prelati e di volti notissimi della televisione. L'iniziativa è totalmente anonima, Aurelio Mancuso patrocina moralmente l'iniziativa, molto simile alle eclatanti azioni di Wikileaks ma, precisa che le rivelazioni saranno fatte da anonimi esperti di ingegneria informatica, omosessuali e professionisti di ogni classe sociale che, autonomamente, hanno deciso di attivare un semplicissimo blog e di contattare in privato lo stesso Mancuso, per rendere noto a tutti la loro iniziativa, sapendo di andare in contro a più di una semplice grana legale.
L’outing si utilizza per “dichiarare pubblicamente la pratica omosessuale o di altre differenti sessualità di politici, preti, persone note e influenti, che attraverso azioni concrete e prese di posizione offendono e discriminano le persone gay, lesbiche e transessuali. Per far comprendere chiaramente come nel Parlamento italiano viga la regola della dell'ipocrisia e dellla discriminazione”.
L'inizitiva di protesta ha già richiamato la collaborazione di molti internauti che metteranno sul web i nominativi, nonostante le sicure reazioni dei "nominati". E' la rivolta e la vendetta di molti omosessuali italiani, stanchi ed indignati di una classe politica omofoba, che continua a bocciare la legge contro l’omofobia, nonostante siano presenti tra i censori, numerosi omosessuali ferventi praticanti che allo stesso tempo sono tra i più attivi nel processo di ostruzionismo alla suddetta legge.
Molto varie le reazioni all'iniziativa. Per Franco Grillini, ex presidente dell'Arcigay, il metodo di lotta potrebbe avere effetti controproducenti poichè è molto improbabile che "con azioni di questo tipo si possano portare a casa buoni risultati. Per quanto mi riguarda prima di agire mi sono sempre chiesto: che cosa sposta? La mia azione è in grado di dare qualcosa di più – in chiave di risposte legislative - al movimento che rappresento? Se la mia coscienza e la mia ragione rispondono di no, sospendo la mia iniziativa".
Dello stesso parere anche Imma Battaglia, leader di DigayProject che reputa l'outing un'azione violenta e aggressiva, soprattutto perchè non esiste un criterio valido per indicare chiaramente chi è omofobo e chi non lo è, e che, oltretutto, non risolve un problema di natura politica.
Paola Concia, relatrice della legge bocciata dalla Camera, afferma invece che: “quello dell’outing è un rimedio estremo, che nasce anche da una condizione, quella degli omosessuali italiani, di cittadini senza diritti. Del resto, siamo di fronte a qualcosa che all’estero avviene regolarmente: si vuole punire l’incoerenza di certe persone. L’outing mette in evidenza una contraddizione, che è riassumibile nel motto italiano del ‘predicare bene e razzolare male“.
|
|