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ROMA / 02-10-2011
EARTH OVERSHOOT DAY 2011 / celebrata la giornata del debito con il Pianeta Terra
Le risorse sono un bene finito, ma l'uomo sembra non saperlo. Per questo viene celebrata la giornata mondiale del debito con la Terra.
EARTH OVERSHOOT DAY 2011. Celebrata la giornata del debito con il Pianeta Terra - ultime notizie Roma - Da domani, secondo i calcoli del Global Footprint Network, saremo anche quest’anno in debito con il pianeta Terra. Avremo superato infatti il budget di risorse naturali a nostra disposizione per l’anno solare in corso. La conseguenza? Inizieremo di nuovo a impoverire le riserve naturali e ad accumulare CO2 nell’atmosfera aumentando il deficit ecologico già esistente.
L’Earth Overshoot Day, calcolato dal Global Footprint Network su un’idea del NEF (New Economics Foundation, una fondazione inglese) si basa sul concetto di impronta ecologica e sovraconsumo ecologico.
L’impronta ecologica misura quanta area produttiva - terra e mare - è necessaria ad una popolazione per produrre ciò che consuma e per assorbire i rifiuti che emette. Il sovraconsumo ecologico si instaura quando la domanda di risorse eccede la capacità rigenerativa della Terra e la produzione di rifiuti è superiore alla capacità della biosfera di assorbirli.
L’Earth Overshoot Day individua, ovviamente in maniera approssimativa, il giorno dell’anno in corso in cui l’umanità entra in questo sovraconsumo ecologico ed inizia ad intaccare il “capitale” delle risorse naturali del pianeta, avendo esaurito il “reddito” di cui poteva disporre, oppure aumenta l’inquinamento ambientale. Poiché l’Overshoot day ricorre in anticipo anno dopo anno il Global Footprint Network afferma che, perseverando nell’andamento corrente, prima della metà del secolo avremmo bisogno di 2 pianeti per continuare a soddisfare la nostra domanda, spesso di beni superflui.
Alla luce di quanto sopra il Comitato Scientifico Equivita ritiene urgente porsi delle domande relative alle conseguenze dei nostri stili di vita; al nostro livello di consumi, che ci fanno rapidamente procedere verso la nostra autodistruzione; ai futuri investimenti produttivi, che dovrebbero essere orientati a attività agricole e industriali che non alterino gli equilibri del pianeta. Le uniche vere domande che Equivita invita a porsi sono, in buona sostanza, realative ai nostri doveri nei confronti delle generazioni future.
Fonte: Comitato
Scientifico Equivita
www.equivita.it
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