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VITERBO / 07-10-2011

VITERBO, VISITA AL CARCERE DI MAMMAGIALLA / il sovraffollamento carcerario ha raggiunto livelli insostenibili






VITERBO, VISITA AL CARCERE DI MAMMAGIALLA. il sovraffollamento carcerario ha raggiunto livelli insostenibili.
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E’ emergenza al supercarcere di Mammagialla e sulla scia dei gravissimi fatti denunciati il 19 Settembre dalle sigle sindacali unite della Polizia Penitenziaria, questa mattina il Consigliere regionale On. Chiara Colosimo, il promotore della manifestazione del 17 ottobre Paolo Bianchini e il presidente della Giovane Italia Viterbo Luca Giampieri, si sono recati in visita all’interno del   penitenziario viterbese.

In gioco ci sono i valori umanitaristici su cui si fonda il nostro tanto decantato Stato di Diritto, nonché la sicurezza del nostro territorio.

Com’è noto, il sovraffollamento carcerario ha ormai raggiunto livelli insostenibili: attualmente Mammagialla ospita ben 300 unità in più di quella che sarebbe la soglia di massima capacità! Le conseguenze sono facilmente immaginabili: degrado e tensione alle stelle e sempre più ridotta possibilità per il personale di mantenere il controllo della struttura. In aggiunta, si segnala che tra i condannati figurano anche molti cosiddetti detenuti “Alta Sicurezza” (spesso da poco usciti dal regime di carcere duro del 41-bis anch’essi presenti nel carcere). Con l’incremento della popolazione carceraria, ordinaria ed “Alta Sicurezza”, cresce anche il pericolo di commistioni tra le due tipologie di detenuti che, facciamo rilevare unendoci alle denunce, “anche se non condividono la stessa cella” rischiano di creare  “canali di raccordo con l’esterno” in grado di favorire infiltrazioni mafiose nel nostro tessuto sociale e territoriale.

Ma laddove per fronteggiare l’emergenza si esigerebbero interventi adeguati, gravissime rimangono invece le carenze di organico. A oggi, solo 3 psichiatri sono a disposizione degli oltre 100 detenuti con patologie psichiche. Inoltre manca un Direttore titolare e insufficienti sono gli addetti alle traduzioni ed ai piantonamenti, col risultato che il personale attuale si vede costretto a turni massacranti, con la beffa talvolta di dover anche anticipare talune spese (è il caso degli autisti, essi stessi in numero insufficiente, spesso costretti a pagare la benzina per i trasporti).

E’ dunque evidente come la Costituzione non abiti più tra quelle mura e recinzioni: come si fa ad emendare degli esseri umani precipitati nel vortice della devianza criminale se li si lascia marcire, per dirla coi Sindacati, in “un vero e proprio immondezzaio”? Dove la “funzione rieducativa della pena”? Tante sono le storie che corrono per quei corridoi pieni di sbarre. Storie di ordinaria e straordinaria difficoltà di agenti e prigionieri. Vicende diverse, surreali e di disperazione, accomunate dal fatto di essere relegate nel più crudo dei gironi danteschi. Sarebbe facile voltarci dall’altra parte dicendoci: “se lo sono meritato”. Ma eludere i problemi, dannando un’altra persona alla morte civile è un po’ dannare noi stessi ad una morte molto più lenta e avvilente.

Sul punto, il nostro impegno di Giovane Italia si sta già profondendo nella messa in cantiere di tutta una serie di iniziative costruttive con le quali ci proponiamo di mantenere viva l’attenzione su una questione ormai esplosiva e di grave allarme sociale.

Crediamo che sia tempo di alzare gli occhi. E’ ora di ricordare quali valori ci hanno plasmato ed agire di conseguenza, coi fatti, per questo invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare alla manifestazione del 17 marzo a Viterbo.


LUCA GIAMPIERI
PRESIDENTE GIOVANE ITALIA VITERBO


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