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CIVITAVECCHIA / 04-11-2011
CIVITAVECCHIA, CENTRALE A CARBONE / consigliere Manuedda: ''il sindaco Moscherini non resusciti IV gruppo di Torrevaldaliga Sud''
CIVITAVECCHIA, CENTRALE A CARBONE consigliere Manuedda: ''il sindaco Moscherini non resusciti IV gruppo di Torrevaldaliga Sud''. Ultime notizie - Il Consiglio Comunale, nella seduta dell’8 aprile 2010, ha impegnato il sindaco a manifestare presso il Ministero dell’Ambiente parere contrario all’autorizzazione per il IV gruppo di Torrevaldaliga Sud e a chiederne lo smantellamento.
Successivamente, l’8 settembre 2010, il sindaco, nella veste di “Ufficiale di Governo”, depositava le sue prescrizioni, condivise dal Ministero della Salute, che prevedevano appunto il divieto di esercizio di quella unità e confermavano la necessità della sua definitiva dismissione. La decisione è stata poi sancita dal Ministero dell’Ambiente con il Decreto n.140 del 5 aprile 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 108 dell’undici maggio 2011, che prevede l’obbligo per Tirreno Power di fermare il IV gruppo e presentare entro sei mesi, termine che scade il prossimo 10 novembre, il progetto per lo smantellamento definitivo.
Da circa sei mesi, quindi, il IV gruppo di TVS non esiste più e aspetta solo di essere fisicamente rimosso.
È evidente che qualora il signor Moscherini, nascondendosi dietro la sua improbabile “consulta elettorale”, decidesse di arrogarsi il diritto di resuscitare un gruppo termoelettrico di quasi quarant’anni fa, lo farebbe ignorando una chiara volontà del Consiglio Comunale.
Tutti quelli che orbitano dalle parti di palazzo del Pincio sanno, tra l’altro, che una scelta del genere è solo l’anticamera della riconversione a carbone e rifiuti del IV gruppo, proposta indecente che sarebbe l’ennesimo oltraggio al diritto dei cittadini di vivere in un ambiente più sano e con prospettive occupazionali diverse da quelle che, fino ad ora, come dimostrano i fatti, hanno drammaticamente fallito.
Un esercizio minimo di democrazia e di dignità richiede un ulteriore passaggio in aula, dove ogni consigliere, a titolo
personale e per la parte politica che rappresenta, potrà assumersi la propria responsabilità.
Se non si riuscisse a riunire il Consiglio, prima di concretizzare un voltafaccia che priverebbe la città del sacrosanto
diritto, per di più acquisito, a vedere ridotto il carico inquinante al quale da decenni è sottoposta, mi permetto di ricordare
ai miei colleghi che abbiamo la possibilità, dimettendoci contemporaneamente in 16, di mandarlo a casa, impedendogli
di andare al Ministero dell’Ambiente il 21 p.v. ad uccidere sul nascere il primo passo concreto di una progressiva
liberazione dalle servitù energetiche, argomento sul quale, almeno a parole, c’è un’ampia condivisione al di là degli
schieramenti politici. Certo, chi vuole può continuare a mentire a se stesso e agli altri, tanto, specie in campagna
elettorale, la menzogna si erge a grottesco stile di vita.
Alessandro Manuedda
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