ROMA / 30-11-2011
L'EUROPA ABBRACCIA L'AFRICA / una proposta per uscire dalla crisi portando sviluppo nelle aree povere del mondo
L'EUROPA ABBRACCIA L'AFRICA: una proposta per uscire dalla crisi portando sviluppo nelle aree povere del mondo. Ultime notizie Roma - Sabato 3 dicembre 2011 si terrà presso la Sede dell’Unione Europea in Italia il convegno di presentazione della proposta “L’Europa abbraccia l’Africa” promossa dal Comitato di Collegamento di Cattolici per una Civiltà dell’Amore. I lavori, ospitati nella Sala “Spazio Europa” della Sede dell’Unione Europea in Via IV Novembre 149 a Roma, inizieranno alle ore 9.00 per concludersi alle 12.00.
L’evento gode del patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.
L’obiettivo è quello di porre le basi per incentrare un prossimo programma di aiuto e sviluppo promosso dalla Commissione Europea sul continente africano, individuando così un budget da destinare a enti e aziende europee per la nascita di microimprese o microprogetti in Africa.
Parteciperanno al convegno i rappresentanti della Commissione Europea, il Comitato di Collegamento di Cattolici per una Civiltà dell’Amore ed esponenti di imprese, sindacati e associazioni che hanno già da tempo intrapreso, con il Comitato, progetti di medio e lungo termine in Africa.
Tra i relatori, l’On. Antonio Tajani, Vice presidente Commissione Europea, Mons. Piotr Mazurkiewicz, Segretario generale COMECE (Commission des Episcopats de la Communauté Européenne), e Maria Romana De Gasperi, rappresentante della Fondazione Alcide De Gasperi e sostenitrice del Comitato.
L’Europa ha sviluppato un benessere da investire, l’Africa è ricca di risorse e bisognosa di aiuto. In Africa vivono 800 milioni di persone, contro i 500 milioni in Europa, e se è vero che oggi il mondo occidentale sta vivendo una profonda crisi, è anche auspicabile che non vada incontro a una chiusura su se stesso, implodendo e cessando di guardare al futuro: aziende ed enti dei paesi europei possono andare incontro a vantaggi e sviluppo contribuendo alla crescita di queste aree, che sono tra le più povere del mondo.
Così inoltre si eviterebbe, da una parte, l’emigrazione forzata – un dramma per chi è costretto ad abbandonare la sua terra e un serio problema da parte dei paesi scelti come destinazione – e, dall’altra parte, si ridurrebbe la disoccupazione in Europa andando a creare ricchezza nella vicina Africa.
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