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VITERBO / 24-12-2011

NATALE 2011, CONSUMI CON IL FRENO TIRATO / Confesercenti: indagine previsionale sui consumi nel periodo di Natale




C’è preoccupazione e incertezza della disponibilità del reddito familiare per il futuro”

Come già si è visto nell’indagine previsionale sui consumi nel periodo natalizio presentata dalla Confesercenti di Viterbo all’inizio del mese di dicembre, arrivano già le prime conferme di una recessione sui consumi in generale. Questo clima aggravato dall’eccessivo peso delle imposte sui consumi, dice Vincenzo Peparello, Presidente della Confesercenti di Viterbo e responsabile regionale del turismo della stessa confederazione, mettono in crisi la spesa destinata all’acquisto dei prodotti e dei regali natalizi ma anche la spesa del menù, cene, pranzi e veglioni e fanno serrare le fila alle famiglie. Infatti la festa più tradizionale sarà per la stragrande maggioranza all’insegna del calore domestico. Nove persone su dieci (92%) resteranno la serata della vigilia ed il giorno di Natale a casa propria o di amici. Questo vale un po’ meno per i giovanissimi di età compresa tra i 18 e i 24 anni che sceglieranno il ristorante o la vacanza.


Menù Low Cost

Se la tradizione tiene, altrettanto non si può dire della spesa media per la cena e il pranzo di Natale, che si riduce drasticamente. Per il menù delle feste infatti, gli italiani spenderanno 2,3 miliardi di euro, 542 milioni di euro in meno rispetto al 2010.

Diminuisce la spesa pro capite familiare che passa da €. 109 del 2010 a €. 88.



Troppe tasse, meno Natale

A pesare sulla spesa più che i prezzi – sono moltissimi i commercianti che, già prima dei saldi, praticano sconti sostanziosi – conta la condizione economica familiare, indicati come uno dei maggiori ostacoli dalla metà degli intervistati.


Vini e gastronomia tipica di qualità diventano regali

Fortunatamente, come già detto nell’indagine sui consumi natalizi , i prodotti tipici di qualità sono gli acquisti che vanno per la maggiore e andranno a finire sotto l’albero dell’83% degli intervistati, battendo per la prima volta l’abbigliamento che, invece, quest’anno sarà il desiderio di un italiano su due (specie i più giovani), parimenti ai libri o ai giocattoli, scelti entrambi da chi ha figli piccoli e che abbina i due tipi di dono. Più di un giovane su tre (36%) sotto l’albero vorrebbe però trovare un lavoro. Seguono la riduzione dei costi della politica, meno tasse, ed un rinnovamento della classe dirigente. Ma c’è persino un 7 % che non vedrebbe male l’uscita dall’euro.


Mancano i soldi e la fiducia

I tagli alla spesa natalizia sono chiaramente influenzati dal cattivo clima economico. Quasi un italiano su 3 (28%), infatti, sostiene di riuscire ad arrivare, con lo stipendio, solo fino alla terza settimana del mese: lo scorso anno aveva dato questa risposta solo il 20% degli intervistati. Salgono anche, del 2%, gli italiani che dicono di arrivare alla seconda settimana: adesso sono il 10%, un italiano su dieci. Crolla il numero di persone che riesce a coprire tutti e trenta i giorni del mese con lo stipendio: sono solo il 62%, lo scorso anno erano il 72%. Diminuisce, di conseguenza, la fiducia nelle possibilità personali dell’Italia. La percezione di navigare in acque decisamente agitate viene confermata dal giudizio negativo dato, dal 69% degli italiani, alla situazione economica attuale in Italia.

Il Presidente Vincenzo Peparello fa un appello ai viterbesi di consumare, acquistare e fare come regali solo prodotti tipici di qualità locali, vero valore aggiunto della Tuscia, in modo tale da far del bene a noi stessi e al nostro territorio.


Osservatorio commercio e turismo


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