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MILANO / 22-12-2012
21 DICEMBRE 2012, FINE DEL MONDO E PROFEZIA MAYA / 2012, la catastrofe imminente
Perché il 2012 eccita i catastrofisti
Le strambe teorie dai Maya ai film
Mancava soltanto la profezia dei Maya, o quella che viene loro attribuita. Il bisestile 2012 oltre crisi, recessione e tasse rischia di regalarci un tormentone sulla fine del mondo. Il 21 dicembre prossimo, secondo una predizione ricavata dal computo del tempo maya, si dovrebbe verificare un evento radicale di proporzioni planetarie. Di cosa si tratta? Alcuni parlano di una trasformazione spirituale dell'umanità mai avvenuta, altri evocano gli scenari dell'Apocalisse, altri ancora trovano nessi con la scomparsa della mitica Atlantide e vedono segni lasciati dagli Egizi oltre che dalla civiltà precolombiana. Qualcosa accadrà, ma non si sa di quale natura. Si può soltanto osservare che il 2012 è collegato alla fine di uno dei cicli (b'ak'tun) del calendario maya. E tra gli episodi della serie televisiva di fantascienza X-Files si narra che il 22-12-2012, giorno successivo alla fatidica data, degli alieni invaderanno la Terra. Tre adattamenti cinematografici hanno preparato il terreno. Già nel 2001 uscì 2012. L'avvento del male ; nel 2008 fu la volta di 2012. Doomsday del regista Nick Everhart; nel 2009 Roland Emmerich, noto per film catastrofici, ci ha fatto meditare con 2012 . Ormai il numero bastava.
Ma tali previsioni non hanno alcun fondamento scientifico. Come nasce codesta faccenda? Abbiamo rivolto la domanda a Leandro Cantamessa, uno dei massimi esperti di diritto sportivo (è l'avvocato del Milan) e al tempo stesso un'autorità per le ricerche astrologiche. La sua vastissima opera in quattro ponderosi tomi Astrologia ins & outs (appena uscita per le Edizioni Otto/Novecento) è il repertorio per eccellenza sull'argomento. Risponde conArmando Torno un sorriso: «Probabilmente la causa è nelle due combinazioni numeriche dei calendari; né va dimenticato che il giorno 21 dicembre diventa suggestivo, anche se ha uno zero di troppo e il tre volte 2 allontana dalla matematica binaria». «Del resto - aggiunge - la numerologia è stata dall'antichità una disciplina divinatoria minore e ha sempre avuto successo». Cantamessa fa spallucce della profezia maya. E rincara la dose confidandoci che a suo giudizio assomiglia a una patacca. Un po' come talune previsioni di Nostradamus. Qui conviene ridargli la parola: «Non dimentichiamo che il celebre francese, ancora con molto credito, è stato pessimo astrologo e maestro di ambiguità. Purtroppo è passato alla storia, ma nessuno ricorda un signore chiamato Laurent Videl, che nel 1558 l'ha smascherato dimostrando che dal punto di vista tecnico, quello inerente all'astrologia, commise grossolani errori di calcolo sia riguardo ai profili matematico-astronomici, sia per quanto concerne le regole astrologiche».
Cantamessa puntualizza: "Questa storia che viene dai Maya ricorda il 20-21 febbraio del 1524, quando una massiccia concentrazione di pianeti nel segno dei Pesci fece temere l'avvento di un secondo diluvio universale, in base all'assurda equazione Pesci uguale a segno d'acqua, uguale a tanta acqua. Si narra che il sindaco di Tolosa, per sfuggire all'inondazione, si facesse costruire un'arca su una montagna; di certo un centinaio di astrologi e astronomi si dedicarono all'evento scrivendo piccoli e grandi libri. La maggior parte ebbe quale obiettivo la quiete sociale più che la tecnica, impegnandosi a chetare gli animi". Un altro sorriso, una pausa e la conclusione: "Non successe alcunché". Un'analoga paura del diluvio universale percorse l'Europa nel 1179. Anche in tal caso, la catastrofe si evinceva dalla solita concentrazione di pianeti.
Dopo le tranquillizzanti parole di Cantamessa, si potrebbe aprire il libro di Saverio Gaeta e Andrea Tornielli, A.D. 2012 La Donna, il drago e l'Apocalisse (Piemme) per riproporre la domanda. Tra queste pagine c'è un invito a orientarsi tra gli annunci di sventure utilizzando le profezie dei tempi moderni, vale a dire le apparizioni della Madonna. Riprendere, insomma, le ricerche da quanto avvenne dal 1830 in rue de Bac a Parigi sino a Medjugorje. Le manifestazioni mariane, notano gli autori, svelano quel che accadrà e rammentano che il rischio dell'autodistruzione è reale. Da Lourdes a Fatima, dalle lacrime versate nel 1846 a La Salette dalla "bella signora" (così i ragazzi che la videro) a quelle del febbraio 1995 a Civitavecchia da una statuina di gesso di Maria (dinanzi alla quale pregò Giovanni Paolo II, si precisa a pagina 179) ci sono indicazioni per i tempi a venire. Un'indagine mariana contro le ipotesi nate dai Maya.
C'è altro? Tra i mille casi ricordiamo quello di Nancy Lieder, che sarebbe stata in contatto con gli «alieni della stella Zeta Reticuli». Previde un cataclisma per il maggio 2003. Nulla accadde. E allora la sventura è stata procrastinata al 21-12-2012. Lì è in buona compagnia.
Armando Torno
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