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VITERBO / 07-01-2012

LAZIO, VITERBO, LA CASA EDITRICE DAVIDE GHALEB, DI VETRALLA, HA BISOGNO DI NOI / sosteniamola tutti!





La casa editrice Davide Ghaleb chiude. Lazio, ultime news Vetralla, Viterbo - UnoNotizie.it - Adesso è proprio finita!  La Casa Editrice Davide Ghaleb chiude i battenti.

In questi ultimi anni si è evidenziata un’incessante carenza di risorse economiche verso la cultura e, di conseguenza, verso le attività che svolgono un impiego in questo settore. Ciò ha fatto sì che anche questa realtà viterbese, una delle poche esistenti nella provincia, giungesse ad una crisi irreversibile.

La Casa Editrice Ghaleb, attraverso un’attenta, professionale e valida produzione editoriale, ha portato alla luce oltre un centinaio di pubblicazioni (alcune di livello internazionale), tre testate giornalistiche locali, un portale culturale, ha organizzato concerti, mostre e numerose altre iniziative, tutte ancora documentate sul sito web della Casa Editrice stessa.

Questo lavoro culturale è stato realizzato, insieme alla collaborazione scientifica del Museo della Città e del Territorio nelle persone di Enrico Guidoni ed Elisabetta De Minicis, soprattutto per allargare i confini della conoscenza e sensibilizzare l’opinione pubblica a una maggior attenzione verso il patrimonio storico-artistico e ambientale. Nonostante queste preziose collaborazioni, si è arrivati alla parola fine. È mancata soprattutto una maggior attenzione da parte delle amministrazioni locali e degli Enti pubblici.

Tranne rare eccezioni, non hanno mai collaborato attivamente, spendendo le esigue risorse soprattutto per sagre e cene.

Attività che rendono, sicuramente di più, in termini di visibilità, di presenza di pubblico e di ritorno economico.


Altro neo, purtroppo anch’esso evidente, è stato l’inesistente lavoro dei distributori e il quasi inutile lavoro delle librerie, quelle poche che ancora sopravvivono sono costrette a sottostare al gioco dei grandi distributori.
Dunque, l’immensa fatica portata avanti in questi anni andrà perduta per sempre.

La Casa Editrice ha ancora un magazzino libri, con migliaia di pubblicazioni che, se non vendute, andranno al macero.


La cultura andrebbe tutelata e salvata, ad ogni costo, perché è di primaria importanza per l’evoluzione della società.

Ecco l'appello di amici e collaboratori della Casa Editrice Davide Ghaleb

“Non riusciamo a rassegnarci”. Ormai sull’orlo della chiusura, la sorte della casa editrice sta a cuore a molti.  Un’attività che è riuscita sempre e a testa alta a mantenere la propria indipendenza di scelte editoriali, un’occasione per giovani e meno giovani di veder coronato il proprio ideale di lasciare un segno nel tempo pubblicando le proprie storie, le proprie ricerche scientifiche, le proprie composizioni artistiche. “Una casa editrice è una risorsa per tutti gli abitanti di un territorio. Non si tratta soltanto di un’impresa privata, e di questo Ghaleb ha dato più volte prova, non puntando al mero arricchimento personale. Si tratta piuttosto di un bene pubblico”. Di qui nasce una proposta che ha il sapore di una sfida.

“Se acquistassimo tutti un solo libro direttamente presso la sede dalla Casa Editrice, o attraverso questo sito, entro la prima metà di gennaio, forse potremmo permettere all’editore di aprire di nuovo uno spaccato nel futuro” propongono alcuni dei curatori di Collana e alcuni autori “Un impegno accessibile a tutti, un gesto semplice ma dalla grossa carica simbolica e non solo. Un modo per dire –Anch’io sono parte della Casa Editrice-”.

“Il tempo è estremamente ristretto, dato che l’attività è di fatto in chiusura alla data del 31 dicembre” comunica Davide Ghaleb, “ma non nascondo l’incoraggiamento che provo per questa iniziativa che viene dai miei amici. Ringrazio tutti per questo gesto che mi fa sentire meno solo.”


PER CONTATTI, SOSTEGNO E SOLIDARIETA' CLICCA SOTTO :

www.ghaleb.it



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commentiCommenti
Sicuramente la cultura va salvaguardata (eccetto romanzi commerciali che a mio parere servono solo a deviare il tempo dei lettori in cose poco construttive in questo tempo di crisi e demoralizzazione). Comunque un parere da comune cittadino e´ quello di non avere piu´ il tempo di leggere se non qualche ora la sera per vedere le otizie disastrose di un paese allo sbaraglio. Sentir parlare solo nel 2012 di controlli antievasione potrebbe essere un libro apocalittico dei Maya per spiegare alle future generazioni come gli italiani hanno distrutto l´Italia. Cosa speravate di ricevere da un Amministrazione pubblica abbandonata dal Governo e devastata dalla corruzione/concussione I problemi dell´italia sono ancora legati nell´immondizia Campana e qui si parla di cultura e´ come vivere 2 mondi separati nella stessa barca, un governo che investe il 30 delle sue risorse nella crescita (per chi non si sa) e il resto per mantenere la baracca buro
commento inviato il 07/01/2012 alle 1:20 da Luca  





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