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ROMA / 19-01-2012
GALLINE IN BATTERIA / Italia rischia procedura d'infrazione UE
Allevamento gallerie in batteria. Ultime notizie Roma - UnoNotizie.it - L’annunciata procedura di infrazione della Commissione Europea verso l’Italia, responsabile di non essersi completamente adeguata alla direttiva UE del 1999 che impone la messa al bando dal 2012 delle vecchie gabbie per l'allevamento di galline ovaiole in Europa, secondo la LAV è la logica conseguenza di anni di assoluta inerzia nell’applicare una legge nota da ben 13 anni. Infatti dal 1999 è nota la data di bando delle gabbie di batteria a partire dal 1 gennaio 2012, ma un’ampia parte dei produttori di uova e purtroppo le istituzioni nazionali, hanno evitato di considerare tale scadenza vincolante ed oggi Bruxelles ci ricorda che il diritto comunitario e il benessere degli animali sono vincolanti e devono essere rispettati.
Ancora una volta solo la presenza delle Istituzioni Europee, nonostante i tempi lunghissimi che hanno portato a questa scadenza, rendono possibile un cambiamento importante per gli animali come la fine del sistema delle gabbie convenzionali per le galline ovaiole, ed è semplicemente incredibile che le Istituzioni nazionali espongano il Paese alla seconda procedura di infrazione sullo stesso argomento per tutelare allevatori che non intendono rispettare le norme comunitarie. Infatti l’Italia è stata già oggetto di procedura di infrazione sulla materia per aver recepito in maniera difforme la Direttiva Europea 1999/74 con il decreto legislativo 267/2003, procedura poi risolta a seguito di dietrofront del Governo Italiano nel 2006.
“Chiediamo al Presidente del Consiglio Mario Monti, al Ministro delle Politiche Agricole e Forestali Mario Catania ed al Ministro della Salute Renato Balduzzi, di non far pagare questa nuova procedura di infrazione ai cittadini italiani, garantendo da subito misure applicative che non costituiscano deroga alla norma europea e un impegno alla riscrittura del sistema sanzionatorio, oggi non efficace e pensato per garantire impunità ad allevatori che preferiscono pagare sanzioni”, dichiara Roberto Bennati, vicepresidente LAV.
“Al Ministro delle Politiche Agricole chiediamo un piano straordinario di controlli sull’etichettatura delle uova e il ritiro dal mercato delle uova provenienti da galline detenute in gabbie di batteria oggi illegali, perché è intollerabile che i cittadini acquistino uova illegali essendone completamente all’oscuro - prosegue Roberto Bennati - Tale piano di controlli è dovuto anche nel rispetto del Regolamento 589/2008 che impone il ritiro delle uova dal mercato in caso si partite di uova non conformi alla legislazione.”
Per approfondimenti: www.gallinelibere.lav.it
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