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ISOLA DEL GIGLIO - GROSSETO / 23-01-2012

COSTA CONCORDIA, LE NEWS / Isola del Giglio: 13 vittime recuperate dalla Costa Concordia






Precedenti notizie:


Naufragio nave Costa Concordia, Isola del Giglio: 22 gennaio 2012 -
Interrotte e poi riprese, le ricerche all'interno dello scafo della Costa Concordia procedono a singhiozzo. Nella notte la nave ha continuato a spostarsi, rendendo impossibili le operazioni da parte dei soccorritori.   I lavori sono ricominciati questa mattina, ma solo nella parte dello scafo emerso, con l'obiettivo di setacciare il ponte 4, dove si trova il ristorante. Gli uomini impegnati nelle ricerche fanno parte dei vigili del fuoco e del Soccorso alpino fluviale (Saf).

Nel conteggio delle vittime e delle persone disperse, si fa avanti l'ipotesi che a bordo della nave naufragata stessero viaggiano dei clandestini. Alcune persone, che al momento non sono state cercate da nessuno potrebbero difatti far parte di questi: "A bordo della Costa Concordia potrebbero essere persone non reclamate, perché clandestine", ha reso noto Franco Gabrielli, capo dipartimento della protezione civile. E questo fine settimana ha visto anche il boom di presenze di turisti sull'isola del Giglio spinti dalla curiosità morbosa.


Naufragio nave Costa Concordia, Isola del Giglio: trovato corpo di donna, ultime notizie sabato 21 gennaio 2012 -
Le operazioni di soccorso all'interno dello scafo della Costa Concordia sono riprese regolarmente. Il tanto temuto maltempo, con il conseguente rischio di mareggiate, non si è affacciato e all'Isola del Giglio il tempo continua a mantenersi buono. I sub impegnati nelle ricerche dei dispersi hanno ritrovato oggi il corpo di una donna a poppa della nave, facendo così salire a 12 il numero delle vittime. I dispersi sono 21.

I sommozzatori della marina militare sono riusciti a creare alcuni varchi sul lato inabissato della Costa Concordia, in modo da fornire ai soccorritori l'accesso al ponte 5, che si trova circa 15 metri al di sotto del livello del mare. Ma nelle zone rese ora accessibili dai nuovi passaggi aperti all'interno della nave hanno anche permesso di recuperare del prezioso materiale utlile alle indagini. Si tratta  dello hard disk di bordo contenente le registrazioni delle immagini delle varie telecamere che erano piazzate in numerose parti della Costa Concordia, tra cui la plancia di comando.

Sul fronte dell'inchiesta, la procura di Grosseto ha presentato appello al tribunale del Riesame di Firenze contro la concessione degli arresti domiciliari al comandante della  Costa Concordia Francesco Schettino, chiedendo la custodia cautelare in carcere. I sub che oggi hanno condotto le ricerche sono anche riusciti a entrare nella cabina del comandante Schettino - precedentemente l'operazione era fallita - e a recuperare una parte della scatola nera fondamentale nella ricostruzione di quanto accaduto la notte del naufragio. Il ritrovamento è stato commentato positivamente anche dall'avvocato di Schettino, Bruno Leporatti, che ha così commentato: "La verità sta lì, è tutto registrato".

Isola del Giglio, disastro Costa Concordia, ultime notizie 20 gennaio 2012 -
Operazioni di ricerca e soccorso all'interno della Costa Concordia naufragata sabato scorso. La nave si sta di nuovo pericolosamente muovendo. Inoltre, il meteo in peggioramento, con previsioni di mareggiata, prevede un attento esame della situazione. Luca Cari, portavoce dei vigili del fuoco, ha reso noto che nella mattina di oggi avrà luogo una riunione operativa per decidere come proseguire le operazioni di soccorso.


Francesco Schettino, comandante della nave Costa Concordia al momento del naufragio, si trova ora nella sua casa a Meta di Sorrento, agli arresti domiciliari. Sospeso dal servizio dalla Costa Crociere, che ha ritirato anche l'assistenza legale, Schettino si trova contro 5 testimoni d'accusa, ufficiali di bordo che hanno testimoniato su quanto accaduto venerdì 13 gennaio 2012. Stando ai racconti fatti ai magistrati, fu proprio Schettino a decidere di cambiare la rotta ordinaria per avvicinarsi quanto più possibile all'Isola del Giglio. Si trattò, secondo quanto appreso dalle parole del giudice Valeria Montesarchio, di una "manovra gravemente imprudente e sconsiderata".

Da notare che è stato il giudice Montesarchio ad aver concesso gli arresti domiciliari all'ex comandante della Costa Concordia, ma soltanto perché non sussisterebbe un pericolo di fuga. Nel provvedimento del giudice, difatti, è confermato l'impianto accusatorio e vengono posti in evidenza alcuni indizi molto gravi, la "personalità negativa" di Francesco Schettino, a sua condotta gravemente colposa per aver provocato un disastro di proporzioni mondiali" e la  "incredibile leggerezza nel valutare la portata effettiva della condotta posta in essere ai danni di oltre 4.000 persone affidate alla sua responsabilità". Ma sono tanti altri i particolari che emergono dalla relazione: "Dopo aver abbandonato la nave, Schettino rimase fermo sulla scogliera dell' Isola del Giglio dove era approdato a bordo di una lancia e guardava la nave affondare in balia del tragico evento che si stava verificando".

Naufragio nave Costa Concordia all'Isola del Giglio, la situazione al 18 gennaio 2012 - In seguito all'interrogatorio di ieri, il comandante della Costa Concordia è stato posto agli arresti domiciliari, su disposizione del giudice per le indagini preliminari. E' dunque tornato a casa Francesco Schettino, a Meta di Sorrento, dove ad attenderlo c'erano solo alcuni intimi. Ma a dover finire nella lista degli indagati non c'è soltanto Schettino: il secondo ufficiale Dimitri Ckristidis e il terzo ufficiale Silvia Coronica si sarebbero trovati sulla stessa scialuppa su cui era presente il comandante durante la sciagura della Costa Concordia, omettendo di procedere nei soccorsi. Ciro Ambrosio, primo ufficiale in plancia è già stato denunciato in stato di libertà. Ma è difficile la situazione anche di Roberto Ferrarini, marine operation director, capo delle operazioni marittime e dell'unità di crisi della Costa a causa di tre telefonate tra lui e Schettino che potrebbero aver condizionato il comportamento del comandante della nave. In merito a quest'ultimo i  pm devono attendere i tabulati telefonici.

Per quanto riguarda il fronte dei soccorsi, le operazioni sono state nuovamente interrotte a causa di un pericoloso movimento della nave. Questa mattina i palombari avrebbero dovuto piazzare altre cariche esplosive per procedere all'ispezione della Costa Concordia, precisamente del ponte numero quattro dovrebbe è possibile vi siano altri corpi. I tecnici stanno attentamente valutando la posizione della nave che corre seriamente il rischio di spostarsi dal gradino di roccia in cui si trova e sprofondare a 70 metri.

Dopo il ritrovamento di altri cinque cadaveri, non ancora identificati, il numero delle vittime del naufragio è salito a 11, mentre i dispersi risultano essere 23. Tra gli italiani, si cercano ancora i passeggeri Maria D'Introno, di Biella; Maria Grazia Trecarichi e Luisa Antonia Virzì provenienti dalla Sicilia, William Arlotti e la figlia Dayana, 5 anni di Rimini.  tutti passeggeri. Dell'equipaggio della nave, manca all'appello Giuseppe Girolamo di Alberobello (Bari). Per quanto riguarda i passeggeri stranieri, risultano dispersi ancora 13 tedeschi, 4 francesi, 2 statunitensi, un ungherese, un indiano e una peruviana.

Nave Costa Concordia, operazioni di soccorso, ultime notizie martedì 17 gennaio 2012, Isola del Giglio, Grosseto - Sono altalenanti i dati relativi alle persone disperse nel naufragio della Costa Concordia. Secondo fonti della guardia costiera, i dispersi dovrebbero essere attualmente 24, i morti 11. Intanto sono riprese le operazioni di soccorso, momentaneamente fermate ieri a causa del mare agitato, e questa mattina sono state utilizzate alcune cariche esplosive per entrare all'interno della nave semiaffondata.
Inoltre oggi l'interrogatorio del comandante della nave, Francesco Schettino, previsto per la tarda mattinata. Schettino si trova in stato di fermo presso il carcere di Grosseto con ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave.

Naufragio Costa Concordia, la situazione al 16 gennaio 2012 - Continuano senza sosta le operazioni di soccorso all'interno della Nave Costa Concordia per trovare altri superstiti del naufragio nei pressi dell'Isola del Giglio. Squadre congiunte dei sommozzatori dei vigili del fuoco e della guardia costiera hanno rinvenuto questa mattina il corpo di un uomo con indosso il salvagente nel secondo ponte della nave. Sono così salite a 7 le vittime accertate del disastro e al momento sono 29 i passeggeri che risultano dispersi e 70 i feriti. Al momento dell'impatto della Costa Concordia con uno scoglio, che pare non fosse segnato nelle carte nautiche, a bordo si trovavano circa 4000 persone tra passeggeri e membri dell'equipaggio. Nella notte di sabato erano stati tratti in salvo una coppia asiatica in luna di miele e il commissario di bordo che aveva una gamba fratturata.

Mentre infuriano le polemiche e l'incredulità mista alla derisione della stampa estera, la Costa Crociere ha emesso una nota stampa in cui inizia ad ammettere le responsabilità ammettendo "gravi errori" commessi dal comandante Francesco Schettino, ora in stato di fermo con l'accusa di omicidio plurimo colposo, naufragio e abbandono della nave. Sempre da quanto si apprende dal comunicato stampa della compagnia di navigazione Schettino forse non avrebbe seguito "le procedure di Costa Crociere che sono in linea, e in alcuni casi vanno oltre, gli standard internazionali". Non vengono inoltre esclusi "gravi errori di giudizio che hanno avuto gravissime conseguenze: la rotta della nave è risultata troppo vicina alla costa e sembra che le sue decisioni nella gestione dell'emergenza non abbiano seguito le procedure".

Intanto procede lo studio della scatola nera recuperata dalla nave ed iniziano a emergere i primi particolari. Stando a quanto rilevato dai primi esami, è emerso che è emersa una differenza di un'ora tra l'impatto con lo scoglio alle 21,45 e l'allarme dato alla Guardia Costiera alle 22,43. Risulta inoltre, secondo quanto dichiarato dal procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio, che la nave stesse navigando a soli 150 metri dalla costa.

Il naufragio della Costa Concordia ora rischia anche di trasformarsi in un disastro ambientale a causa dei serbatoi della nave ancora carichi di carburante. La Concordia infatti, con la sua stazza di 114.500 tonnellate, ha al suo interno 2.300 tonnellate che, se dovessero fuoriuscire, provocherebbero un danno incalcolabile alla riserva marina del Giglio. Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini non ha usato mezzi termini contro "questi condomini galleggianti che cercano di offrire emozioni ai turisti... Credo che dobbiamo intervenire decisamente e rapidamente per evitare che queste grandi navi possano entrare in zone che sono troppo delicate per correre questi rischi". Le operazioni di recupero del carburante della nave sono comunque bloccate finché non siano terminate le operazioni di recupero di eventuali altri superstiti. Ma ad aggravare la situazione ci si mette anche l'allarme meteo. Secondo le previsioni meteorologiche sarebbe in arrivo un'ondata di maltempo che potrebbe provocare anche una mareggiata. Quest'ultima complicherebbe non poco la situazione potendo provocare un ulteriore affondamento della Costa Concordia.

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