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ROMA / 28-01-2012

OBESITA', PEGGIO DEL CANCRO / Dati allarmanti. Più morti che per carcinomi al retto e seno






OBESITA', PEGGIO DEL CANCRO / Dati allarmanti. Più morti che per carcinomi al retto e seno

Obesità. Roma, ultime news Italia - UnoNotizie.it - L’obesità, malattia multifattoriale la cui mortalità raggiunge allarmanti dati che superano di gran lunga le morti per carcinomi al retto e al seno. La bulimia e l’anoressia strettamente legate tra loro, epidemie che determinano una comorbilità pesante e un elevato livello di sofferenza per i pazienti

Affrontate nel dibattito all'Ordine dei Medici di Roma le necessità di inquadrare da un corretto punto di vista medico le patologie alimentari e rispondere all’esigenza di formazione per medici di base, pediatri, psichiatri, psicologi, dietologi, nutrizionisti e tutti coloro che intervengono nei processi di prevenzione cura e riabilitazione di queste patologie,cosi come previsto dall’art 2 del disegno di legge 2788 del giugno 2011.

La giornata formativa che si è svolta all’Ordine dei Medici di Roma sabato 21 ha posto le basi per un nuovo modo di affrontare le patologie del comportamento alimentare, quella che oggi è l’epidemia del terzo millennio. “Alimentazione e mal di vivere” questo il titolo dell’affollatissimo corso-convegno che ha avuto il riuscito obiettivo di fornire un aggiornamento sull’eziopatogenesi, la diagnosi precoce, la cura e la prevenzione delle patologie del comportamento alimentare. Presentati durante il convegno gli obiettivi della Commissione, coordinata dalla Psichiatra e Psicoterapeuta Ludovica Costantino, nominata ad hoc dall’Ordine per creare quei punti di ricerca e comunicazione mancanti fino ad oggi e che sono necessari per la creazione di una rete operativa interdisciplinare. Sono stati indicati percorsi clinici da adottare e individuate le professionalità con cui collaborare, in base allo stadio e al tipo di patologia individuati, per la realizzazione di una gestione integrata. Gestione che oggi si è evidenziata come necessaria per poter affrontare il problema medico nella sua globalità e nell’intervento di cura. Cura che nelle patologie alimentari richiede un approccio clinico, talvolta chirurgico, ma soprattutto psicopatologico con lo studio approfondito delle cause, delle dinamiche e dei fattori psicologici che sono alla loro base. In questo modo si può evitare la scissione fra mente e corpo che rischia di ostacolare la cura di sintomatologie che sebbene danneggino severamente l’organismo, sono in primis malattie della mente. Malattie che se prese nel momento dell’esordio possono guarire.

Dalle frequenti e sistematiche indagini conoscitive del Sian emerge, come evidenziato da Giuseppe Ugolini Dirigente Asl RMC, che negli ultimi due anni l’attenzione da parte dei nutrizionisti si è spostata dal concetto della sicurezza alimentare al fronte nutrizionale e che si è fatta forte l’esigenza di incrementare il personale e per aumentare la prevenzione primaria, secondaria, terziaria e quaternaria. Si sente quindi l’esigenza che oltre ai medici igienisti e nutrizionisti, ai tecnici e ai dietisti si possano presto aggiungere anche le figure di psicologi e psichiatri e inoltre che venga adottata una identica metodologia condivisa per la raccolta dei dati epidemiologici con l’utilizzo di un identico Protocollo in tutti i Centri Nazionali Sian. La sorveglianza nutrizionale fornisce attraverso il Sian dati preoccupanti anche sui bambini soprattutto riguardo l’obesità.

Su questa particolare patologia, va riferito il disegno di legge n.2788 di iniziativa del senatore Ignazio Marino primo firmatario, del 16 giugno 2011, contenente “Disposizioni in materia di prevenzione, cura e riabilitazione dell’obesità e dei disturbi dell’alimentazione”. Già il titolo rimanda ad un inquadramento prettamente medico-scientifico del problema e il contenuto di questo disegno di legge centra l’obiettivo di rendere organica e sistematica su tutto il territorio nazionale la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle suddette patologie. Infatti la proposta di legge detta i principi fondamentali in materia di prevenzione e cura dell’obesità e dei disturbi dell’alimentazione, al fine di garantire la tutela della salute, la riabilitazione e il miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti affetti da obesità o da disturbi dell’alimentazione.  Alfredo Genco chirurgo esperto di chirurgia bariatrica propone interventi personalizzati nella fascia di età dai 18 ai 65 anni soltanto dopo storie di obesità essenziale che dura da anni e dopo ripetuti fallimenti farmacologici e dietetici ripetuti.

La malattia dell'obesità, come risulta dall'intervento di Angela De Carolis dirigente medico prevenzione Sian interessa nel mondo circa 300 milioni di adulti ( dato OMS 2005), l'incidenza della patologia è in costante aumento e investe anche Paesi non industrializzati. Le proiezioni statistiche indicano indicano che gli adulti obesi saranno più di 700 milioni con una quota riferita ai bambini stimabile intorno ai 15 milioni. Circa 2.3 bilioni di persone saranno in sovrappeso. Si tratta di una evera emergenza sanitaria. A fronte di una grande richiesta e, probabilmente, di una ancora più estesa necessità, nonché della multidisciplinarietà che per tale cura occorre mettere in campo, è auspicabile una disciplina completa della materia, appunto prevenzione, cura e riabilitazione, vista, peraltro, la ricaduta in termini di costi economici e sociali che tali patologie comportano e per garantire il diritto alla cura. Insomma non è un problema di dieta ma un problema di inquadramento dello stile di vita e della cultura che incrementa di anno in anno la complessità di una patologia epidemica. Infatti l'intervento degli specialisti psichiatri al convegno, tra i quali Annelore Homberg, Luca Giorgini, Manuela Petrucci ed Eva Gebhartd oltre alla coordinatrice Costantino, ha sottolineato la necessità di una cultura per poter fare psichiatria, per poter intervenire a monte dell'insorgere di un sintomo in tempi precoci, vale a dire cambiare vedute anche rispetto all'organizzazione di una prevenzione con approccio integrato che oggi è vista dai medici come l'unica via di soluzione per evitare la catastrofe da parte della sanità pubblica, che si ritrova ad avere già una grossa fetta di popolazione esposta ai rischi dell'obesità con le sue comorbilità. Infatti l'obesità è una malattia multifattoriale che ha un elevato tasso di mortalità.

Nel complesso i numeri parlano di una somma che moltiplica per tre il totale della mortalità dei carcinomi del retto e del seno. Eppure ancora oggi l'obesità è considerata una non patologia, un problema estetico, il problema individuale riflette un una cultura generale della società che pur se molto attenta ai dettagli, paradossalmente dimentica il valore biochimico dell'alimentazione per l'organismo e l'uomo ha perso il controllo su un aspetto della vita, l'alimentazione che dovrebbe soddisfare le necessità organiche energetiche e non riempire delle insoddisfazioni o tamponare delle incapacità. A fianco dell'obesità c'è la bulimia, il comportamento alimentare che induce a comorbilità anche gravi e che segnala uno squilibrio, la scissione di fondo talvolta coperta da una vita apparentemente normale, che si evidenzia con sempre maggiore forza soprattutto nella popolazione giovane. I medici sono d'accordo che va posto rimedio cercando di fare una tempestiva e adeguata diagnosi soprattutto attraverso i medici di base che conoscono bene non solo il paziente interessato ma anche lo stile di vita familiare e le eventuali origini di un insano comportamento alimentare.

Prendere il problema da dove inizia costituisce l'unica possibilità d'intervento per ogni tipo di disagio, in primo luogo per quel silenzioso disagio dell'anoressia che colpisce adolescenti e adulti in un rapporto con il corpo e con gli affetti. Ricostruire per questi pazienti la possibilità di una coerenza tra stati affettivi e stati fisiologici, metterli nelle condizioni di gestire la regolazione psicologica delle esigenze fisiologiche. Un traguardo per molti difficile da raggiungere ma non impossibile, visto che i problemi alimentari, come emerso dalla giornata di studio a Roma, sono legati a quella fusione mente-corpo che ci dovrebbe accompagnare per tutta la vita e che ha origine dalla vitalità, nascita, allattamento, svezzamento, visione dell'essere umano diverso e infine pubertà. Difficili tappe ma necessarie per lo sviluppo del corpo e della mente. Un traguardo che si può raggiungere o riafferrare attraverso una cura che sia basata su una teoria che ponga la sua ricerca sulla realtà psichica.

Anche per Lorenzo Maria Donini Dietologo del Dipartimento di Medicina Sperimentale della Sapienza la sfida nei confronti di queste patologie è sostenibile solo se tutte le forse in campo saranno in grado di lavorare di concerto, e la multidisciplinarietà integrata è richiesta già in fase di diagnosi con una valutazione multidisciplinare.


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