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ROMA / 01-03-2012

DECRETO LIBERALIZZAZIONI / Tutto sulle liberalizzazioni, 1700 emendamenti al Senato

Liberalizzazioni, 1.700 emendamenti al Senato: fiducia scontata. Stretta finale: 5.000 nuove farmacie, i taxi restano ai Comuni. Ci sarą anche il rating di legalitą per le imprese




Decreto liberalizzazioni in aula a Palazzo Madama, ultime notizie Roma - Sono stati presentati in aula al Senato 1.700 emendamenti al decreto legge sulle liberalizzazioni da tutti i gruppi parlamentari. Ormai scontata la fiducia del governo sul provvedimento.

FARMACIE - Raggiunto l'accordo sulle farmacie. Nell'emendamento al decreto sulle liberalizzazioni che verra' votato in giornata si prevede l'esistenza di una farmacia ogni 3.300 abitanti. Questo significa poco meno di 5 mila nuove farmacie. Lo annuncia la relatrice Simona Vicari del Pdl. Inoltre nei concorsi "non ci saranno quote riservate". Nell'accordo raggiunto e' anche previsto che siano i Comuni, in accordo con il locale Ordine deui farmacisti, a decidere dove collocare le nuove farmacie. Tenendo conto in particolare delle esigenze dei residenti in aree "scarsamente abitate". Se i Comuni non comunicheranno le nuove sedi di farmacie nei tempi saranno le Regioni a individuarle. I dati di riferimento per il quorum di 3.300 abitanti saranno quelli Istat relativi al 2010. Le farmacie che verranno aperte in sedi commerciali, stazioni marittime aeroporti, saranno offerte in prelazione ai Comuni. Erano attesi, ma non ci sono nuovi contenuti sui farmaci di fascia C chiesti dai parafarmacisti.
Nel 2013 in farmacia si potranno comprare anche farmaci monodose, si potra' acquistare anche una sola pillola. Lo prevede un emendamento al decreto liberalizzazioni presentato in commissione Industria al Senato che prevede che entro la fine del 2012 l'Aifa (Agenzia del farmaco) revisioni le modalita' di "confezionamento dei farmaci" identificando "confezioni ottimali antche di tipo monodose".

TAXI AI COMUNI, MA... - Sciolto anche il nodo dei taxi. Il decreto sulle liberalizzazioni recepira' il nuovo testo dei relatori che lascia le licenze in capo ai comuni e consente all'Autorita' dei trasporti di emanare linee guida e di ricorrere al Tar. Lo ribadisce la relatrice, Simona Vicari, parlando con i cronisti al Senato.
Comuni e regioni, si legge nell'emendamento depositato in commissione dai relatori, "provvedono, previa acquisizione di preventivo parere da parte dell'Autorita', ad adeguare il servizio dei taxi". Tra i criteri individuati "i proventi derivanti dal rilascio di licenze a titolo oneroso sono finalizzati ad adeguate compensazioni da corrispondere a coloro che sono gia' titolari di licenza".
Inoltre, ai titolari di licenza e' consentita, d'intesa con i Comuni "una maggiore liberta' nell'organizzazione del servizio sia per fronteggiare particolari eventi straordinari o periodi di prevedibile incremento della domanda e in numero proporzionato alle esigenze dell'utenza sia per sviluppare nuovi servizi integrativi come il taxi ad uso collettivo o altre forme". Infine resta la possibilita' per l'Autorita' di ricorrere al Tar del Lazio.

ARRIVA IL RATING DI LEGALITA' - "Il decreto sulle liberalizzazioni conterra' l'importante disposizione sul rating di legalita' per le imprese operanti nel territorio nazionale". Infatti questa notte, ha aggiunto, "abbiamo approvato un emendamento della senatrice Casellati, a cui va il ringraziamento per la sensibilita' mostrata verso questo tema, che prevede l'elaborazione da parte dell'Autorita' garante della concorrenza e del mercato, in raccordo con i Ministeri della Giustizia e dell'Interno, di un parametro che misurera' il livello di legalita' delle imprese. Si tratta di una battaglia che il Pdl ha fatto sua da un'indicazione del vicepresidente di Confindustria Montante e che adesso puo' dire di aver vinto.
Con l'introduzione del rating abbiamo dato ascolto a quelle tante aziende che vivono e lavorano in zone difficile del Paese, e che sentivano il bisogno di vedersi riconosciuti gli sforzi fatti nel rispettare la legge". "Ora attraverso questo parametro di legalita' non solo le imprese saranno incentivate a tenere comportamenti in linea con il massimo contrasto alla criminalita', ma diventera' anche un elemento centrale nella vita delle stesse imprese, utilizzato come strumento premiale nell'accesso al credito ed alle agevolazioni pubbliche", ha concluso Vicari.

IMPRESE E SOCIETA' - Alla fine i tribunali delle imprese saranno 20. Le sezioni specializzate avranno sede nei capoluoghi di ogni regione tranne che per la Valle d'Aosta e il Trentino Alto Adige le cui sedi saranno accorpate rispettivamente a Torino e Venezia. Due i tribunali delle imprese in Lombardia, oltre che a Milano ne e' previsto uno anche a Brescia.
"Il numero dei soci professionisti o la partecipazione al capitale sociale dei professionisti deve essere tale da determinare la maggioranza di due terzi nelle deliberazioni o decisioni dei soci". Lo si legge nell'emendamento del governo sulle societa' tra professionisti, approvato dalla commissione industria che sta esaminando il decreto sulle liberalizzazioni. "Il venir meno di tale condizione costituisce causa di scioglimento della societa' e il consiglio dell'ordine o collegio professionale presso il quale e' iscritta la societa' procede alla cancellazione della stessa dall'albo".
L'Antitrust sara' finanziata da un contributo di importo pari allo 0,08 per mille del fatturato risultante dall'ultimo bilancio approvato delle societa' di capitale con ricavi totali superiori a 50 milioni di euro. Il contributo partira' dal 2013. L'emendamento alle liberalizzazioni a firma Ghigo, approvato dalla commissione, amplia la pianta organica dell'Antitrust di 20 posti.

SNAM-ENI - La separazione tra Snam ed Eni avverra' entro settembre 2013. Lo prevede l'emendamento dei relatori al decreto sulle liberalizzazioni approvato dalla commissione Industria del Senato. Entro il 31 maggio 2012 ci sara' un dpcm per regolare i criteri di Snam spa ed entro 18 mesi dalla conversione del decreto sulle liberalizzazioni ci sara' la separazione proprietaria.

Fonte: Agenzia Dire
www.dire.it

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