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VITERBO / 21-03-2012

LAZIO, VITERBO: INCONTRO AFESOPSIT REGIONE LAZIO / L'associazione Afesopsit ottiene importanti risultati




Ultime news Lazio, Viterbo
- UnoNotizie.it -
Martedì 20 marzo l’Afesopsit, Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia, ha incontrato i vertici della Regione Lazio per discutere le nove proposte che da mesi l’associazione ha presentato alla Presidente della Regione e Commissario ad acta per la Sanità Renata Polverini in difesa dei servizi pubblici territoriali fondamentali per garantire il diritto alla salute e all’assistenza di cui tutte le persone hanno bisogno.

Erano presenti all’incontro il professor Ferdinando Romano, Direttore Direzione Regionale Programmazione e Risorse del Servizio Sanitario Regionale, e la dottoressa Simonetta Fratini, Dirigente Area Programmazione della rete dei servizi nell’area dei soggetti deboli, in rappresentanza della Regione Lazio, il direttore generale della Asl di
Viterbo Adolfo Pipino, il direttore sanitario dottoressa Marina Cerimele, il direttore del dipartimento di salute mentale Alberto Trisolini, il dottor Walter Tosches dell’associazione Afesopsit, e il presidente dell’associazione Afesopsit Vito Ferrante.

I rappresentanti della Regione Lazio hanno ascoltato e preso atto delle richieste dell’Associazione dei familiari e sostenitori dei sofferenti psichici della Tuscia. L’associazione ha esposto le ragioni in difesa del diritto alla salute e all’assistenza, diritti che vanno difesi su tutto il territorio regionale e nazionale.
Buoni i risultati ottenuti dall’associazione che, forte dell’appoggio delle istituzioni locali e della partecipazione attiva dei cittadini, è riuscita ad ottenere per il territorio viterbese:

tre deroghe che autorizzano l’assunzione di tre psichiatri, due dei quali destinati al dipartimento di salute mentale e uno per il dipartimento di neuropsichiatria infantile;
tre psicologi per il dipartimento di salute mentale;

uno psichiatra con contratto di ventitre mesi con scadenza ad agosto 2012 che è stato prolungato di un anno;
due infermieri con contratto di ventitre mesi, con scadenza ad aprile 2012 che è stato prolungato per un anno;
un assistente sociale con contratto part time a tempo determinato di diciotto ore settimanali di ventitre mesi che è stato prorogato di un anno.

Per il Centro diurno San Giuseppe di Acquapendente è stato dichiarato l’impegno del direttore generale della Asl di Viterbo Adolfo Pipino ad incontrare il sindaco del Comune capofila di Montefiascone, distretto uno, per risolvere positivamente il destino del centro e delle persone che lo frequentano, delle famiglie e degli operatori.
In riferimento ai sussidi psicosociali il professor Ferdinando Romano, dopo essere venuto a conoscenza dell’importanza dei sussidi come strumento terapeutico e della gravità della situazione dei pazienti, aggravatasi in questi tre mesi di mancata erogazione dei contributi, si è impegnato a incontrare a breve l’assessore regionale alle politiche sociali Aldo Forte per gli opportuni interventi.

Altro fattore positivo emerso dalla riunione è stata la particolare attenzione prestata ai PAI, progetti assistenziali individuali, dove finalmente saranno le famiglie, è stato assicurato, ad essere al centro di tali progetti. Tale è l’impegno preso dal professor Romano.
Molto positivo, come ha dichiarato il presidente dell’Afesopsit, Vito Ferrante, è il fatto che si sia riusciti ad essere ascoltati e a dialogare con le istituzioni.

Quello che si è ottenuto è però solo una parte delle richieste contenute nel documento predisposto dall’Afesopsit e scaturite da una conoscenza diretta del territorio.
Il documento contenente le richieste dell’associazione tiene conto della reale situazione di criticità nella quale versano il Dipartimento di neuropsichiatria infantile, il Sert, l’Unità operativa semplice interdistrettuale disabile adulto, Dipartimento di salute mentale e il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura.

L’associazione Afesopsit continuerà a battersi affinchè venga sbloccato il turn-over, causa principale della carenza di personale, e affinchè i precari vengano stabilizzati. Solo così si potrà garantire, come sancito dalla nostra Costituzione, il diritto alla salute e all’assistenza per tutti.

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