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VITERBO / 10-04-2012
VINITALY 2012 / L'eccellenza della Tuscia verso i mercati europei e nordamericani
Primi bilanci dei produttori della provincia di Viterbo partecipanti al Vinitaly sull’esito della manifestazione e sull’evoluzione del mercato vinicolo.
Viterbo, ultime news - UnoNotizie.it - A distanza di qualche giorno dalla chiusura del Vinitaly, il Salone Internazionale del vino e dei distillati svolto a Verona dal 25 al 28 marzo scorso, è tempo di bilanci per i produttori della Tuscia che rispetto all’edizione di quest’anno nutrivano grandi aspettative sia per verificare gli effetti della crisi nel settore vinicolo, sia per lo spostamento dell’inizio della manifestazione dal giovedì alla domenica, in linea con eventi simili internazionali più orientati agli operatori professionali che ai visitatori occasionali.
Sergio Mottura, titolare dell’omonima azienda di Civitella d’Agliano, commenta: “Siamo molto soddisfatti per la qualità dei contatti. È stato certamente un Vinitaly meno affollato ma dove hanno trovato spazio iniziative collaterali di gran pregio che elevano il livello di questa manifestazione. Dal punto di vista commerciale conferme sono giunte dai mercati per noi tradizionali come il Nord Europa e il Nord America. In flessione invece le visite di operatori nazionali dove la crisi si fa sentire. Tuttavia abbiamo riscontrato un nuovo interesse di ristoratori e distributori della Capitale, un mercato molto allettante perché da solo rappresenta il 10% del consumo nazionale”.
È d’accordo con Mottura Laura Verdecchia della Tenuta La Pazzaglia di Castiglione in Teverina: “Oltre alle difficoltà economiche contingenti sul mercato nazionale, a cui destiniamo il 70% della nostra produzione, scontiamo la scarsa conoscenza delle qualità dei vini laziali, come dimostrano i contatti avuti con potenziali acquirenti del Nord Italia che, superato lo scetticismo iniziale, dopo la degustazione dei nostri vini rimanevano positivamente colpiti dalle peculiarità del prodotto”.
Nell’analisi si spinge oltre Roberto Trappolini di Castiglione in Teverina: “I vini del Lazio qualitativamente sono cresciuti molto, ma a ciò non è corrisposta un’adeguata affermazione sul piano nazionale. Credo che sia giunto il momento di concentrare gli sforzi e compiere delle scelte strategiche per una promozione più incisiva del prodotto Vino del Lazio. In attesa che ciò avvenga con la nostra cantina ci stiamo muovendo molto sui mercati internazionali con scelte commerciali che in due anni hanno portato a movimentare sull’export il 75% della produzione, soprattutto in Europa e Stati Uniti. Rispetto allo spostamento delle date del Vinitaly, per quanto ci riguarda è una buona formula che ha portato a meno visitatori, ma abbiamo guadagnato in contatti commerciali”.
“Anche noi abbiamo riscontrato una minor affluenza – segnala Andrea Occhipinti di Gradoli – e in qualche modo ne abbiamo risentito. Ma al Vinitaly non si può mancare perché è un punto di ritrovo irrinunciabile per produttori, clienti e fornitori. In crescita, come sottolineato da altri, le esportazioni in particolare verso gli Stati Uniti dove da qualche anno stiamo proponendo il nostro aleatico vinificato in bianco”.
Ai mercati internazionali e soprattutto all’Europa e al Nord America guarda con grande interesse Giovanni Palombi della Tenuta Sant’Isidoro di Tarquinia: “Questa edizione del Vinitaly è stata per noi tra le più riuscite, in quanto ci ha permesso di consolidare contatti già in essere e di sviluppare nuove opportunità come il mercato statunitense e quello giapponese”.
Grande soddisfazione è stata espressa anche da Fabio Brugnoli, presidente della Cantina sociale di Montefiascone: “I buyer internazionali si sono mostrati molto interessati alle cantine sociali perché, proprio in questa fase di crisi, possiamo offrire prodotti dall’ottimo rapporto qualità/prezzo”.
Chi punta con decisione sui mercati nazionali e quello romano in particolare è Gennaro Esposito della Tenuta Ronci di Nepi: “Siamo arrivati a questo appuntamento programmando con cura gli incontri con i nostri contatti, tutti puntualmente confermati. Per il resto nulla di più. Forse andrebbe rivisto qualcosa nell’organizzazione”.
Positivo il commento di Clarissa Botti dell’azienda Trebotti di Castiglione in Teverina, che ha visto premiato l’impegno sulla sostenibilità ambientale: “Abbiamo registrato una grande affluenza al nostro stand di esperti e profani, grazie all’interesse per il progetto Vini 3S, il vino senza solfiti aggiunti Manzoni Bianco, il progetto di recupero e riutilizzo dei materiali che prevede uno sconto sugli acquisti successivi ai clienti che restituiscono la bottiglia e il packaging”.
“Da queste prime indicazioni – commenta Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo – emerge un quadro su come le nostre imprese stiano reagendo alla crisi senza rinunciare alle loro specificità. Faremo tesoro di alcuni loro suggerimenti coinvolgendo anche le istituzioni locali e regionali affinché si possano intraprendere adeguate operazioni di marketing sul piano nazionale. Nel contempo come Ente camerale stiamo lavorando per valorizzare quei ristoranti e agriturismo della provincia di Viterbo che s’impegnano a inserire nelle loro carte dei vini i bianchi e i rossi della Tuscia”.
Complessivamente sono 16 le aziende vitivinicole della Tuscia che hanno preso parte alla 46a edizione del Vinitaly, all’interno del padiglione Lazio, grazie al sostegno della Camera di Commercio di Viterbo unitamente alla Direzione Regionale Agricoltura della Regione Lazio, Unioncamere Lazio, le Camere di Commercio e le Province laziali.
Questo l’elenco completo: Antica Cantina Leonardi (Montefiascone), Cantina di Montefiascone, Cassano (Canepina), Falesco (Montefiascone), Fattoria Madonna delle Macchie (Castiglione in Teverina), Isabella Mottura (Civitella d’Agliano), Mazziotti (Bolsena), Occhipinti (Gradoli), Paolo e Noemia D’Amico (Castiglione in Teverina), Sergio Mottura (Civitella d’Agliano), Tenuta la Pazzaglia (Castiglione in Teverina), Tenuta Ronci (Nepi), Tenuta S. Isidoro (Tarquinia), Trappolini (Castiglione in Teverina), Trebotti (Castiglione in Teverina), Viticoltori dei Colli Cimini (Vignanello).
A queste si aggiungono le aziende olivicole Cerrosughero (Canino), Colli Etruschi (Blera) e Cooperativa Olivicola di Canino, presenti al Sol, il Salone internazionale dell’Olio extravergine di qualità, organizzato negli stessi giorni nei padiglioni adiacenti.
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