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ARCIPELAGO TOSCANO / 08-05-2012
ISOLA DI GORGONA: SITO WEB CENSURATO / La procura chiude il sito web che si occupa del caso dei barili tossici sull’Isola di Gorgona
Censurato per diffamazione. Questa l’accusa comminata al gestore del sito che da anni porta a conoscenza dell’opinione pubblica la scomoda vicenda della perdita dei barili tossici dalla nave Cargo Venezia nell’arcipelago toscano
TOSCANA ultime notizie LIVORNO – unonotizie.it - Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Livorno ha posto sotto sequestro il sito ilgorgon.eu per diffamazione. Il gestore del sito si sta occupando da tempo del caso dei barili tossici persi dalla nave Cargo Venezia a breve distanza dall’isola.
Il sito italiano ilgorgon.eu, dedicato all’isola di Gorgona dell’arcipelago toscano, è stato oscurato perché probabilmente conteneva verità scottanti sui 198 fusti di rifiuti tossici persi a dicembre dalla nave Cargo Venezia dell’armatore Grimaldi Lines. Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Livorno, Gioacchino Trovato, come riporta il sito Linkiesta.it, a seguito di una querela per diffamazione ha disposto il sequestro preventivo del sito. “Letta l’istanza che precede, ritenuta la sussistenza del fumus del reato di cui all’art.595 c.p., ritenuto che la libera disponibilità del sito può consentire la commissione di ulteriori reati, visto l’art. 321 c.p.p. ordina il sequestro preventivo del sito internet www.ilgorgon.eu”, si legge nel provvedimento.
Il gestore di ilgorgon.eu Antonio Brindisi – per altro giornalista professionista iscritto all’Ordine dei giornalisti del Lazio – sostiene di non aver ricevuto “notizia di reato, né iscrizione nel registro degli indagati”. Insomma a suo parere si tratterebbe di un attentato alla libertà d’informazione garantita dalla nostra Costituzione. Dello stesso avviso il consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Pierluigi Roesler Franz.
“Sarebbe opportuno che il Consiglio nazionale dell’Ordine, la Federazione Nazionale della Stampa, l’Ordine dei giornalisti del Lazio e l’Associazione Stampa Romana tutelassero il collega Brindisi verificando la legittimità del provvedimento giudiziario e la sua concreta conformità alle norme di legge, in quanto viene da lui lamentata la violazione dell’art. 21 della Costituzione con conseguente bavaglio alla libertà di stampa”, ha dichiarato Franz a mezzo stampa.
La presunta diffamazione potrebbe essere legata alle recenti pubblicazioni apparse sul sito che facevano riferimento al mancato recupero dei barili tossici persi il 17 dicembre dalla nave Cargo Venezia nei pressi dell’Isola di Gorgona. Si sta parlando di ben 40 quintali di catalizzatori esausti a base di monossido di cobalto e molibdeno. Non si sa cosa realmente sia successo, per quale motivo il Cargo sia passato a meno di venti miglia dalle coste dell’isola (Santuario dei Cetacei e area protetta dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio) e soprattutto perché l’allarme sia scattato solo 10 giorni dopo l’incidente.
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