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BOLOGNA / 24-05-2012
TERREMOTO EMILIA, LOMBARDIA / Le ragioni di un sisma in una zona a basso rischio come la Pianura Padana
Sarebbero le Alpi a spingere sulla pianura padana, in una fase evolutiva per la geologia del nord Italia
EMILIA ROMAGNA ultime notizie di oggi: TERREMOTO BOLOGNA giovedì 24 maggio 2012 – unonotizie.it - Il terremoto di 6.0 gradi della scala Richter che si è verificato tra le provincie di Modena, Parma e Ferrara, rientra chiaramente nella fase evolutiva della geologia del Nord Italia. L'evoluzione geologica dell'Appennino emiliano-romagnolo, che si estende anche sotto la pianura, nascosto da depositi di sedimenti portati dal Po e dai fiumi ad esso affluenti si inquadra all'ultimo dei grandi fenomeni geologici che ha portato anche alla nascita di una parte delle Alpi.
L'Appennino è una catena a "falde", ossia composta da grandi pieghe che hanno coinvolto potenti pacchi di strati, che si è formata in un arco di tempo che dal Cretaceo, ossia da un centinaio di milioni di anni, si spinge fino ai nostri giorni. In questo arco di tempo vi è stato in atto la collisione tra due blocchi di crosta terrestre (o meglio di litosfera): tra quella cioè, che viene chiamata zolla europea (o sardo-corsa), e la piccola placca Padano-Adriatica (o Adria). Non è facile comprendere dove erano queste due zolle, tuttavia si pensi che la Sardegna e la Corsica un tempo erano attaccate alla Francia e ad un certo punto sono "scivolate" verso la loro posizione attuale. Queste due isole formano la zolla sardo-corsa.
La placca Padano - Adriatica invece, era la punta più avanzata dell'Africa. Il processo di collisione tra queste due zolle continentali è stato preceduto dalla chiusura di un'area oceanica che era presente tra di esse: era l'oceano ligure o ligure - piemontese che faceva parte della Tetide. La catena appenninica deriva così dalla complessa deformazione dei sedimenti deposti durante questa evoluzione.
Oggi i geologi parlano di "Dominio ligure", per definire i sedimenti che si depositarono nell'area oceanica, di "Dominio epiligure", per quei sedimenti che a partire dall'Eocene medio (circa 40 milioni di anni fa) sono stati sottoposti a "compressioni" molto forti, di "Dominio subligure", che corrisponde alla crosta africana adiacente alla zona oceanica e di Dominio tosco-umbro, di pertinenza africana.
Alla fine del processo di deformazione i sedimenti di questi domini risultano notevolmente spostati rispetto al luogo ove si sono formati e si sono in gran parte sovrapposti in modo assai complesso. Dal Messiniano, ossia da circa 7 milioni di anni fa, in poi anche le zone esterne della catena e l'area padana sono coinvolte nelle fasi deformative. La progressiva migrazione delle falde verso est provoca una profonda deformazione anche nell'area padana, che continua ancora ai nostri giorni.
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