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ROMA / 07-06-2012
RACCOLTA DIFFERENZIATA ROMA / Alemanno propone di rinviare l’aumento della differenziata al 2016
Mentre è ormai imminente l’apertura della nuova discarica romana di Pian dell’Olmo, il sindaco Gianni Alemanno propone di rinviare al 2016 il raggiungimento dell’obiettivo del 65% per la raccolta differenziata nella Capitale. Legambiente Lazio chiede subito il porta a porta, una nuova mappatura e il coinvolgimento cittadini
Raccolta differenziata rinviata a Roma, ultime notizie - “Scandaloso Alemanno, mentre si sceglie la nuova discarica il sindaco di Roma vorrebbe rinviare al 2016 l'obiettivo di legge del 65% per la differenziata, è inaccettabile visto che 1.290 piccoli e grandi comuni italiani quel risultato lo hanno già raggiunto con un anno di anticipo col porta a porta - afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Dopo Corcolle ora Riano, hanno ragione i cittadini, ormai commissari e istituzioni sono completamente incartati, continuano a scegliere siti tra i sette che sono usciti dai cassetti della Regione proposti da imprese varie come tutto ciò fosse ineluttabile, dimenticano l'ordine delle priorità e indicano discariche piuttosto che concentrarsi su differenziata, riduzione e riuso e mai coinvolgono cittadini, comitati, associazioni nelle valutazioni. E' assurdo continuare in questo modo, da dieci mesi si perde tempo e il Comune continua a fare affermazioni incredibili: nel 2012 i romani pagheranno all'Ama ben 719 milioni di Euro con le bollette della tariffa rifiuti, sono 1.400 miliardi di vecchie lire con i quali i rifiuti si potrebbero pure incartare e infiocchettare, altro che seppellire in una buca.”
Sui criteri per la localizzazione degli impianti, è cristallino ciò che prevede la legge, di recente approvata nel piano regionale rifiuti: le discariche, di norma, non si devono collocare in aree a rischio idrogeologico (individuate nei piani di bacino, art. 17 L. 183/89), nelle Zone di Protezione Speciale (art 2 e 3 DPR 357/97), aree tutelate dal Testo unico in materia di beni culturali e ambientali (D. Lgs. 490/99), aree naturali protette (art. 3 L. 394/91), aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano (art. 21 D. Lgs. 152/99); aree a rischio sismico di 1a categoria o interessate da attività vulcanica; aree interessate da fenomeni di carsismo superficiale, aree a rischio frana, aree soggette ad attività idrotermale; aree esondabili, instabili e alluvionabili (con tempo di ritorno minimo pari a 200 anni).
E ancora: “Con provvedimento motivato, le Regioni possono autorizzare la realizzazione di discariche per rifiuti non pericolosi nei siti appena elencati. La discarica può essere autorizzata solo se le caratteristiche del luogo, per quanto riguarda le caratteristiche di cui sopra, o le misure correttive da adottare, indichino che la discarica non costituisce un grave rischio ecologico.
Per ciascun sito di ubicazione devono essere esaminate le condizioni locali di accettabilità dell'impianto, in relazione a: distanza dai centri abitati, collocazione in aree a rischio sismico di 2a categoria, collocazione in zone di produzione di prodotti agricoli e alimentari definiti a indicazione geografica o a denominazione protetta e (…) con tecniche dell'agricoltura biologica, presenza di rilevanti beni storici, artistici e archeologici.
“Ecco dove è finito il piano per la differenziata porta a porta, l'unica cosa utile e seria da fare è bloccata dal Sindaco Alemanno che frena da quattro anni sulla differenziata -afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Il Sindaco fa finta di preoccuparsi dei cittadini, tanto da voler scendere in qualche caso con loro a manifestare sui rifiuti, ma in realtà rinvia alle calende greche sulla differenziata, unica soluzione vera ai problemi ambientali e di quegli stessi cittadini, dimostrando di preoccuparsi solo che la discarica vada a finire più lontano possibile da Roma.
Si deve partire subito con il porta a porta, serve finalmente la mappatura del territorio del Comune di Roma per scegliere in modo serio il luogo della nuova piccola discarica, i cittadini vanno coinvolti, sono molto più preparati di molte istituzioni, come ha dimostrato il caso di Corcolle. O forse qualcuno pensa di mettere in campo l'esercito, di militarizzare le aree, di gestire in questo modo folle i rifiuti della Capitale d'Italia?”
Fonte: Ufficio stampa
Legambiente Lazio
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