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ROMA / 06-07-2012

SPESA PUBBLICA / La mancata revisione dello strumento militare

Accanto al tanto discusso decreto sulla spending rewiew, il provvedimento sulla revisione dello strumento militare non fa che confermare ingenti finanziamenti alle Forze Armate


LAZIO ultime notizie ROMA – unonotizie.it – Il supercommissario Enrico Bondi, autore del decreto sulla spending rewiew ha messo anche il Ministero della Difesa di fronte alla necessità di ridurre le proprie spese. Il decreto che sarà infatti presentato oggi dal Governo dovrebbe prevedere importanti tagli alle missioni di pace (circa 8,9 milioni) e ingenti riduzione del personale in forze nell’Esercito, nella Marina Militare e nell’Aeronautica Militare (circa 150 mila unità entro il 2024).
 
Purtroppo però un altro provvedimento all’attenzione del Ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, che dovrà essere discusso dal governo nei prossimi giorni mette un grave freno ai tagli e alle riduzioni previste per i fondi destinati ai graduati. Innanzitutto non è detto che questo taglio venga realmente effettuato. Nell’articolo 5 comma 2, infatti, si legge che tale riduzione “può essere prorogata, con decreto annuale del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della difesa, di concerto con i Ministri per la pubblica amministrazione e la semplificazione e dell’economia e delle finanze, previa deliberazione del Consiglio dei ministri”.

Pur ammettendo che il taglio venga effettivamente attuato, i soldi racimolati sarebbero comunque utilizzati, non per sgravare i cittadini dalla pressione fiscale, ma per le dotazioni militari. All’articolo 4, infatti, si legge che “le risorse recuperate a seguito dell’attuazione del processo di revisione dello strumento militare sono destinate al riequilibrio dei principali settori di spesa del Ministero della difesa, con la finalità di assicurare il mantenimento in efficienza dello strumento militare e di sostenere le capacità operative”.

Come denunciato da diverse organizzazioni di pace (a cominciare dal Tavolo della Pace di Perugia), il ddl prevedrebbe quindi tagli a personale e caserme, che servirebbero semplicemente “per comprare nuovi armamenti”, non sottraendosi in questo modo agli impegni finanziari già assunti dal ministero, i quali prevedono – denunciano le associazioni – “non meno di 230 miliardi per i prossimi 12 anni a sostegno delle Forze Armate”. Insomma, si taglia per poi acquistare lo stesso quantitativo di armamenti - già stabilito con precedenti provvedimenti - per i prossimi anni, fino al 2024.


Simone Casavecchia


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