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ROMA / 07-08-2012
AMORE E PSICHE A ROMA / La libreria ''bottega storica'' romana chiude, tornando ai proprietari
“La libreria “Amore&Psiche”, a due passi dal Pantheon, rimarrà aperta fino al 31 ottobre prossimo. Dal 1° dicembre i locali di via di Santa Caterina da Siena n. 61, la cui architettura d’autore, opera dello psichiatra artista Massimo Fagioli, era valsa il riconoscimento di ‘bottega storica’, torneranno a disposizione dei proprietari: Unicredit SpA/Hotel Invest”.
Lo prevede l’accordo raggiunto - si legge in una nota - tra la proprietà e l’Associazione culturale ‘Amore&Psiche’, che per venti anni ha gestito uno dei più apprezzati e frequentati spazi culturali della Capitale, tanto che il 15 marzo 2011 viene inserita dal Comune di Roma tra i primi otto di quaranta ‘Negozi storici’, subito dopo lo storico caffè Greco. Non solo ma prima fra le librerie. “Quello che più è straordinario è che abbiamo ricevuto il massimo del punteggio per ‘l'Architetture d'Autore’, parametro che è stato valutato solo in tre casi su tutti e con il massimo dei voti. Abbiamo ottenuto anche il massimo del punteggio sul parametro: storico/tradizionale/didattico, il riconoscimento alla nostra attività storica di libreria ed ora di centro culturale. Un grandissimo riconoscimento a tutti coloro che, fin dall'inizio, hanno sostenuto questa bellissima storia” recita una nota della Libreria.
In tempi di neoliberismo, qualcuno sostiene non a torto di ‘dittatura finanziaria’, dove tutto è regolato dal denaro, dal guadagno facile, dal business e dal consumismo più sfernato, la ‘cultura’ ha spazi risicatissimi e ristrettissimi. Perché come soleva ripetere l’ex-Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti la cultura ‘non si mangia’ e quindi se ne può fare tranquillamente a meno: quel che contava e conta per l’economista legatissimo a Silvio Berlusconi - come per un certo ‘pensiero dominante’ - lo si può riassumere in tre parole: Dio, Patria, Famiglia! E così all’inizio del 2012 alla libreria arriva lo sfratto: i suoi spazi servono – si dice - per un Centro benessere per gli ospiti di un grande albergo attiguo, il Grand Hotel De la Minerve. Gli attestati di solidarietà sono tantissimi, una sollevazione popolare pacifica ha fatto seguito all’appello “Ci rivolgiamo ai nostri lettori, amici, scrittori, istituzioni affinché si interrompa il progressivo degrado nel cuore della nostra città, provocato dalla chiusura di esercizi commerciali con una lunga e seria tradizione che fanno ormai parte della sua storia, sostituiti dall’apertura di nuove attività che ne stravolgono irrimediabilmente il tessuto urbano, sociale ed umano”.
Ora il comunicato dell’accordo congiunto sulla chiusura definitiva del 31 ottobre e la promessa del Comune di Roma di reperire altri locali. La risposta dell’Associazione culturale non è stata comunque quella della rassegnazione, anzi. Agli inzi di settembre, andando come sempre contro-corrente rispetto allo status quo, in Libreria si parlerà, a 25 anni dalla sua misteriosa scomparsa, di un economista ‘sui generis’ stimato e temuto al tempo stesso, dalle radici ‘azioniste’, Federico Caffè, che invece dava moltissima importanza alla ‘cultura’ legandola strettamente alla vita delle persone. Metteva altresì in guardia dai gravi pericoli insiti nella ‘sovrastruttura finanziario-borsistica’ perché, diceva, “sono convinto che con le caratteristiche che presenta nei paesi capitalisticamente avanzati favorisca non già il vigore competitivo ma un gioco spregiudicato di tipo predatorio, che opera sistematicamente a danno di categorie innumerevoli e sprovvedute di risparmiatori in un quadro istituzionale che di fatto consente e legittima la ricorrente decurtazione o il pratico spossessamento dei loro peculi”. L’occasione sarà la presentazione e discussione del libro ‘La stanza rossa. Riflessioni scandinave di Federico Caffè’ a cura dell’economista Bruno Amoroso.
Inoltre, “il programma di eventi culturali ed offerte commerciali proseguirà invariato fino al 31 ottobre”, aggiunge la nota che si conclude con un caloroso appello alle tante migliaia e migliaia di frequentatori “continuate a seguirci!”. Via dunque scaffali, volumi, libri, riviste, dvd e cd, via la ben nota passarella in legno che raffigura la farfalla, per far posto probabilmente ad un Centro benessere.
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