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ROMA / 08-07-2012
MARE LAZIO, ESTATE 2012 / Goletta Verde di Legambiente a Fondi all’arrembaggio in difesa delle coste del Lazio
Estate 2012, Goletta Verde naviga le coste del Lazio, ultime notizie - “Fateci entrare… vogliamo riprenderci l’isola di Ciurli”. Bandiere nera all’amministrazione per non aver ancora restituito ai cittadini l’area dove sorgeva l’ecomostro
Sono trascorsi 5 lunghi anni, dal giorno della demolizione dell'Ecomostro dell'Isola dei Ciurli. Ma tutto si è fermato, con un ritardo ingiustificabile da parte delle istituzioni. Dopo tutto questo tempo, infatti, l'area rimane ancora interdetta alla fruizione dei cittadini, alcuni pezzi dell'ecomostro sono stati ormai letteralmente “inglobati” dalla vegetazione che si sta legittimamente riprendendo la sua terra. A quando la restituzione di questa terra anche ad i cittadini?
Con l’urgenza di ottenere risposte precise a questa vertenza, Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente in difesa del mare e delle coste italiane, arriva oggi a Fondi, con l’intenzione di mettere una volta per tutte la parola fine a questa vicenda iniziata circa quarat’anni fa.
“Assegnamo oggi la bandiera nera, il vessillo della vergona per chi compie sopprusi ai danni del mare e delle coste all'Amministrazione Comunale di Fondi – dichiara Cristiana Avenali, Direttrice di Legambiente Lazio -. La motivazione è sotto gli occhi di tutti, dopo 5 lunghi anni, il Comune non ha ancora restituito alla libera fruizione di tutti i cittadini l'area dove sorgeva l'ecomostro dell'Isola dei Ciurli, la più grande lottizzazione abusiva nella nostra regione. Inoltre l’Amministrazione ha avanzato una variante al piano regolatore per tentare di regolarizzare anche i camping attualmente sotto inchiesta dalla magistratura per abusi e violazione della normativa ambientale. Chiediamo - conclude Avenali - che vengano immediatamente adottate tutte le misure necessarie affinché siano bloccate tutte le ipotesi di condoni e siano garantiti i diritti dei cittadini di riappropriarsi dei beni comuni”.
Altre cronache di abusivismo e illegalità continuano a succedersi sulle coste del Lazio tra queste, si aggiunge quella dei campeggi trasformati in agglomerati di cemento.
E' il caso dell'Eden Village di Sabaudia, dove il 1 aprile 2011 gli uomini del Nipaf del Corpo forestale dello Stato e della polizia locale di Sabaudia hanno sequestrato più di 5.000 metri quadri fra strutture sportive, ristorative e magazzini, realizzati, secondo l’accusa, abusivamente, violando i vincoli ambientali. A Castel Fusano invece nel marzo scorso stati sequestrati circa 33 ettari di terreno all’interno dell’area protetta della pineta per la realizzazione di opere abusive all’interno dell’area destinata al campeggio e lavori di escavazione lungo il canale adiacente senza le necessarie autorizzazioni. Solo pochi mesi dopo, il 9 giugno, un’operazione del Corpo Forestale dello Stato ha messo i sigilli a un altro camping, il Lilandà, ai piedi del Monte Circeo. Rimane infine ancora aperta la storia del campeggio Santa Anastasia di Fondi iniziata il 20 aprile 2011 quando gli uomini del nucleo investigativo del Corpo forestale dello Stato di Latina hanno posto sotto sequestro il campeggio trasformatosi nel frattempo in un vero e proprio villaggio turistico. Lo scorso mese di maggio il sequestro della struttura è stato convalidato dal gip del tribunale di Latina, Nicola Iansiti e il 7 giugno scorso, è arrivata la notizia della chiusura delle indagini preliminari: per il titolare della struttura turistica l'accusa è di lottizzazione abusiva.
“Le dilaganti illegalità nei campeggi – dichiara Federica Prota, Presidente del circolo di Legambiente di Fondi -, fra cui il Santa Anastasia e l’Holiday Village sul litorale fondano, oggetto di attenzione da parte della Magistratura del capoluogo pontino per gli abusi edilizi commessi al loro interno, richiedono una ricognizione, che ci auguriamo possa prevedere, innanzitutto il ripristino dello stato dei luoghi da quello che gli inquirenti accerteranno essere abusivo e non impossibili ed improbabili sanatorie in area demaniale.”
L’abbattimento dei 21 scheletri dell’Isola di Ciurli è però ancora un caso isolato. Ci sono infatti ancora diversi ecomostri che meritano la stessa sorte, anche in provicnia di Latina, come le lottizzazioni abusive ad Acqua Traversa a Formia o nella Piana di sant’Agostino a Gaeta, fino al Villaggio del Parco di Bella Farnia a Sabaudia, dove sono sorte 285 unità abitative su un fondo agricolo.
“Ogni demolizione di strutture e manufatti abusivi è sempre un risultato estremamente positivo -commenta Giorgio Zampetti, portavoce di Goletta Verde. In seguito all’abbattimenento degli ecomostri di Ciurli, Legambiente, sempre in prima fila per il ripristino della legalità, ha accolto l’ordinanza con grande soddisfazione. Tuttavia, in questo come in altri casi, l’opera di demolizione da sola non è sufficiente per restituire alla collettività delle aree ingiustamente ed illegalmente sottratte. Solo attraverso la riqualificazione dei luoghi e la creazione di spazi ad uso della cittadinanza può dirsi completa la riscossa dei territori”.
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