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VITERBO / 22-07-2012

CASTA POLITICA, REFERENDUM / Un referendum anti casta per l’abolizione della diaria dei parlamentari

Il referendum punta all’eliminazione del rimborso previsto per le spese di soggiorno nella capitale nei giorni di seduta in aula


Unione Popolare promuove già da alcuni mesi un referendum abrogativo che mira all’abolizione di uno dei tanti privilegi della casta dei politici italiani: la diaria dei parlamentari. Ultime notizie Roma - Si tratta del rimborso (corrispondente a circa 3500 euro) che spetta a ogni deputato o senatore della Repubblica, per i soggiorni nella capitale durante i giorni delle sedute del Pparlamento.

La raccolta delle 500.000 firme per presentare la proposta di referendum alla Corte di Cassazione è partita a maggio scorso e continua a raccogliere consensi e a farsi strada, soprattutto on-line grazie al passaparola attivato dai social network., in vista del termine ultimo del 30 luglio per depositare le firme presso la Corte Costituzionale. 

Anche se la linea politica del movimento ha suscitato subito interesse e curiosità, soprattutto per concetti come quelli di nuova politica, custodi dell'agricoltura, partiti tradizionali al capolinea e cacciare i politici dalla Rai, l’iniziativa che ha riacceso il dibattito sui costi della politica – in un paese, l’Italia, dove sono tra i più alti in Europa – ha subito trovato anche numerose difficoltà.

I cittadini che si sono già recati nelle sedi dei vari Comuni per firmare i moduli e partecipare alla raccolta delle 500mila sottoscrizioni necessarie per presentare il quesito in Cassazione, non hanno trovato i suddetti moduli. Molti impiegati comunali sono cascati letteralmente dalle nuvole, affermando che non sapevano nulla mentre dall’Unione Popolare commentano: "I moduli sono stati spediti" e anche sul sito ufficiale tutto sembra procedere normalmente.

È stata evidenziata anche una difficoltà di natura burocratica, poiché, Ai sensi della legge 352/1970, una proposta di referendum non può essere depositata 12 mesi prima delle elezioni, né nei 6 mesi successivi alle elezioni politiche. Ciò vuol dire che questo quesito referendario non può essere analizzato dalla Cassazione almeno fino a fine 2013.

Ci si chiede anche che fine faranno i rimborsi elettorali per il referendum che l’Unione Popolare ha diritto a percepire. Secondo alcuni, la cifra andrebbe dai 250 mila euro in su. Cosa ne faranno? Li rifiuteranno o li accetteranno? Davanti a queste 'insinuazioni', il movimento risponde: “Prima di parlare dovrebbero leggere la normativa. È tutto valido, andiamo avanti”.

Mentre le denunce sull’assenza dei moduli continuano, la coordinatrice del movimento, Maria Di Prato, comincia a rendere note le prossime mosse: “Abbiamo cominciato a raccogliere le firme a maggio e continueremo, per poi presentare i quesiti alla Corte di Cassazione”.


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commentiCommenti
La farsa del referendum anti casta e i paganelli Davvero dei privilegi della casta non se ne può più e su questo non ci piove. Ma quando protestiamo dovremmo essere un cincino più accorti e svegli. Dovremmo almeno verificare su che carro di protesta si sale, se non altro per non fare la solita e miserevole figura dei paganelli. http://ilseniomormora.blogspot.it/2012/07/la-farsa-del-referendum-anti-casta-e-i.html
commento inviato il 23/07/2012 alle 1:14 da Gps  
non può essere vero che vengono rimborsati 3500 euro per i soggiorni ai politici..ma porca della miseria..... se lavorano a roma prenderanno un appartamento con la famiglia e lo pagheranno con lo stipendio...come fanno tutti i lavoratori..diamo qualcosa in più ai nostri ricercatori invece di mandarli all estero..il C:E:R:N. ha bisogno di fondi come le forze dell ordine...mazzieri giuseppa via oberdan n12 castelfidardo ancona.
commento inviato il 20/08/2012 alle 2:04 da giuseppa mazzieri  





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