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ROMA / 11-08-2012

INCENDI ITALIA / Incendi, soprattutto dolosi, devastano l’Italia. Legambiente lancia l'allarme

Gli incendi che hanno colpito la penisola italiana nei giorni scorsi sono quasi tutti di origine dolosa. Dietro al scellerata mano dell’uomo ci sarebbe l’intento di ottenere spazi utili a edificare ancora


È stata quella di mercoledì 8 Agosto la giornata peggiore, con 124 focolai, per quanto riguarda gli incendi che stanno devastando gran parte del territorio italiano e che si sono protratti senza tregua nella giornata di ieri. Bastano i nomi di alcune località per farci rendere conto della gravità della situazione: la collina di Monte Mario a Roma, la riserva dello Zingaro in Sicilia, il parco del Pollino in Calabria e poi, ancora, la Toscana (13 roghi) la Puglia (10 roghi) e la Basilicata (9 roghi); si sono registrati roghi anche in Umbria, Emilia Romagna e in Campania.

Da quanto si apprende da una nota del Corpo Forestale dello Stato, le province più colpite dalle fiamme sono Reggio Calabria con 9 roghi, Roma con 8, Potenza con 7, mentre 5 roghi sono divampati a Cosenza, Frosinone, Foggia e Messina. Il Corpo Forestale è intervenuto con i propri mezzi su 31 incendi e tra le situazioni che al momento destano maggiore preoccupazione c’è quella del Comune di Riofreddo, in provincia di Roma, dove un incendio ha lambito un bosco di arbusti e bassa macchia di circa 300 ettari ed è stato inviato un elicottero Erickson S64F per spegnere le fiamme.

Nella sola Capitale si sono sviluppati 17 focolai e, soprattutto, un rogo di natura dolosa quasi sicuramente dolosa. È questa purtroppo l’origine di quasi tutti gli incendi, come dimostra l’arresto di un incendiario a Pordenone, colto sul fatto mentre cercava di bruciare delle sterpaglie vicino al muro di cinta di una caserma. A Roma adesso è caccia agli incendiari che hanno appiccato le fiamme sulla collina di Monte Mario, mettendo a rischio anche lo stesso stadio olimpico.

"Ormai siamo di fronte ad un'emergenza che sta attaccando tutto il territorio nazionale e che richiede un impegno straordinario da parte del Governo" dice il presidente dei Verdi Angelo Bonelli che chiede all'esecutivo Monti di valutare la possibilità di utilizzare "in modo concreto e rapido uomini e mezzi dell'esercito". "Di fronte all'Italia che va in fumo non c'è spread o spending review che tenga - sottolinea Bonelli ricordando l'allarme del capo della Protezione Civile Franco Gabrielli secondo il quale è a rischio la prossima campagna antincendi a causa dei tagli - Siamo di fronte ad un vero e proprio attacco al nostro patrimonio naturale e alle aree verdi delle città". "Per questo - conclude il presidente dei Verdi - è necessario che il ministro dell'Interno Cancellieri mobilitati tutte le strutture investigative e delle forze dell'ordine per prevenire e punire gli incendiari".

Secondo Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, è invece fondamentale “non solo una maggiore prevenzione del territorio, ma soprattutto l'aggiornamento del catasto che in questi anni, quando e' stato applicato, si è dimostrato uno strumento molto efficace". In base a una legge del governo Prodi infatti, al fine di evitare incendi dolosi per rubare all’ambiente nuovi spazi da edificare in seguito, le aree colpite da incendio sono escluse dall’edificabilità per i successivi quindici anni, tuttavia, per rendere operativa tale norma occorre l’aggiornamento del catasto, che è stato compiuto solo dalla metà dei comuni italiani.

Non solo, Vittorio Cogliati Dezza, sottolinea anche che "sarebbe poi necessario anche un approfondimento su chi sono oggi gli incendiari, perche' gli interessi in gioco sono molteplici e non legati solo alla speculazione edilizia". Per Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, "servono poi risorse da destinare alle unita' operative e ai soggetti deputati a contrastare il fenomeno dei roghi, perche' la maggior parte degli incendi che interessano le aree boschive e' di origine dolosa".

Per questo "e' fondamentale da parte delle amministrazioni comunali la piena applicazione della legge quadro 353 del 2000 e la realizzazione del catasto delle aree percorse dal fuoco, unico vero strumento per limitare a monte la possibilita' di speculare sulle aree bruciate".

In particolare, aggiunge Cogliati Dezza, "attraverso il catasto e' possibile imporre vincoli e limitazioni per ogni modifica della destinazione d'uso delle aree bruciate. Tuttavia nel nostro Paese, come e' emerso da un'indagine di Legambiente, solo il 50% dei comuni ha aggiornato il catasto al 2010 e solo il 5% delle amministrazioni comunali applica pienamente la legge quadro in materia di incendi boschivi, che prevede oltre alla realizzazione del catasto, anche una costante attivita' di prevenzione e tutela del territorio, un sistema di interventi tempestivi per lo spegnimento dei roghi e attivita' investigative e di contrasto del fenomeno. Tutte azioni fondamentali per ridurre i roghi che ogni anno rischiano di devastare il patrimonio boschivo e forestale della penisola".



Simone Casavecchia



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