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CAPALBIO / 16-09-2012
ARTE, MAREMMA TOSCANA / A Capalbio, Grosseto, ''Melodie discontinue'': mostra arte contemporanea, visitabile fino al 20 settembre
Una generazione di giovane artisti milanesi entra in dialogo con lopera di Enrico Castellani, uno dei grandi maestri dellarte contemporanea italiana, in una collettiva dove il ritmo e il tempo diventano i protagonisti della superficie pittorica
Maremma Toscana, ultime news Grosseto - UnoNotizie.it- Presso La Galleria Il Frantoio a Capalbio, in Piazza della Provvidenza 10, la collettiva Melodie discontinue: variazioni sulla superficie del tempo. Il progetto, curato da Davide Sarchioni e Matteo Galbiati, accoglie, oltre alcuni lavori del maestro Enrico Castellani, le opere di Casare Galluzzo, Tamás Jovánovics, Elena Modorati e Patrizia Novello, e si protrarrà fino al 20 settembre presso il suggestivo spazio espositivo della cittadina maremmana. La mostra, patrocinata dal Provincia di Grosseto, Comune di Capalbio accoglie anche, come progetto speciale, Reality Show, lavoro di Francesco Minucci, curato da Davide Sarchioni.
La mostra Melodie discontinue: variazioni sulla superficie del tempo mette in relazione e confronto le differenti ricerche di quattro esponenti della nuova generazione di artisti Tamás Jovánovics (Budapest, 1974), Cesare Galluzzo (Milano, 1987), Elena Modorati (Milano, 1969), Patrizia Novello (Milano, 1978) con la poetica e il linguaggio di Enrico Castellani, che nella sua cinquantennale ricerca si è affermato per un percorso di raffinato rigore sullo studio e lanalisi delle potenzialità espressive e comunicative date dalle estroflessioni ritmiche della tela lasciata monocroma.
Comune denominatore di questo dialogo con il grande maestro, oltre ad unastrazione concentrata e ridotta al minimo nei mezzi espressivi minimale ma non minimalista è la traduzione in una dimensione silenziosa e, al contempo, altrettanto dinamica e vitale del rilievo pittorico.
La consistenza superficiale della loro pittura si traduce non in una pacata e misurata trasposizione di unimmagine semplice, ma in unarticolata riflessione sulla potenzialità espressiva delloggetto quadro. La bidimensionalità rappresentante del dipingere mutua la superficie delle opere in un luogo vibrante di ogni trasformazione lenta o repentina del proprio divenire ed estendersi nel tempo. Risulta allora essere centrale in questo dialogo lemersione di una scansione inedita della temporalità che dalle loro opere filtra come alterata o inconsueta rispetto al fluire convenzionale.
La percezione delle immagini suggerisce quindi lidea di un tempo peculiare che si rende tangibile alla vista, tradotto nelle forme-colori degli artisti. Tale temporalità, sentita e percepita come valore esistenziale, diventa modo per esprimere la meditazione su un soggetto indeterminabile e ineluttabile per luomo quale il tempo, in ragione di un rapporto tra finito e infinito, tra limitatezza e imponderabilità.
La possibilità offerta dalla mostra è di legare il lavoro di artisti differenti ma che trovano proprio nella specificità delle loro storie un invisibile filo sensibile che coerentemente li accomuna. Il dialogo vibrante, esteso sulle superfici e mosso nel corpo delle sostanze delle opere, si offre come principio per la visione di un mistero che si estende oltre la superficie degli stessi lavori per allargarsi al coinvolgimento dellesperienza e dellesistenza di chi osserva e condurre lo sguardo oltre la sfera del visibile.
Concomitante è il progetto del fotografo Francesco Minucci (1974) Reality Show, a cura di Davide Sarchioni, una serie in cui l'artista riflette sul concetto di tempo - già di per sé legato alle modalità di sviluppo della pellicola - misurandosi con l'istante dello scatto in relazione all'identità del soggetto ritratto.
Le dodici foto che compongono il lavoro simboleggiano una precisa scansione temporale nell'arco di un anno solare e sono tutte autoritratti in cui l'artista si racconta e si diverte ad impersonare ironicamente personaggi del passato e del presente, reali e irreali, con occhi disegnati su ritagli di carta, creando così uno spiazzamento dovuto alla difficoltà di riconoscere l'identità del modello ritratto, ma soltanto il personaggio da esso rappresentato.
Le foto, sono realizzate in analogico e stampate su pellicola volutamente fallata tale da creare un effetto di invecchiamento indecifrabile rispetto alle immagini rappresentate, creando un ulteriore scarto fra la collocazione di ogni singolo scatto in un lasso di tempo determinato rispetto al soggetto rappresentato, ponendosi fuori dal tempo.
Lingresso alla mostra è gratuito. Per informazioni è possibile contattare il numero 335/7504436 oppure visitare il sito www.frantoiocapalbio.com.
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