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ROMA / 05-09-2012
CRISI E RECESSIONE / Italia, la crisi fa crollare il mercato dell’auto
-20,23% nel mercato italiano dell’auto, nel mese di agosto appena concluso. Il settore è in caduta libera poiché a luglio il mercato aveva già segnato un calo del 21,39%
La crisi in Italia mette in ginocchio il mercato auto, ultime notizie Roma - Mercato dell’auto in caduta libera anche ad Agosto: prosegue infatti il trend negativo che già a luglio aveva registrato un preoccupante calo del 21,39%. Lo scorso mese le immatricolazioni di nuove vetture, secondo i dati diffusi dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti, sono crollate del 20,23% attestandosi a 56.447 unità contro le 70.764 di un anno fa.
Per quanto riguarda il solo Fiat Group Automobiles (Jeep inclusa), ad agosto le nuove immatricolazioni in Italia sono scese del 20,53% a 16.689 vetture, contro le 21.000 di un anno fa. A luglio le vendite del gruppo torinese avevano subito una flessione del 20,83%.
"E' un mese non bello in Italia. Si prevede un -20% rispetto al 2011 mai visto numero così basso in vita mia": lo ha detto l'ad della Fiat, Sergio Marchionne, riferendosi all'andamento del mercato dell'auto ad agosto in Italia. I dati - ha aggiunto Marchionne a margine della cerimonia per la deposizione di una corona in onore del generale Dalla Chiesa - sono "totalmente in linea con le previsioni". L'andamento in Italia - ha concluso Marchionne - è "esattamente la direzione opposta rispetto al Brasile e al Nord America che ovviamente sono andati alla grande".
"Eventualmente sì": è la risposta che l'ad della Fiat, Sergio Marchionne, ha dato stamani ai giornalisti che gli chiedevano se è disposto a incontrare il ministro del Lavoro, Elsa Fornero. Marchionne ha precisato che finora l'incontro non c'é stato.
“Tra i fatti eclatanti del mese di Agosto che hanno influito sul crollo del mercato dell’auto sono sicuramente da ricordare l'aumento a sorpresa di 0,51 centesimi di euro del prezzo dei carburanti prima di ferragosto, lo sforamento della benzina sopra i 2 euro nel periodo del rientro dalle ferie estive ed, infine, vedere riconosciuto proprio dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel suo documento "Conto Nazionale" che il principale problema dell'auto oggi è nei costi di mantenimento, che sono più che raddoppiati negli ultimi 20 anni e pesano ormai - per citare il Codacons - più di 4.000 euro/anno".
Così ha esordito il Presidente dell'Unrae, Jacques Bousquet, nel commentare i dati del mercato delle autovetture di agosto, resi noti oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. "I problemi sono noti: tasse, carburanti, assicurazioni, pedaggi. Prosegue Bousquet. "Gli interventi delle Case automobilistiche tesi ad allargare gli intervalli temporali di manutenzione delle vetture almeno hanno minimizzato questa voce, nell'insieme dei costi. Ma non c'è nulla da fare, senza un intervento a favore del potere di acquisto delle famiglie attraverso la riduzione della pressione fiscale ed il rilancio dei consumi, sarà ben difficile poter vedere alcun segno di ripresa".
"Soprattutto è impensabile che tra i "150 tavoli della crisi" che impegnano il Governo, non ce ne sia uno che si occupi seriamente della filiera dell'auto, che sta generando allo Stato perdite di gettito IVA a fine anno per circa 2,3 miliardi di euro (rispetto ad un trend normale di mercato) e un concreto pericolo occupazionale per almeno 10.000 addetti diretti". I riflessi sulle immatricolazioni di agosto, infatti, indicano un volume di autovetture vendute che ci riporta indietro di 50 anni: 56.447 unità, in flessione del 20,2% rispetto ai volumi dello scorso anno.
"Ma se i livelli di mercato richiamano a quei primi anni '60 – conclude Bousquet - le prospettive attuali sono ben altre. Quella era l'epoca in cui l'Italia conobbe la sua vera "rivoluzione industriale", interessando per la prima volta tutto il territorio nazionale, e che determinò il "boom" economico italiano, una trasformazione radicale della nostra società. Oggi noi italiani dobbiamo fare i conti con una pressione fiscale eccessiva, che – per quanto concerne l'uso dell'auto – sta minando il nostro diritto alla mobilità e al piacere di guida, costringendoci a ridurne l'utilizzo".
Secondo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, "Il Governo Tecnico ha bersagliato il mondo dei trasporti con una miriade di tasse e balzelli. Eppure le auto, i veicoli commerciali e i camion, servono alle persone sopratutto per andare a lavorare, o a lavorare. Sale la spesa delle famiglie, la pressione fiscale sulle partite iva, si riducono i consumi, si uccidono le aziende e quindi l'occupazione. Forse con questa ricetta l'Italia si salverà, come ha promesso il Premier Monti, ma se continuerà l'immobilismo del Governo la filiera dell'automotive probabilmente no. E con essa sparirà una mucca da latte che porta il 16,6% delle entrate fiscali nazionali. Assurdo e incomprensibile." Federauto auspica che il Ministro Passera dia seguito urgentemente all'impegno di convocare le Associazioni dell'Automotive per ricercare delle soluzioni.
Dopo i primi 8 mesi dell'anno, le vendite registrano un calo del 19,9%, lasciandoci ancora al di sotto del milione di unità complessive (981.030 immatricolazioni), rispetto alle 1.224.096 del gennaio-agosto 2011.
La prima indicazione dei contratti di autovetture, secondo lo scambio fra Unrae ed Anfia, evidenzia per agosto un andamento in linea con le immatricolazioni: 56.000 unità (oltre il 20% in meno). Negli 8 mesi gli ordini raccolti sono circa 921.000, in calo del 22%. - 2 - Per far fronte agli aumenti dei carburanti – come emerge dall'analisi della struttura del mercato auto – molti acquirenti si stanno indirizzando verso vetture a basso impatto ambientale: il Gpl ha segnato, infatti, un incremento del 152,5% nel mese, con una quota di mercato che raggiunge l'11,3% (3,6% un anno fa) e 6.402 auto vendute, che portano all'8% la rappresentatività di tale alimentazione sul cumulato dei primi 8 mesi (78.838 unità). Il metano, in crescita del 30,7% nel mese, ottiene una quota di mercato del 4,2%.
Continuano a flettere in agosto i carburanti tradizionali: -23,6% per il diesel, -35,3% per la benzina, che scende sotto il 30% di rappresentatività. Un'ulteriore conferma delle difficoltà che attanagliano le famiglie deriva dalle immatricolazioni di autovetture a privati, che in agosto hanno registrato una pesante flessione del 27,1%, con una quota di mercato del 64,8%, oltre 6 punti in meno rispetto ad un anno fa. In calo anche le società (-6,6%), mentre i noleggi si mantengono in crescita al +3,9%.
Per completare l'analisi del mercato, anche quello delle vetture usate continua a soffrire una situazione difficile, confermata da una flessione del 9,4% sul mese di agosto e 232.980 unità complessive, quasi 25.000 in meno dello scorso anno, che portano il cumulato gennaio-agosto a 2.710.168 trasferimenti di proprietà, al lordo delle minivolture (-10,9% rispetto alle 3.041.823 dello stesso periodo 2011).
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