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VITERBO / 16-09-2012

LAZIO, VITERBO, DROGATI DAL GIOCO / Nella Tuscia allarme per il gioco d’azzardo compulsivo

Una lettera appello ai sindaci della Tuscia sul dilagare del gioco d’azzardo, fenomeno pericoloso e inquietante, sempre più diffuso nel territorio della provincia di Viterbo




LAZIO ultime notizie VITERBO – unonotizie.it - Spettabili Sindaci di questo territorio provinciale, abbiamo deciso di scrivervi pubblicamente perché il problema che vogliamo rappresentarvi e su cui chiediamo il vostro intervento è diventato dilagante e drammatico per molti vostri concittadini e per molte famiglie. Si tratta del gioco d’azzardo compulsivo, una vera e propria epidemia sociale che si è estesa su tutto il territorio nazionale e che non sta risparmiando le nostre popolazioni e comunità locali.


Per il lavoro di cura che svolgiamo sulle dipendenze patologiche, siamo in contatto quotidiano con persone e famiglie devastate dai debiti accumulati da chi è “caduto” nel vortice del gioco d’azzardo. Gratta e vinci, lotterie, scommesse sportive, slot-machine, video poker, giochi on-line, ecc. sono tutti volti differenti di uno stesso problema di comportamento compulsivo che non fa distinzioni sociali: dalla pensionata che si spende in una mattina tutta la pensione appena ritirata all’Ufficio Postale, al muratore che in tabaccheria con le slot brucia in un pomeriggio il suo salario, dall’imprenditore che ottiene prestiti dalle Finanziarie per poi giocarsi tutto nelle scommesse sportive, alla casalinga che prosciuga i risparmi famigliari, ecc.  

Il problema è ad alto coinvolgimento famigliare: le conseguenze economiche del gioco d’azzardo compulsivo infatti, investono rapidamente tutto il nucleo famigliare del giocatore che può essere assediato sia dai creditori legali, banche e finanziarie, sia dai famosi “cravattari”, cioè usurai che si avvalgono anche di persone/mastini per spaventare e recuperare i soldi prestati.

Il coinvolgimento dei famigliari dei giocatori non è però solo di tipo economico: il giocatore può diventare aggressivo se scoperto e messo alle strette dai propri cari che pretendono che smetta di giocare. Liti furibonde, rottura della comunicazione e dei rapporti famigliari, inaffidabilità genitoriale, assenze da casa e dal lavoro, rottura della socialità, irritabilità, sbalzi d’umore, stati di confusione emotiva e cognitiva, attacchi di panico, ecc. sono soltanto alcune delle conseguenze che si verificano a livello individuale e dei rapporti interpersonali.

Per non parlare poi dei problemi d’illegalità constatati dalla Guardia di Finanza in molti esercizi del Paese o la questione del riciclaggio di denaro sporco (mafia, ‘ndrangheda, clan locali, ecc) connesse a queste attività di gioco come denunciato anche recentemente a livello nazionale dall’associazione antimafia “Libera” di don Ciotti nel rapporto “Azzardopoli”.

Anche un’organizzazione economico-datoriale come la Confindustria si è espressa con preoccupazione rispetto al gioco d’azzardo perché responsabile di togliere ingenti risorse alle attività produttive ed imprenditoriali sane e reali, immettendole in circuiti finanziari “opachi”, distanti ed immateriali.

Operiamo da due anni in un Gruppo di Auto-Mutuo-Aiuto specifico per giocatori d’azzardo compulsivo e per i loro famigliari che abbiamo avviato a Viterbo con la Provincia e l’AUSL, ed abbiamo constatato che le richieste d’accesso al servizio (che ricordiamo è pubblico e gratuito) sono in costante aumento e che presto non saremo più in grado di accogliere tutti. Il nostro è un osservatorio particolareggiato che ci permette di constatare l’andamento del problema drammaticamente in estensione come indicato dal crescente numero di persone che ci chiedono aiuto.

A partire dalla nostra conoscenza diretta del problema vi rivolgiamo pertanto questo appello: intervenite subito almeno per arginare il danno su questo territorio! Non aspettate il provvedimento governativo che ancora non sappiamo quando sarà varato e che caratteristiche avrà in conseguenza dei forti interessi economici dello Stato stesso sul gioco d’azzardo. Abbiate coraggio e difendete i vostri concittadini.

Voi Sindaci rappresentate la massima autorità sanitaria a livello locale quindi potete adottare dei provvedimenti per la tutela della salute delle popolazioni che vi hanno eletto. Molte azioni possono essere intraprese per contrastare il fenomeno, avete solo l’imbarazzo della scelta: nell’immediato potreste bloccare le autorizzazioni per i nuovi esercizi per il gioco d’azzardo, imporre divieti all’insediamento e all’esercizio di sale giochi in prossimità di luoghi di aggregazione quali scuole, ospedali, Uffici Postali, introdurre limitazioni orarie all’apertura delle sale giochi e degli apparecchi istallati nelle tabaccherie, controllare l’accesso al gioco d’azzardo dei minori, ecc.

Ma soprattutto, potreste avviare campagne d’informazione pubblica nel vostro territorio sulle caratteristiche del comportamento compulsivo e sulle conseguenze del gioco, interventi di prevenzione nelle scuole e tra i giovani per renderli emotivamente più forti rispetto all’attrazione esercitata dai vari tipi di giochi e più consapevoli dei propri comportamenti. In altre terre c’è già qualche Sindaco coraggioso che non ha avuto paura delle grandi società che gestiscono il gioco d’azzardo, le quali cercano d’incutere paura con il loro stuolo di avvocati senza scrupoli pronti a presentare richieste miliardarie per danni a chiunque voglia limitare i loro affari.

Non tanto lontano da questa terra, qualche Sindaco coraggioso e lungimirante ha già imposto nel proprio Comune delle limitazioni importanti all’accesso al gioco d’azzardo.


Il nostro è un grido di dolore insieme a quello di molte persone e di molte famiglie colpite da questo flagello sociale: non aspettate che le leggi nazionali riconoscano il problema, non aspettate che vi ordinino per Decreto d’intervenire, non aspettate lo Stato, non aspettate ancora! Ascoltate invece la vostra coscienza di uomini e di rappresentanti dei cittadini, intervenite nella vostra piccola comunità dimostrando coraggio e responsabilità sociale. Ve ne saremo tutti grati e riconoscenti.


Dott.ssa Anna Rita Giaccone (Neurologa Direttore SerT della AUSL di Viterbo)

Dott. Luca Piras (Sociologo della Provincia di Viterbo esperto in interventi di Self-Help)        



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