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ROMA / 11-09-2012
SARDEGNA, CHIUSURA ALCOA / Scontri a Roma: centinaia di operai Alcoa contro la chiusura
Dalla Sardegna in centinaia in corteo a Roma: scontri fuori dal ministero dello Sviluppo Economico. La Alcoa Italia intanto ha confermato che il gruppo proseguirà nelle procedure di chiusura degli impianti prevista per la fine dell'anno
LAZIO ultime notizie ROMA – unonotizie.it – Si rialza a livelli di guardia la tensione sul caso Alcoa. Centinaia di operai sono giunti dalla Sardegna per manifestare contro la chiusura degli stabilimenti di alluminio di Portovesme: scontri in Via Molise, presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, dove il nervosismo degli operai è aumentato dopo aver appreso che il ministro Corrado Passera non era al tavolo. La Alcoa Italia intanto ha confermato che il gruppo proseguirà nelle procedure di chiusura degli impianti prevista per la fine dell'anno.
Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, secondo quanto riferiscono fonti ministeriali, ha seguito la vertenza Alcoa, in contatto diretto con il sottosegretario Claudio De Vincenti, prima di arrivare al ministero per la riunione sulla chiusura dello stabilimento. Il ministro è stato infatti impegnato nelle prime ore della giornata in un vertice bilaterale con il ministro dello Sviluppo economico francese.
Vicino al ministero si è scatenato un fitto lancio di mini lamine di alluminio e bottiglie contro le forze dell'ordine da parte dei manifestanti. Le forze dell'ordine ha risposto manganellando alcuni partecipanti alla manifestazione poi sono iniziati gli scontri.
Il fitto lancio di bombe è continuato per diversi minuti, così come le cariche della polizia contro i manifestanti che ssono poi arretrati anche se sono comunque rimasti nei pressi del ministero. La situazione è molto tesa. Gli operai dopo i lanci di bottiglie e le cariche si sono fermati con le mani alzate e urlano 'Vergogna'.
Già in precedenza alcuni manifestanti avevano cercato di sfondare il cordone di sicurezza delle forze dell'ordine che presidiano in tenuta anti-sommossa il ministero. Gli agenti hanno cercato di respingere e calmare i manifestanti più agitati, ma alcuni operai hanno lanciato delle bombe carta verso la polizia. I lavoratori continuano a protestare con fischietti e striscioni, battendo i propri caschi da lavoro. Mentre la protesta non accenna a placarsi, aumentano le misure di sicurezza intorno a via Molise con la chiusura di tutti gli accessi alla strada.
La Alcoa Italia ha confermato che il gruppo proseguirà nelle procedure di chiusura degli impianti prevista per la fine dell'anno: è quanto riferiscono fonti sindacali mentre è in corso l'incontro al ministero dello Sviluppo Economico, dove l'azienda è rappresentata dall'ad di Alcoa Italia, Giuseppe Toja.
Stefano Fassina, responsabile per l'economia e il lavoro del Pd, è stato aggredito da alcuni manifestanti dell'Alcoa sotto al ministero dello Sviluppo Economico. Fassina stava rilasciando un intervista quando alcuni operai si sono avvicinati gridando "bastardi ci avete deluso’’ e poi lo hanno spintonato. Scortato dalle forze dell'ordine Fassina è stato costretto ad allontanarsi inseguito da un gruppetto di operai che gli urlavano contro.
Un manifestante è rimasto ferito per evitare una bomba carta che stava per esplodere. Il manifestante è caduto in terra ed è stato soccorso dagli agenti di polizia. L'incidente è avvenuto nei pressi del ministero dello Sviluppo economico dove continuano a udirsi esplosioni di bombe carta. Una di queste è stata lanciata oltre la cancellata del ministero ma non è esplosa.
"Abbiamo provato a forzare un po' ad andare un po' avanti per farci sentire, ma ci hanno buttato subito a terra. Il poliziotto che avevo davanti mi ha odiato, io sono un padre di famiglia non un criminale. Ma io sono disposto a tutto, anche a prenderle". Questo il racconto dell'operaio Alcoa ferito alla schiena durante gli scontri avvenuti in via Molise, accanto al ministero dello Sviluppo economico dove è in corso il vertice sulla vertenza Alcoa. L'uomo ha accettato di farsi medicare da un'ambulanza. "Però - ha ripetuto più volte - voglio restare qui. Io in ospedale non vengo".
A seguito degli scontri quattro i feriti tra le forze dell'ordine: due poliziotti, un finanziere e un carabiniere.Un mezzo della guardia di finanza è stato danneggiato durante i momenti di tensione. Quando i manifestanti hanno tentato di sfondare il cordone delle forze dell'ordine ci sono stati lanci sassi e carta contro agenti e mezzo. Probabilmente una bomba carta è esplosa vicino al mezzo danneggiandolo, seppur non gravemente.
E' iniziato il tavolo al ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza Alcoa. A rischio circa un migliaio di posti di lavoro. Partecipano il governo, con il sottosegretario allo Sviluppo, Claudio De Vincentis, e il viceministro al Lavoro Michel Martone, rappresentanti dell'Alcoa, la Regione Sardegna con il governatore Ugo Cappellacci, e rappresentati degli enti locali del Sulcis Iglesiente. E' presente una folta delegazione sindacale, con circa 30 esponenti, rappresentanti di Cigl, Cisl e Uil, le loro categorie metalmeccaniche e locali
In oltre 550 sono arrivati dalla Sardegna per fare sentire la propria voce davanti al ministero dello Sviluppo Economico dove si tiene il vertice sul futuro dell'Alcoa. In 350 sono partiti ieri sera in traghetto da Olbia, dove sono arrivati con sette pullman, destinazione Civitavecchia, mentre altri 100 hanno raggiunto la capitale, in nave e in aereo, da Cagliari. I rimanenti 100 operai sono partiti invece in mattinata in aereo per garantire il normale svolgimento dei turni nello stabilimento di Portovesme.
Tra i manifestanti in piazza anche i tre operai che sono stati asserragliati per giorni sul silos dell'Alcoa a 66 metri d'altezza nello stabilimento di Portovesme. Con loro, anche 23 sindaci dei maggiori centri del Sulcis-Iglesiente, fra cui Carbonia.
Un migliaio di agenti sono pronti a monitorare per tutta la giornata le varie sedi istituzionali. Nella Capitale anche alcuni agenti della Digos di Cagliari: si tratta di uomini che hanno seguito tutte le proteste degli operai avvenute tra Portovesme e il capoluogo sardo.
"L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. Lo ribadiremo oggi a Roma con gli operai Alcoa e tutta la Sardegna". Lo ha scritto su Twitter e Facebook il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, che oggi parteciperà al vertice sulla vertenza Alcoa convocato al ministero dello Sviluppo Economico a Roma a cui prenderanno parte anche i sindacati e l' azienda.
"Noi siamo vicini ai lavoratori dell'Alcoa e ci sentiamo di spiegare loro lo sforzo che il governo sta facendo per cercare di tenere in piedi quei posti di lavoro, ma devono essere sostenibili economicamente, cioè non possono essere tenuti in piedi così". Lo ha detto il ministro del Lavoro Elsa Fornero a margine di un incontro privato a Torino. "Non ci preoccupa la manifestazione - ha aggiunto - ci preoccupa tutto il problema dell'Alcoa".
"Dobbiamo dare una prospettiva allestendo, progettando e investendo su un piano per la realizzazione dell'energia a basso costo perché questa è l'unica soluzione e lo dovrebbero sapere", ha detto il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, arrivando alla testa del corteo dei lavoratori dell'Alcoa di Portovesme in piazza della Repubblica. Bonanni ha salutato i rappresentanti delle istituzioni locali e diversi lavoratori. "Il Governo - ha continuato - deve fare il suo dovere e prendere in carico la situazione perché questi lavoratori non possono essere lasciati a loro stessi. Non capisco - ha aggiunto - il Governo si muove con troppa cautela. Spero faccia il suo dovere perché senza quell'attività industriale c'è solo il deserto industriale e anche umano".
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