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VITERBO / 20-09-2012
ATTUALITA’, DROGA / Maxi sequestro di 13 quintali di marijuana a Tuscania
Il comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri e il nucleo di Tuscania hanno messo a segno il più imponente sequestro di droga avvenuto nel viterbese, rilevante anche a livello nazionale
LAZIO ultime notizie TUSCANIA – VITERBO – unonotizie.it – Reso noto ieri in una conferenza stampa tenutasi presso il comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri la maxi operazione che ha portato al sequestro di una piantagione di marijuana nascosta nelle campagne intorno a Tuscania. Per il colonnello Gianluca Dell’Agnello è "il più grande sequestro di droga nel viterbese ed uno dei più imponenti di sempre in campo nazionale".
Lunedì scorso, i militari di Tuscania hanno tratto in arresto due pastori sardi, di 41 e 48 anni, entrambi pregiudicati per crimini minori, con i seguenti capi d'accusa: resistenza a pubblico ufficiale, invasione di terreni, reati ambientali, porto abusivo d'arma da fuoco e, dulcis in fundo, ricettazione.
I due 40enni, sconosciuti alla comunità tuscanese pur risiedendo in zona, coltivavano indisturbati, da 2 anni, una piantagione di marijuana in un terreno di circa 10 ettari, distante 20 km dal centro di Tuscania, difficile da raggiungere, proprietà di un conte, che è risultato estraneo ai fatti. La segnalazione è giunta da alcuni testimoni che, in lontananza, vedevano delle cime di piante simili alla cannabis indica.
I carabinieri di Tuscania, per fugare ogni dubbio, si sono finti cercatori di funghi e, giunti sul posto, hanno trovato un sistema fisso di sorveglianza composto dai due sardi, uno dei quali non ha esitato a puntare contro di loro un fucile calibro 12, con la matricola abrasa. Subito i militari hanno reagito sparando due colpi in aria, per far desistere il pastore dal suo intento.
Come previsto, dopo aver abbandonato a terra il fucile, il criminale si è dato alla fuga a piedi, mentre l'altro è scappato su un fuoristrada. L'inseguimento è durato per un chilometro, poi il pastore, dopo una violenta resistenza, che ha causato il ferimento di un carabiniere, è stato bloccato. Subito dopo è stato catturato anche il complice, fuggito in macchina.
Tornati sul campo coltivato, simile ad una foresta tropicale, gli operanti hanno constatato l'enorme quantitativo di piante di marijuana presenti, oltre mille, in ottimo stato di coltivazione, tutte femmine, alte fino a 5 metri, con un principio attivo elevatissimo. Il peso complessivo è di 13 quintali circa.
Sul posto, è stato scoperto tutto il materiale adatto alla coltivazione: fertilizzanti, vari attrezzi, sistema d'irrigazione, pozza d'acqua creata artificialmente e ben mimetizzata come l'intera piantagione, non visibile dall'elicottero. Se la coltivazione fosse andata in porto, sarebbe potuta fruttare fino a 2 milioni di euro, poichè dalla florescenza delle piante era già possibile raccogliere la resina per l'hashish. Per disboscare il terreno ci sono voluti 2 giorni di lavoro, le piante sono state sequestrate come prova ed ora verranno fatte essiccare, prima di essere, probabilmente, bruciate.
L'operazione "lampo" dei carabinieri di Tuscania, risolta in un paio d'ore, ha permesso di arrestare i due sardi e denunciare, per complicità, la moglie e la figlia di uno. Oltre alle piante, sono stati sequestrati il fucile con le munizioni, due coltelli serramanico, due radioline ed un fuoristrada utilizzato per la vigilanza del bosco. Data la cura e la professionalità con cui sono state cresciute le "piantine", i militari stanno svolgendo ulteriori indagini al fine di capire se, effettivamente, dietro un giro d'affari così importante, ci sia un'organizzazione criminale molto più vasta di un semplice duo di allevatori-coltivatori.
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