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MILANO / 04-10-2012
CALCIO MILAN, CAMPIONATO SERIE A / Viviamo la stagione del Milan peggiore? Ultime news calcio serie A
La partenza negativa di questa stagione, in casa Milan, è paragonabile a quella del 1997/98, quando fu raggiunto il record negativo, con due pareggi in quattro partite. L’avvio di quest’anno ricorda anche quello del 1986/87 e quello del 1996/97: in entrambi i casi il tecnico fu esonerato
LOMBARDIA ultime notizie MILANO, calcio Milan campionato serie A – unonotizie.it - Il Milan non va. La serataccia contro l'Anderlecht ha confermato tutti gli impacci di una squadra che non riesce a uscire dal tunnel. Quattro partite ufficiali, una sola vittoria, un pareggio e due sconfitte contro Sampdoria e Atalanta. Cifre da brivido, come inquietanti sono le statistiche che parlano di tre partite senza reti segnate - in gol è andato soltanto Giampaolo Pazzini con la tripletta di Bologna- e di ben 270' senza gioie a San Siro.
Un Diavolo pieno di spine per Massimiliano Allegri, sempre più a rischio dopo un avvio del genere e probabilmente nuovamente sotto esame dopo la trasferta di Udine, quella che probabilmente dirà la verità sul suo destino sulla panchina rossonera. Ma i dubbi sul fatto che le responsabilità siano tutte sue sono parecchi. La campagna "cessioni" estiva con un guadagno di quasi 50 milioni di euro è servita a tappare le falle nel bilancio, non a rinforzare una squadra che necessitava di una svecchiata e di volti nuovi di qualità.
Gli arrivi di Acerbi, De Jong, Montolivo, Bojan e Pazzini probabilmente non bastano per alzare il livello tecnico del gruppo rossonero. Specie se andarsene sono campionissimi del calibro di Thiago Silva, Nesta, Seedorf e Ibrahimovic. Allegri non ha ancora trovato la quadratura e questa è la sua responsabilità. Il resto va imputato alla dirigenza - protagonista di un mercato arruffone e poco progettuale - e agli stessi giocatori.
Che dire, ad esempio, di un Boateng che anziché fare il trascinatore sembra quasi una zavorra? Gli scenari futuri sono ben poco chiari, almeno quanto fa riflettere il gelo con la tifoseria, mai così distante dalle vicende rossonere. Gli stessi tifosi che, oltre a chiedersi dove potrà arrivare questa squadra, si domandano se effettivamente si possa parlare del peggior Milan dell'era Berlusconi. Lo è davvero? Proviamo a rispondere con l'aiuto delle statistiche.
Considerando tutte le stagioni a partire dal campionato 1986/87, il primo iniziato con Silvio Berlusconi proprietario, non è questa la partenza peggiore nelle prime quattro partite ufficiali (il calcolo esclude la Coppa Italia dato che sino ai primi anni '90 anche le formazioni di Serie A erano impegnate nei primi tre turni, falsando sostanzialmente il quadro). La peggiore è il pessimo anno del ritorno di Fabio Capello, la stagione 1997/98 che iniziò con due pareggi e due sconfitte (3 gol fatti, 5 subiti) e si concluse con il decimo posto finale.
Con il punto di martedì sera contro l'Anderlecht, poi, non si può nemmeno dire che questo avvio sia il peggiore dell'era Allegri. L'anno scorso, infatti, il Milan non andò oltre tre pareggi nelle prime quattro partite (7 gol segnati e 7 subiti), quando però i rossoneri furono battuti soltanto dal Napoli in trasferta (non da Atalanta e Sampdoria, per intenderci) e passarono indenni dal Camp Nou al debutto in Champions League (ben altra squadra rispetto ai belgi visti a San Siro).
Quattro punticini virtuali non possono essere comunque definiti un buon bottino. In soldoni, si tratta della terza peggior partenza in 26 anni di gestione Berlusconi. Un avvio identico proprio alla stagione 1986/87, quando l'arrivo di Roberto Donadoni (il primo vero colpo della nuova gestione, strappato alla Juventus) per 16 miliardi non impedì alla squadra guidata da Nils Liedholm di partire a rilento: una vittoria, un pareggio e 2 sconfitte (2 gol fatti - peggior ruolino di sempre - e 3 subiti). Anche quell'anno il debutto in campionato coincise con un clamoroso ko interno per 1-0 contro una neopromossa. Questa volta a imporsi è stata la Sampdoria, il 14 settembre 1986 fu l'Ascoli con un clamoroso gol di Barbuti.
Come andò a finire? Dopo le due sconfitte nelle prime due partite, il Milan cambiò marcia vincendo 7 partite e pareggiandone 5 nelle successive 13. Ma un calo primaverile costò a Liedholm il primo esonero dell'era Berlusconi. Arrivò Fabio Capello che, prima di lasciare il posto ad Arrigo Sacchi, portò i rossoneri a vincere lo spareggio di Coppa Uefa con la Sampdoria. Rialzarsi, in sostanza, è possibile. Almeno quanto è vero che una discreta partenza non è indice di buon risultato finale. La stagione 1996/97, quella che iniziò con Oscar Washington Tabarez e finì con il ritorno di Sacchi, rimane la peggiore di sempre con l'undicesimo posto finale. Ma tutto iniziò con due vittorie e due sconfitte, non il peggior avvio di questi 26 anni.
Anche se, forse, qualche punto in comune c'è tra quell'annata e questa. Nell'estate 1996, Adriano Galliani ridisegnò il Milan orfano di Capello con gli arrivi di Bogarde, Reiziger, Davids e Dugarry. Ma la fine di un ciclo non portò necessariamente all'inizio immediato di uno nuovo. Attenzione, dunque, perché la storia potrebbe ripetersi. Anche a scapito di Allegri? I numeri, da questo punto di vista, aiutano il tecnico rossonero.
L'ultimo esonero della gestione Berlusconi è datato 5 novembre 2001, quando Fatih Terim fu rimpiazzato da Carlo Ancelotti dopo il ko contro il Torino. E con Berlusconi presidente soltanto altre tre volte il tecnico è stato rimpiazzato: Liedholm con Capello (1986/87), Tabarez con Sacchi (1996/97) e Alberto Zaccheroni con Cesare Maldini (2000/01). Per questo - e per questo soltanto - Allegri può stare tranquillo.
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