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TARANTO / 29-09-2012

ILVA TARANTO / I lavoratori pronti per una manifestazione a Roma

La nuova Aia diminuirà le emissioni nocive. Intanto Ferrante ribadisce: con il blocco della produzione, occupazione a rischio. Secondo giorno di sciopero, ma la Fiom è contraria


PUGLIA ultime notizie TARANTO  -  unonotizie.it -  Non accennano a diminuire le proteste dei lavoratori dopo la bocciatura del piano di bonifica dell’Ilva da parte del gip Patrizia Todisco. Terminato ieri il secondo giorno di sciopero, animato dalla Fim: le manifestazioni di protesta si concluderanno domani mattina alle ore 7.00, momento fino a cui proseguiranno anche i blocchi stradali sulle statali 7 Appia e 106 Jonica (per Metaponto e Reggio Calabria) mentre si concluderà oggi il blocco della strada provinciale per Statte.

Mentre la Fiom e il 'Comitato dei cittadini e lavoratori liberi e pensanti', attendono le decisioni di governo e magistratura, astenendosi dallo sciopero, il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante avverte: ''Se dovessimo andare al fermo o alla chiusura di alcuni altiforni, così come detto anche nelle decisioni dei custodi, questo evidentemente creerebbe problemi sia sull'attività produttiva che sui livelli occupazionali''.

Intanto il Ministero dell’Ambiente è impegnato sul nuovo documento di Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) che, al fine di recepire gli obiettivi indicati dal gip di Taranto per l'eliminazione dei pericoli per l'ambiente e per la salute, prevederà una drastica riduzione del carico di inquinanti, con particolare riferimento alle emissioni di polveri e di benzopirene.

Oggi si sono concluse le attività del gruppo di lavoro che deve predisporre entro il 30 settembre la documentazione di supporto alla stesura del parere tecnico per la commissione ministeriale competente. Il 'gruppo istruttore è stato convocato il 9 ottobre e il parere sarà emanato entro l'11. La conferenza dei servizi per la conclusione del procedimento, alla quale partecipano la Regione Puglia e gli enti locali, si terrà entro il 16 ottobre.

"Sono state affrontate in modo trasparente e con competenza  -  ha spiegato il ministro Corrado Clini  -  tutte le complesse questioni tecniche aperte, senza lasciare margini alle tante sollecitazioni per il rinvio. Abbiamo già visto che i quasi cinque anni per l'Aia precedente con 462 prescrizioni, hanno avuto un esito contraddittorio e 'opaco', messo in evidenza dai pronunciamenti del Tar e dalla Procura della Repubblica di Taranto. L'Aia deve essere un documento chiaro ed esplicito, che definisca con precisione le responsabilità di ogni parte coinvolta, ognuna per la sua competenza".

Anche dentro la fabbrica continua la protesta di gruppi di operai issati sulla torre di smistamento dell'altoforno 5, sulla passerella del camino E312 dell'area Agglomerato e, da ieri, sulla torre del gasometro. Oggi a Taranto si svolge anche la Conferenza nazionale Fiom sulla siderurgia, col segretario generale, Maurizio Landini. Gli aderenti al comitato di 'Cittadini e Lavoratori liberi e pensanti hanno continuano a bloccare per alcune ore l'uscita dallo stabilimento in corrispondenza della portineria C, per l'arrivo merci, sulla strada che dal rione Tamburi porta al comune di Statte. Poi il passaggio è stato liberato. Secondo il comitato, di cui fanno parte i contestatori che il 2 agosto scorso bloccarono a bordo di un Apecar il comizio sindacale di Camusso, Bonanni e Angeletti, ''gli operai non devono bloccare la città ma devono bloccare l'azienda e la produzione''. Il comitato fa presente in una nota che ''la presenza di cittadini, ora più che mai, è necessaria per sostenere gli operai in questa lotta. Basta la propria presenza, così ha fatto anche un autotrasportatore calabrese 'bloccatò che per tutta la serata ha deciso di stare in nostra compagnia''.

Fim Cisl e Uilm hanno convocato per il 17 ottobre a Roma una manifestazione nazionale di tutti i lavoratori del gruppo Ilva, in concomitanza con la conferenza dei servizi per il rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale. "Per le vicende dell'Ilva di Taranto noi abbiamo assolutamente bisogno che la politica e il Governo intervengano", ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Fiom-Cgil. Secondo il governatore della Puglia Nichi Vendola "Siamo di fronte a momenti decisivi": "ci sono le condizioni se l'Ilva farà la propria parte per ottenere un salto epocale che consenta di salvaguardare il diritto al lavoro, all'ambiente e alla vita dei tarantini".

Il prefetto di Taranto Claudio Sammartino ha convocato per oggi i segretari provinciali di Fim (Mimmo Panarelli) e Uilm (Antonio Talò), per aggiornarli sulla revisione dell'Aia per l'Ilva, ma il confronto non si è tenuto perché i sindacalisti non hanno accettato la pregiudiziale che avrebbe posto Sammartino che chiedeva di rimuovere subito i blocchi stradali.

Nella preoccupazione generalizzata dei lavoratori, sembra profilarsi nell’immediato futuro dell’Ilva di Taranto  dell’intero paese, non solo un autunno pieno di proteste ma, in modo molto più preoccupante,  un braccio di ferro istituzionale tra una magistratura convinta della necessità della chiusura degli impianti tarantini e un Ministero dell’Ambiente molto più impegnato a  salvaguardare i posti di lavoro degli operai, piuttosto che la  salute della popolazione.

Tale strategia, sorretta dalla convinzione di Clini di poter coniugare felicemente ambiente e sviluppo, appare suffragata anche dalle ultime dichiarazioni del presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, circa la totale inesistenza  di un’emergenza sanitaria a Taranto. C’è da chiedersi, ammessa la plausibilità delle scelte del governo e dei vertici dell’azienda, quanto potrà rivelarsi utile  nel lungo periodo questa strategia, che pur lodevole per l’intento di garantire l’occupazione, potrebbe portare anche a un ulteriore aumento della mortalità e delle malattie causate dall’inquinamento degli impianti.



Simone Casavecchia


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