Viterbo / 15-10-2012
LAZIO VITERBO / Cgil in piazza contro governo alla manifestazione nazionale
VITERBO ultime news- www.UnoNotizia.it- "Il lavoro prima di tutto” questa è la richiesta forte che la CGIL continua a fare al Governo, e per questo organizza una grande manifestazione nazionale il 20 ottobre a P.zza San Giovanni dalle 10,30 alle 17,30 e da Viterbo partiranno pullman alle 8,30 da Via Saragat, sede della CGIL.
Lo slogan della manifestazione non lascia interpretazioni sul motivo per cui è necessario, ancora una volta, portare al centro il problema del lavoro. Governo Monti che così non può più andare avanti. I numeri pervenuti da uno studio della CGIL nazionale parlano chiaro, nei primi nove mesi del 2012 i lavoratori coinvolti equivalgono a 1 milione, con circa 6 mila euro di reddito in meno, che significherà anche meno entrate per tasse nelle casse dello stato per circa 3 miliardi di euro.
A Viterbo da inizio anno e fino a settembre sono state richieste circa 200 indennità per mobilità in deroga, le prime sono state pagate ma per quelle successive si registra già un forte ritardo.
Non stiamo certamente bene per quanto riguarda l’unico polo industriale della provincia che è il Distretto della Ceramica dove permane una costante richiesta di CIG che interessa 2.500 lavoratori su 3.000 addetti.
Ma anche altre aziende numericamente importanti per il viterbese, come la UNO PIU’ con 200 dipendenti in questi giorni ha chiesto la mobilità (licenziamenti) per 75 lavoratori ed altri in CIG.
Numeri importanti in questi ultimi mesi sono anche quelli che si registrano nel lavoro diffuso in manutenzione e mense legati a strutture pubbliche, che per effetto delle ultime manovre hanno perso il lavoro o ridotto le ore e quindi salario di circa 200 persone.
Da troppo tempo, questa politica di tagli che costantemente imponge aumenti di tasse, è recessiva, deprime i consumi, blocca l’economia e di conseguenza anche il minor reddito dei lavoratori privati e pubblici, dei pensionati e fa si che nelle casse dello Stato ci siano meno entrate.
E’ evidente perciò che tutto il sistema si sta avvitando sul dato di fatto che meno lavoro, significa meno entrate per lo stato, più tasse, come dall’ultima legge di stabilità, e le manovre precedenti, non significa risanare i conti pubblici ma al contrario correre costantemente dietro al debito che aumenta.
La soluzione proposta è finanziare la crescita, dare occupazione, avere un piano industriale per il Paese. Finanziare l’innovazione tecnologica, il risparmio energetico per le aziende portandole ad essere competitive, pena un inesorabile declino.
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