ROMA / 08-11-2012
SERVIZIO PUBBLICO, AFFARE DI PIETRO / Santoro replica a Report invitando Di Pietro
Dopo lo scandalo per i fondi del partito c'è la spaccatura nell'IdV, ne verranno fuori altri partiti o nessuno?
Roma ultime news UnoNotizie.it - Stasera si prevede l'acceso dibattito in studio su Servizio Pubblico. La trasmissione televisiva di Michele Santoro alla terza puntata dell'anno ha fatto fin ora degli ascolti record. L'uomo politico più discusso del momento è sicuramente Antonio Di Pietro e sarà ospite in studio visto che Beppe Grillo in tv proprio si rifiuta di metter piede.
Il caso che ha sconvolto il già precario equilibro interno dell'Italia dei Valori è scoppiato due settimane fa proprio in televisione dopo la puntata di Report che dedicava ai fondi dei partiti la sua attenzione. L’ex magistrato, come annunciato da Santoro 7 giorni fa in diretta, sceglie Servizio Pubblico per spiegare le sue ragioni in tv dopo il servizio-inchiesta di Sabrina Giannini, una delle giornaliste che da più tempo lavora nella squadra di Milena Gabanelli.
Nella terza puntata stagionale dal titolo Fine di un’epoca, che si potrà seguire anche in streaming, Servizio Pubblico se la fine di politica di Berlusconi che è data per l'ennesima volta come scontata sarà anche quella dell'ex magistrato. Se si creerà la terza repubblica e sarà un cambio di facciata come la prima.
Ed ancora il talk show in onda su La7 alle ore 21.15 tenterà di chiarire quale sarà il ruolo di Di Pietro nelle prossime elezioni, e se l’ex magistrato affiancherà il Movimento 5 Stelle e Beppe Grillo, che nei giorni scorsi lo ha proposto come Presidente della Repubblica.
In studio ci saranno anche Enrico Mentana, direttore del Tg La7 e Vittorio Feltri de Il Giornale; in collegamento da New York Federico Rampini de La Repubblica. Ospiti immancabili Marco Travaglio (che su Il fatto quotidiano ha difeso Di Pietro), Giulia Innocenzi e Sandro Ruotolo, oltre che Vauro con le sue dissacranti vignette.
In ogni caso il populismo e le menzogne si accompagnano, a quanto si conferma, in tutti gli schieramenti. Cosa verrà fuori nelle prossime votazioni dipenderà dalla recidività dell'elettorato ad affidarsi alle promesse inattendibili credute con la forza della disperazione, questo è certo.
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