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ROMA / 24-11-2012

SCUOLA, SCIOPERO 24 NOVEMBRE / La Cgil conferma lo sciopero e decide di protestare

La Cgil scende in piazza da sola, l'incontro con il governo sugli scatti di stipendio degli insegnanti ha dato buon esito. Ma la Cgil si dice "insoddisfatta"




Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda degli insegnanti, dopo l'incontro con il governo sugli scatti di stipendio degli insegnanti, hanno deciso di sospendere lo sciopero e la manifestazione indetti per sabato 24, ultime notizie Roma - Contraria la Flc-Cgil che, invece, conferma la protesta perche' "insoddisfatta" delle aperture dell'esecutivo.

Il governo ha presentato ai sindacati l'atto di indirizzo che sara' inviato all'Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni) per poter risolvere la questione scatti. Solo la Flc-Cgil non si e' mostrata soddisfatta. Per gli scatti di stipendio del 2011 servono 380 milioni, di cui 93 saranno coperti con i risparmi conseguiti dal settore. Gli altri saranno trovati attingendo al fondo per la parte di contrattazione che si svolge in istituto, dalle risorse per il miglioramento dell'offerta formativa, il cosiddetto fondo Mof. Fondo che, secondo la Flc Cgil, richia cosi' "l'azzeramento con un attacco all'autonomia delle scuole, visto che serviranno altrettante risorse anche per il 2012", ha spiegato Mimmo Pantaleo, segretario del sindacato. Mentre secondo le altre sigle non sara' intaccato "per piu' del 20%".

"Avevamo due obiettivi- sottolinea alla fine dell'incontro con il governo Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda- il ritiro delle 24 ore e gli scatti degli insegnanti. Il primo si e' realizzato in sede parlamentare. Il secondo si e' realizzato con l'atto di indirizzo che ha presentato oggi il governo. A questo punto sospendiamo la mobilitazione di sabato in attesa di una risposta definitiva da parte dell'Aran sulle questioni di cui abbiamo discusso con l'esecutivo. Certo sarebbe stato meglio se queste risposte fossero arrivate prima".

Conferma la sospensione delle mobilitazioni Francesco Scrima: "Abbiamo esercitato forti presioni sul governo e sul Parlamento e abbiamo raggiunto i nostri obiettivi- spiega- ora chiediamo che all'Aran la partita sia chiusa in tempi rapidi perche' su questa vicenda si e' gia' perso fin troppo tempo".

"Non comprendiamo la posizione della Cgil- ha detto poi Massimo Di Menna, segretario Uil Scuola- la presenza di tre ministri al tavolo ci sembra una garanzia perche' si trovi una rapida soluzione all'Aran. Siamo soddisfatti di esserci arrivati senza dover chiedere ai lavoratori di sacrificare uan giornata di lavoro e stipendio".
Ora, ha chiuso Achille Massenti, vice segretario Snals-Confsal, "bisogna far recuperare un minimo di dignita' retributiva agli insegnanti". Profumo ha anche indicato nel prossimo rinnovo contrattuale, quello del 2014, la sede in cui rivedere la figura e le funzioni dell'insegnante. I sindacati si dicono "aperti al confronto".

Ministro Profumo scrive agli insegnanti


Cari studenti, cari professori
sono consapevole che il grande disagio che le piazze esprimono - in particolar modo quelle animate da tanti giovani e studenti - trascende dalle politiche scolastiche. I giovani, a ragione, sono preoccupati del futuro e questo è un tema che chiama tutti alla responsabilità comune, per uscire insieme dalla crisi e promuovere le opportunità in un' Italia che deve riprendere a crescere. Tuttavia mi preme rispondere, per quanto riguarda le preoccupazioni espresse sul tema della scuola, alle sollecitazioni che ho ascoltato in questi giorni. L'ascolto è parte del mio lavoro, e molte volte ho dialogato con il mondo della scuola - insegnanti e studenti in particolare - e continuerò a farlo.

Non riesco dunque a demonizzare le proteste delle ultime settimane, perché ritengo che una certa dose di conflitto e dissenso sia salutare per la democrazia. Ma certamente la democrazia ha anche il dovere di regolare le forme della protesta, in modo da garantire i diritti di tutti i cittadini e lavoratori. Anche di quanti, come gli agenti di pubblica sicurezza, sono stati e saranno nelle strade e nelle piazze per garantire l'incolumità dei manifestanti stessi e dei cittadini. E' per questo che mi auguro che tutte le iniziative di protesta della giornata di sabato si svolgano pacificamente, nel rispetto reciproco.
Ascolteremo ancora, con attenzione, le proposte e le critiche che giungeranno: siamo consapevoli e preoccupati per la mancanza di risorse destinate a scuola, università e ricerca. Il mio impegno, mano a mano che il Paese uscirà dall'emergenza, ha l'obiettivo di invertire la rotta degli ultimi anni, per far tornare l'istruzione e la formazione il primo punto dell'agenda per il nostro sviluppo futuro.

Colgo l'occasione di questa mia lettera per fare chiarezza su uno dei punti che più hanno suscitato le proteste: il disegno di legge 953, detto comunemente "ddl Aprea". Ritengo doveroso specificare che tale proposta è stata formulata e discussa in piena autonomia dal Parlamento, con la partecipazione di tutte le forze politiche. Dunque non c'è alcuna diretta responsabilità del Governo, né mia personale, nelle proposte ivi contenute. Peraltro, in alcun modo ho partecipato alla stesura del testo o ne ho mai condiviso l'impianto. Auspico, invece, che tutte le forze politiche sappiano ascoltare il dissenso di vaste parti del mondo della scuola e intendano recepire le opportune proposte di modifica durante la discussione attualmente avviata al Senato.

Il Governo - sulla vicenda dell'orario dei docenti - ha dimostrato, in occasione della discussione della legge di stabilità, di saper cambiare idea dopo aver ascoltato e tastato il polso della scuola italiana. E' per questo che ho ritenuto di dare parere favorevole, già nella competente commissione parlamentare due settimane fa, all'emendamento soppressivo della proposta di innalzamento dell'orario settimanale dei docenti. Ho sempre pensato infatti che le capacità di governare siano sinonimi di flessibilità, pragmatismo e capacità di ascolto. Ribadisco questa mia personale convinzione anche ora, nella mia responsabilità di ministro.

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