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ROMA / 01-12-2012
SANITA' ITALIA / Fedele: La sanità pubblica non si tocca, ci vogliono nuova progettualità e un altro modello
Le esternazioni di Mario Monti sono allarmanti, preoccupanti e creano turbativa: non si può stare dietro lo spread: la salute delle persone ha un valore che va bene oltre lo spread e il mero aspetto economico e la sanità pubblica ha dato ottimi frutti in termini di prevenzione e quindi allungamento dell'età media di vita. I tagli e la privatizzazione non sono la soluzione, semmai sono il peggioramento e l'aggravamento di una situazione che va riformata con un modello che superi l'aziendalizzazione voluta da Rosy Bindi
La salute delle persone è un bene inestimabile, troppo prezioso per essere ridotto e ricondotto all'andamento altalenante dello spread: ha un valore che va ben oltre il mero aspetto economico. Per questo trovo allarmanti, preoccupanti e generatrici di turbativa le affermazioni del prof. Monti che fluttuano paurosamente, ora dopo ora, sull'andamento dello spread.
Come dire, il prof. Monti ha un'idea delle persone e della loro salute agli antipodi di quella che snocciola il prof. Francesco Fedele, direttore della Cattedra di Specializzazione in Malattie dell'Apparato Cardiovascolare dell'Università degli Studi di Roma 'Sapienza' e Presidente della Fondazione Italiana Cuore e Circolazione Onlus. Alla vigilia del simposio in programma domani insieme alla Fondazione A.Li.Ce (Associazione per la Lotta all'Ictus Cerebrale) su 'Il ruolo delle Fondazioni Cuore e Circolazione e Alice nella lotta alla morte cardiaca improvvisa nei giovani e allo stroke cardioembolico da fibrillazione atriale', si scontrano due 'idee', due 'pensieri', sulla realtà umana esattamente all'opposto.
Si potrebbe anche dire due 'culture' opposte: una, quella del prof. Monti che, chiamato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a 'salvare' l'Italia oberata da un alto debito pubblico, sta raddrizzando (?) i conti pubblici con 'contro-riforme strutturali' a base di tagli che riguardano l'Welfare State e quindi anche la Sanità e l'altra del prof. Fedele che invece formula una 'riforma strutturale' che, fermo restando il valore inestimabile della salute e la natura pubblica della sanità, definisca "una nuova progettualità e un nuovo modello organizzativo" dell'importante settore sanitario che non può esser 'americanizzato' - accedono alle cure solo chi può permettersele, gli altri si arranginino -come fanno intravvedere le affermazioni di Monti. Che, guarda caso, stanno sulla stessa lunghezza d'onda di quelle di Mario Draghi, il presidente della Bce, un tempo lontano allievo dell'economista Federico Caffè che considerava l''Welfare State un capisaldo intangibile di una società civile.
"Nuova progettualità? Penso alla telemedicina, all'impiego diffuso delle nuove tecnologie che ci permetterebbero di seguire i pazienti dalla loro casa, di non ingolfare quindi ospedali ed ambulatori, di offrire prestazioni di alta qualità senza vanificare, come accadrebbe con tagli e decurtazioni di finanziamenti, il lavoro fatto finora", aggiunge Fedele. Una sorta di 'ospedale virtuale' è questo tratteggiato dal prof. Fedele.
"Si pensi solo che siamo riusciti con l'opera di prevenzione sui giovani e i meno giovani, svolta anche attraverso le Fondazioni, contro la morte cardiaca improvvisa o l'ictus ad elevare la vita media di 7-8 anni. A noi interessa il rapporto diretto col paziente che, non bisognerebbe mai dimenticarlo, non è un'entità astratta, un numero, ma é una persona umana che quando si rivolge al medico é perché ha una sofferenza e quindi merita la massima attenzione e considerazione. E di fronte alla sofferenza del paziente, il medico è chiamato, obbligato, a fare tutto ciò che serve per togliere la sofferenza, il dolore, per restituire al paziente la piena efficienza, il benessere: insomma a curare e possibilmente a guarire il paziente. Ecco perchè la salute ha un valore inestimabile, è un bene prezioso che va ben oltre il mero aspetto o conto economico".
Nel merito dell'organizzazione del servizio sanitario pubblico, Fedele ha qualcosa da proporre. "C'e' bisogno di un nuovo modello organizzativo: la politica più che sui costi dovrebbe prender atto e riconoscere che l'aziendalizzazione attuata con la riforma dell'allora ministro Rosy Bindi è stata un vero disastro: affidare la gestione della sanità a direttori generali nominati dalla politica, ci ha portati alla situazione paradossale per cui il medico si è ritrovato via via estromesso dalle sue funzioni e si sono via via sempre più affermate pratiche molto ma molro più costose come i finanziamenti illeciti ai partiti. E' stato un colpo alla sanità pubblica che si cerca di far passare inefficiente, improduttiva e costosa per aprire la strada alla privatizzazione".
Il simposio di domani delle due Fondazioni che si svolge nell'ambito del quarto Salone della Giustizia e della Sicurezza, è la dimostrazione di quanto puo' fare la prevenzione: i cittandini oltre che vedere da vicino l'attività svolta sul territorio nazionale potranno seguire percorsi personalizzati, ricevere informazioni esaustive sugli esami che è possibile eseguire in ambito di prevenzione cardio-cerebero-vascolare effettuando gratuitamente in loco una valutazione specialistica con esami strumentali di primo e secondo livello, quali elettrocardiogramma ed eco-color Doppler dei vasi epioartici per conoscere 'l'estratto conto del proprio cuore'. Insomma, una sanità 'qualitativamente' diversa e 'diversamente ricca' è possibile!
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