ROMA / 30-11-2012
ROMA SANITÀ / Ospedale Sant'Andrea insignito come eccellenza dall'ESMO
Roma ultime news UnoNotizie.it - L’incontro All around Patients si svolgerà sotto i migliori auspici alla luce della recente decisione della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) di inserire l’Unità Operativa Complessa di Oncologia Medica dell'Azienda Ospedaliera Sant’Andrea nella lista dei Designated Centers of Integrated Oncology and Palliative Care, i Centri d’eccellenza che integrano nei loro percorsi diagnostico-terapeutici le migliori strategie di supporto per la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie.
Quest’anno in tutto il mondo sono solo 16 i Centri per il 2012 che soddisfano i rigorosi criteri di inclusione previsti dall’ESMO e che perseguono l’obiettivo del miglioramento della qualità di vita anche attraverso il forte impegno sul fronte della sperimentazione di terapie e formulazioni più tollerabili e meno invasive.
«Il riconoscimento di una Società scientifica rigorosa e prestigiosa come l’ESMO testimonia come la sinergia tra l'integrazione multidisciplinare e la ricerca scientifica, come quella realizzata dall’U.O.C. di Oncologia Medica, ci permette di offrire ai pazienti la migliore assistenza possibile» – afferma Vincenzo Ziparo Preside della Facoltà di Medicina e Psicologia della “Sapienza” Università di Roma.
Al Sant’Andrea l’attenzione alla qualità della vita del paziente non è affidata alla buona volontà del singolo ma è perseguita sulla base di una precisa metodologia, validata secondo i criteri della comunità scientifica internazionale. «Vediamo riconosciuto il nostro impegno volto a integrare le competenze e a promuovere un approccio multidisciplinare per offrire un percorso di cura condiviso e ben strutturato, nel quale la paziente è al centro» – afferma Maria Paola Corradi Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera.
Ogni anno nel Lazio si registrano circa 4.300 nuovi casi di tumore al seno. L’aspettativa di vita delle pazienti è in costante miglioramento grazie alla diagnosi precoce e a terapie sempre più mirate e potenti. Negli ultimi anni l’attenzione dei clinici si è concentrata sulla qualità di vita, anche in considerazione dell’impatto che questo aspetto può avere sull’adesione delle pazienti alle terapie e quindi sulla loro stessa efficacia.
«Il problema della tossicità e della tollerabilità dei farmaci oncologici è rilevante: negli studi registrativi, dal 10 al 20% delle pazienti, 1 donna su 5, per via della pesantezza degli effetti collaterali non riesce a continuare una terapia che potrebbe prolungarle la vita in modo significativo», afferma Paolo Marchetti, ordinario di Oncologia Medica e Direttore dell’U.O.C. Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea. “Tanto più si riesce a offrire un trattamento efficace senza tossicità, tanto più esso si tradurrà in un vantaggio in termini di sopravvivenza e di controllo della malattia. In questa logica, che contempla anche la riduzione dell’impatto delle terapie sulla vita delle donne, l’attività di ricerca sperimentale è orientata anche verso innovative modalità di somministrazione dei farmaci, come il sottocute”.
L’eccellenza riconosciuta dall’ESMO al Sant’Andrea non significa solo percorsi diagnostico-terapeutici integrati di altissimo livello e quindi il miglior servizio assistenziale e le migliori terapie, ma anche la possibilità per le pazienti di partecipare alle sperimentazioni internazionali e di fruire da subito delle innovazioni in grado di migliorare la qualità della vita.
Senza ricerca non si possono costruire percorsi di eccellenza: Linee Guida e Ricerca sono due punti fermi in medicina, tanto più in Oncologia Medica, una scienza che sta viaggiando alla velocità della luce verso traguardi e sfide fino a pochi anni fa impensabili. Un’accelerazione cui le stesse pazienti partecipano in modo determinante: come sottolinea la dottoressa Adriana Bonifacino, Responsabile dell’Unità di Diagnosi e Terapia in Senologia dell’A.O. Sant’Andrea e Presidente dell’Associazione IncontraDonna Onlus, «sono ormai le donne stesse che richiedono quali siano i Centri di cura con trials clinici e che pongono allo specialista oncologo domande appropriate in merito, grazie anche a un’informazione molto più capillare e approfondita sulla questione trials, ma sicuramente si può fare di più per renderle ancora più consapevoli in merito alle possibilità di cura».
Ne è un esempio la sperimentazione clinica sulla nuova modalità di somministrazione sottocutanea di trastuzumab, anticorpo monoclonale indicato per il tumore al seno HER2 positivo: i dati dello studio internazionale di fase III, HannaH, condotto su donne con carcinoma mammario in stadio precoce HER2 positivo, dimostrano che la formulazione sottocute ha un’efficacia sovrapponibile a quella somministrata per endovena, attualmente in uso, con il grande vantaggio però di migliorare la qualità di vita delle pazienti grazie alla sua praticità legata a tempi di infusione più brevi (5 minuti rispetto a 30-90 minuti dell’infusione) e ad una minore invasività.
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