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VITERBO / 28-12-2012
LAZIO, VITERBO / Capodanno: in diminuzione per il terzo anno consecutivo la spesa procapite
Confesercenti-SWG: "Veglione casalingo per 8 italiani su 10. In calo la spesa media (-3%) ma pronti 2 miliardi di euro per celebrare il 2013"
Viterbo ultime news UnoNotizie.it - Capodanno 2012. Un milione di famiglie non può festeggiare per motivi economici. In crescita la quota di italiani che festeggerà all'estero o in un locale.
Un altro Capodanno di crisi, anche se gli italiani iniziano a sperare che il peggio sia passato. E’ questo il quadro che emerge dal sondaggio Confesercenti-SWG, che restituisce l’immagine di un Veglione 2012 ancora di difficoltà. E se è vero che circa un milione di famiglie non festeggeranno il nuovo anno per motivi economici e che circa 8 italiani su 10 rimarranno a casa, una piccola speranza viene dal 14% di nostri concittadini che celebreranno la notte di San Silvestro in un locale o in vacanza.
Capodanno cenoni e brindisi “fatti in casa” per 8 italiani su dieci. Quest’anno, la notte di S. Silvestro, 8 italiani su dieci rimarranno a casa a brindare e festeggiare a tavola, in compagnia di parenti e/o amici, l’arrivo del nuovo anno: alla domanda dove passerà il veglione di Capodanno, l’82% del campione di italiani intervistato risponde che aspetterà l’arrivo del 2013 con cenoni e brindisi “fatti in casa” (era l’86% nel 2011).
Ma cresce la quota di italiani che festeggerà l’ultimo dell’anno al ristorante
Per un 6% di intervistati, invece, la parola d’ordine sarà Capodanno a cena fuori al ristorante, una quota in crescita di quattro punti percentuali rispetto al 2% del 2011 e che ritorna al livello degli anni “pre-crisi”. Chi può, insomma, non rinuncerà, il 31 dicembre, a trascorrere una serata di festa fuori casa, gustando prelibatezze della tradizione natalizia in attesa del brindisi di mezzanotte.
Cenone di mezzanotte in viaggio in Italia e all’estero per gli italiani più vacanzieri. Un milione di famiglie a casa
Per una quota di italiani, 8%,(in salita rispetto al 2011) le vacanze di fine anno ed inizio 2013 saranno comunque, nonostante il clima economico non positivo, nel segno della famiglia e degli amici, l’occasione per trascorrere l’ultimo dell’anno a festeggiare in viaggio in Italia e all’estero. Infine emerge che, in ogni caso, un 4% di intervistati (stabile rispetto al 2011) ammette di non festeggiare proprio l’ultimo dell’anno perché le condizioni economiche non lo permettono: si tratta di quasi un milione di famiglie.
Spesa media in diminuzione per il terzo anno di fila
Le preoccupazioni economiche degli italiani - afferma Vincenzo Peparello presidente Confesercenti di Viterbo e responsabile regionale turismo - si riflettono nel dato della spesa media per il Veglioni, che per il terzo anno consecutivo segna una diminuzione, questa volta nell’ordine del 3%. In totale, per celebrare il nuovo anno gli italiani spenderanno poco più di due miliardi di euro, quasi 300 milioni in meno rispetto a quanto speso per la notte di San Silvestro del 2011.
“Anche a dimostrazione di quanto già più volte abbiamo denunciato, le difficoltà delle imprese sempre più gravate dall’attuale crisi, per quanto riguarda il turismo, non è più tanto rappresentato dagli arrivi o dalle presenze oppure all’aumento degli utenti se si parla di acquisti, ma quanto dal fatturato.
Infatti, il vero problema delle imprese per rimanere competitive sul mercato è il fatturato, che ogni anno si assottiglia sempre di più e dove spesso gli aumenti dei costi di gestione non compensano le spese che le stesse aziende sostengono per tasse, imposte, contributi, aumenti del carburante, energia elettrica e tanti balzelli inutili.
Tale situazione ha portato molte aziende alla chiusura o dove è andata meglio è stato necessario ridurre orari e turni di lavoro, grande distribuzione compresa, da questo punto di vista conclude Peparello – non aspettiamoci nulla di meglio per il 2013, in quanto le ultime manovre economiche del governo andranno a prelevare ulteriormente risorse sulle famiglie con conseguente calo dei consumi sia turistici che commerciali.
Ciò nonostante sono convinto, della forza di volontà delle imprese e delle famiglie italiane, ossatura indispensabile dell’intera economia nazionale, che sapranno reagire e uscire da questa situazione, necessariamente con l’aiuto di forze economiche, sociali e sindacali sane, che fortunatamente, sono la vera maggioranza del paese.”
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