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ROMA / 05-01-2013
PARTITO DEMOCRATICO, ELEZIONI POLITICHE 2013 / Pd: rivoluzione nella cultura e nelle persone iniziata 3 anni fa
Tre anni fa, il 25 ottobre 2009, Pier Luigi Bersani fu eletto alla Primarie, con 1,6 milioni di voti, pari al 53%, segretario nazionale del Pd: succedeva alla fallimentare gestione di Walter Veltroni sonoramente sconfitto il 18 aprile 2008 alle elezioni politiche. Nelle stesse elezioni la Sinistra Arcobaleno guidata da Fausto Bertinotti fu addidittura cancellata dal Parlamento. In questi anni Bersani ha cambiato, anzi rivoluzionato 'la cultura' del Pd: inserito nel socialismo europeo ne ha fatti propri i valori fondanti: libertà, uguaglianza, laicità, giustizia sociale ed ha gradualmente attuato il rinnovamento del gruppo dirigente - 'i giovani turchi' - pienamente confermato dalle Primarie Parlamentari del 29 e 30 dicembre 2012. Ora un ultimo sforzo nella compilazione delle liste per le elezioni politiche di fine febbraio: uno spazio al mondo dell'istruzione e della scuola.
Italia, ultime news elezioni politiche 2013 - UnoNotizie.it - Pier Luigi Bersani viaggia per ora con il 'vento in poppa' verso il primo e importantissimo appuntamento politico del nuovo anno: le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio dove il suo 'centro-sinistra', nato dall'alleanza con Sel e il Psi, dovra' vedersela con lo schieramento del liberista Mario Monti e con quello che riuscira' a metter assieme Silvio Berlusconi da una parte e dall'altra con l'arrembante 'M5S' di Beppe Grillo e quindi le liste 'Rivoluzione civile' del magistrato Antonio Ingroia che, sotto il 'Quarto Stato' di Pellizza da Volpedo, quadro che appartiene alla tradizione socialista, ha riunito i partiti della 'sinistra radicale', Rifondazione, Verdi, Idv, pezzi di societa' civile e sindaci, e 'Fare per Fermare il declino', di Oscar Giannino. Una prova elettorale 'epocale', difficile e complicata, che travalica le Alpi per abbracciare e integrarsi con la sfida culturale e politica aperta in Europa tra due schieramenti: quello tuttora dominante neoliberista e conservatore che guida l'Unione europea con le politiche di austerita' e rigore e quello che raggruppa nel Partito Socialista Europeo socialisti, socialdemocratici, laburisti, che punta all'alternativa progressista con politiche di crescita, sviluppo e lavoro.
Nel 2014 ci saranno le elezioni europee e il Pse vuole costruire 'le societa' progressiste' ridefinendo i valori fondamentali del Socialismo del XXI° secolo e a questa ricerca partecipa anche il Pd.
Dunque, in questa 'epocale' corsa ad ostacoli per ora Bersani si ritrova con 'il vento in poppa' e la grossa scialuppa del rinnovamento generazionale fatto dai 'giovani turchi' (Stefano Fassina, Matteo Orfini, Andrea Orlando in testa) e da tante donne, e' pronta a salpare verso l'appuntamento di fine febbraio. Ma ad un ultimo sforzo viene chiamato il leader del Pd: dare spazio nel suo 'listino', ossia nella quota riservata al segretario nazionale, ad esponenti del mondo dell'istruzione e della scuola: un insegnante per ogni regione.
A farsi portavoce di questa richiesta, a sostegno della quale "seguira' una sottoscrizione da parte degli insegnanti e del mondo della scuola", è stato il prof. Antonio Ciancio, dirigente del Pd di Roma, con una lettera al leader del Pd dall'eloquente titolo: 'Dove sono gli insegnanti nelle Primarie del Pd di Capodanno?'. Perché questa richiesta urgente? Non che il Pd non si sia impegnato sui problemi della scuola, si vuole pero' altro.
E bene lo spiega nella sua lettera, Ciancio. "Le condizioni professionali dei docenti registrano una crescente situazione di disagio e di demotivazione. Sicuramente influisce anche lo stato di crisi che attanaglia l'Italia e l'Europa, ma e' innegabile che ormai da molti anni nella Scuola Pubblica italiana, sono stati perpetrati inutili cambiamenti e finte riforme. Molti parlamentari e uomini di governo hanno determinato di fatto, attraverso inutili provvedimenti, un generale abbassamento del livello culturale della societa' e un generale impoverimento del settore. Colpa di scelte sbagliate, fatte da chi la scuola non la conosce, ma che stranamente ha giurato fedelta' alla Costituzione della Repubblica Italiana, disattendendo anche l'art.33, che sancisce: "Enti e privati hanno diritto di istruire scuole e istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. Questo fondamentale principio e' stato calpestato e, negli ultimi trenta anni, molte risorse importanti sono state sottratte alla Scuola Pubblica. Noi insegnanti, cosi' abituati a vivere immersi nello studio, avevamo finora trascurato di spiegare alla societa' la loro grande responsabilita' di formatori ed educatori. Finora. Nel frattempo abbiamo assistito, composti ed operosi, ad un durissimo attacco alla Scuola Pubblica, gia' in difficolta' a causa dei tagli indiscriminati. Siamo stati maltrattati ed offesi, nella nostra dignita', dalle Istitituzioni Pubbliche. Ora pero' siamo pronti ad uscire dal nostro letargo".
Ed ancora, "tutti i miei colleghi, da Cirie' a Chiaravalle Centrale, intendono dire a tutti che 'la scuola, nella quale si lavora quotidianamente, e' quella del Paese reale, ben diversa e molto piu' problematica di quella idilliaca del Paese virtuale". Mancano computer, ipad, stanze sia per insegnare che per ricevere (sala docenti), tavoli e sedie: al tempo stesso i docenti stanno insieme ai ragazzi/e tutti i giorni per molte ore. "Condividiamo con loro studi, passioni, momenti di crescita - continua la lettera di Ciancio a Bersani - trasmettiamo valori di cittadinanza, d'impegno civile e di humanitas; trattiamo dei diritti e dei doveri; amiamo e difendiamo la cultura, la patria, le nobili lingue dell'antichita'; trattiamo del Risorgimento, della Resistenza, della Costituzione; dei grandi padri delle lettere, delle arti italiane, delle scienze naturali, fisiche e matematiche, del pensiero filosofico, delle culture, delle lingue europee e mondiali".
La scuola pubblica, insomma, non puo' esser maltrattata: "la nostra Scuola comunica la cultura e i valori che hanno fatto grande l'Italia".
Per queste nobili ragioni, conclude la lettera di Ciancio, "il sottoscritto Le chiede che nelle liste elettorali del Partito Democratico, possa essere inserito nella sua quota riservata almeno un insegnante per ogni regione".
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