VITERBO / 14-01-2013
LAZIO, VITERBO TERME / Passeggiata termale sotto la pioggia, cittadini chiedono riapertura terme inps
LA GENTE SI MOBILITA PER FAR RIAPRIRE LE EX-TERME INPS. IERI MATTINA LA “PASSEGGIATA TERMALE DI PROTESTA”.
Viterbo ultime news UnoNotizie.it - “Restituite l’acqua che avete sottratto alle Terme ex Inps”. Questo uno degli slogan della “passeggiata termale di protesta” che si è svolta ieri mattina, domenica 13 gennaio 2013, con partenza davanti alle Terme ex Inps. Sui cancelli e la recinzione della struttura dismessa erano affissi alcuni striscioni. Circa duecento i viterbesi che sfidando giove pluvio hanno partecipato all’evento.
L’evento ha destato interesse e curiosità perfino tra i bagnini ed altro personale delle Terme dei Papi che sono usciti dalla sede di lavoro, per osservare la manifestazione che ha ricevuto l’adesione e il pieno sostegno di Antonello Ricci.
Gli organizzatori erano Giovanni Faperdue, presidente dell’associazione ”Il Bullicame”, Franco Marinelli per l’associazione “Solidarietà Cittadina”, Rossella De Paola che rappresentava l’associazione “Insieme per Viterbo Democratica” e Giovanni Benigni per il partito della rifondazione comunista – federazione della sinistra. Quest’ultima era rappresentata anche dagli esponenti del Pdci Luigi Caria e Silvia Boschi di Tarquinia e Mauro Bonifazi di Orte
Per fortuna, durante la passeggiata non è caduta una goccia d’acqua. Così il corteo di partecipanti si è snodato per la strada Terme, scortato da due vetture della polizia, per arrivare al luogo simbolo del termalismo viterbese: la “callara” del Bullicame.
Ed è stato qui che Giovanni Faperdue e Franco Marinelli hanno parlato del disinteresse dell’amministrazione locale verso i problemi del termalismo viterbese e soprattutto della riapertura dello stabilimento Terme ex Inps, che quando fu chiuso dava lavoro a circa 200 persone, tra fissi e stagionali.
Un grosso problema impedisce la riapertura della struttura. Secondo gli organizzatori non sarebbe possibile farlo perché è completamente privo di acqua. I pozzi Gigliola e Uliveto sono stati prosciugati nel 1993 con la riperforazione del “pozzetto”. In pratica ci troveremmo di fronte alla situazione grottesca di uno stabilimento termale senza una goccia di acqua termale.
“Prima della sua riperforazione – dicono gli organizzatori – il pozzetto erogava circa 4 litri al secondo. Dopo questa operazione, passò a circa 25 litri al secondo, con un prelievo in venti anni, dal 1993 al 2013, di circa 14 miliardi di litri prelevati. Il popolo viterbese – proseguono - ha visto le pozze a ridosso della “Callara” sempre asciutte, fino alla fine del 2010 e le casse del Comune di Viterbo hanno visto il mancato introito di circa 14 milioni di euro. “
Alla fine della passeggiata gli intervenuti hanno stabilito di dare un mese di tempo al Comune per adottare tutte le misure necessarie a restituire acqua alle Terme ex Inps, operando la limitazione dell’erogazione del “pozzetto” a 4 litri al secondo, in modo da restituire acqua ai pozzi Gigliola e Uliveto.
Qualora il Comune non dovesse prendere nessun provvedimento gli organizzatori della passeggiata metteranno in atto azioni di protesta più incisive.
“Sia chiaro – hanno concluso - non vogliamo la chiusura di nessuna struttura, al contrario vogliamo l’apertura di tante nuove strutture previste: Terme ex Inps, Free Time, Zitelle, ex Oasi Hotel, Terme del Bacucco, Campo Termale del Bagnaccio. Chiediamo però contratti chiari per tutti e la realizzazione della agognata Città Termale di Viterbo.”
Silvano Olmi
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