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ROMA / 20-01-2013
ELEZIONI POLITICHE 2013, RIVOLUZIONE CIVILE: ANTONIO INGROIA A LA7 / Il candidato Presidente Ingroia a Otto e Mezzo
Roma ultime news elezioni politiche 2013, Rivoluzione Civile con Antonio Ingroia UnoNotizie.it -
"Io non ho ricevuto nessuna richiesta da Bersani in questo senso". questa la dichiarazione del candidato alla presidenza del Consiglio per la lista "Rivoluzione civile", Antonio Ingroia. Le parole dette nella trasmissione "Otto e mezzo", su La7, erano orientate a far chiarezza su un possibile accordo di desistenza con il Partito democratico. Ingroia ha poi aggiunto: "Non mi pare che ci siano in questo momento presupposti per un accordo di questo tipo, certamente per noi l'avversario, il pericolo politico, sono l'affermarsi dei principi contenuti nel berlsuconismo e nel montismo; parlare di patti di desistenza mi pare prematuro".
Questo puntualizzazione del pm siciliano segue le dichiarazioni del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: "Dario Franceschini mi ha contattato questa mattina a nome del Pd e mi ha proposto un accordo di desistenza, cioè mi ha chiesto di non presentare le nostre liste in regioni chiave quali la Sicilia, la Campania e la Lombardia. Credo siano molto preoccupati per la continua crescita della nostra lista Rivoluzione civile".
Il capogruppo alla Camera del PD, da parte sua nega qualunque accordo: "Nessuna proposta di patto e nessuna desistenza - ha dichiarato Franceschini - Le cose che ho detto a Orlando sono le stesse che ho detto pubblicamente in due interviste questa mattina. Mi pare fin troppo evidente come non vi sia alcun spazio per una qualsiasi forma di accordo politico con la Lista Ingroia. Ho fatto una semplice constatazione aritmetica più che politica per come è fatta la legge elettorale al Senato, nelle regioni in bilico, come Lombardia, Sicilia e Campania, la presenza della Lista Ingroia rischia di far vincere la destra, rendendo il Senato ingovernabile. Tutto qui", conclude.
Sulla possibilità di un accordo con la lista di Ingroia ha detto la sua anche Nichi Vendola di Sinistra ecologia e libertà: "Non tocca a me decidere sull'ipotesi di un patto perchè la lista Arancione non corra in alcune regioni per favorire la vittoria del centrosinistra.-aggiungendo-Tocca a Bersani decidere, ma penso che un colloquio con un'area della società civile ed esponenti della sinistra vada costruito, mi sembra assolutamente normale che si dialoghi". Il governatore della Puglia, a Radio 24, ha poi chiarito il suo pensiero su una possibile ascesa di Berlusconi al Quirinale, fotografando la possibilità come"agghiacciante".
Il sindaco di Napoli De Magistris, dal canto suo, si dice contrartio a un patto nei termini in cui si è parlato sino ad ora: "Per quanto mi riguarda non esiste nessuna possibilità di raggiungere un accordo di desistenza al Senato!" scrive il sindaco di Napoli sul sito del Movimento Arancione. "Sono fermamente contrario perché si snaturerebbe l'essenza stessa di Rivoluzione Civile, una lista candidata a vincere le elezioni in quanto alternativa al polo centrista di Bersani e Monti".
Ingroia, sempre nell'intervista a La 7, ha parlato perlopiù di Monti e Berlusconi. Dell'ultimo presidente del consiglio ha spiegato: "Monti si è definito salvatore della patria e si è paragonato a De Gasperi. È un Monti da campagna elettorale, che vuole abolire le tasse che lui stesso ha introdotto. Qualche bugia di troppo in campagna elettorale si dice".
Sul secondo invece: "A causa dei processi di Berlusconi la giustizia è stata sfasciata, lui dice di restare tranquillo di fronte ai suoi processi eppure ha fatto leggi per arrivare alla prescrizione. I tempi della giustizia sono enormi a causa dei magistrati o a causa di Berlusconi? In qualsiasi parte del mondo chi ha questi processi si mette da parte. Berlusconi invece fa del vittimismo". E ancora: "Trovo molto strano che Silvio Berlusconi ritenga di rischiare da politico la vita più di un magistrato facendo campagna elettorale. Come magistrato ho visitato - ha aggiunto il leader di 'Rivoluzione Civile' - molte scuole e non credo di aver rischiato la vita più di Berlusconi".
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