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ROMA / 26-02-2013
ELEZIONI 2013 PERDE CHI VINCE / M5S: la casta trema, PD e PdL cercano accordo, Monti flop
Roma elezioni 2013 ultime news UnoNotizie.it - Eminenti teorici, o presunti tali, si stupiscono. Ma di cosa? Il partito che prende più voti è il terzo schieramento del parlamento, questo il risultato di una legge elettorale allucinante. La politica dei rimborsi che si parla addosso resiste per il rotto della cuffia. L'ingovernabilità dettata da 3 schieramenti praticamente alla pari più un quarto, quello dell'austerità Montiana filobanchista, bocciato.
A ben vedere 3 italiani su 10 vogliono andare avanti (?) con Berlusconi, credere alle sue balle e fare il proprio porco interesse, forse questo dato rientra nelle grandi campagne del premier per darci un popolo senza istruzione oltre che senza sanità e servizi pubblici.
Dall'altro canto fa eco la sconfitta pesante per il PD che vince la palma dei riflettori in mutande. Rispetto ai dati che alla vigilia delle elezioni davano dai 5 ai 10 punti percentuali di vantaggio sul centro destra il dato si è assottigliato a circa 120 mila voti, un'inezia. Al Senato i seggi di vantaggio sul centro destra sono appena 2.
Il M5S denigrato dai giornalisti servi di partito che tremano, si fa avanti come forza rigenerativa della politica, se la linea espressa dal voto sarà rispettata le carte verranno finalmente, se fosse necessaria una conferma, svelate mostrando l'attaccamento alle poltrone e la trasversalità degli interessi di casta con una coalizione PD PdL, come detto dallo stesso Grillo.
Il Movimento tacciato di scarse competenze ha probabilmente al proprio interno il numero maggiore di competenze reali lo dicono i curricula, disponibili su internet. Il programma che qualcuno ha definito ridicolo, è stato redatto da premi Nobel per l'economia. Ma ogni cosa a suo tempo, verranno presto al pettine gli immancabili nodi.
Altro flop lo fa la Lega, dimezzato il consenso degli elettori in attesa del voto in Lombardia. Pagata la scelta di un'alleanza con Berlusconi e degli scandali per l'utilizzo illecito dei fondi di partito. Peggio ancora va a Fini che rimane fuori dal parlamento, un chiaro segno che la destra in Italia è solo l'entità Berlusconi, rimane a galla Casini ma con una percentuale irrisoria. Fuori anche Ingroia che paga la miopia del PD.
G.C.R.
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