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ROMA / 17-03-2013
BULGARI, EVASIONE FISCALE / Roma, Bulgari: maxi sequestro per 46 milioni
Bulgari, maxi evasione fiscale, ultime notizie Roma - Non è certo, ma l'accusa è tutt'altro che prudente. Si parla di un capitale sottratto al fisco a partire dal 2006 e fino al 2011, che ammonta a circa tre miliardi di euro.
Ricavi esorbitanti ma sporchi, che venivano riciclati attraverso la creazione di società "schermo" con sede in Olanda e in Irlanda, in modo da sfuggire alle tasse italiane.
Non è una bella figura quella che fa il colosso del lusso Bulgari, per i cui vertici è scattato oggi un maxi sequestro di oltre 46 milioni di euro tra disponibilità finanziarie e beni immobili, compreso il palazzo di via Condotti. Nessun blitz, però, nella storica gioielleria inaugurata nel 1905, nel cuore dello shopping capitolino.
I provvedimenti della guardia di finanza hanno colpito Paolo e Nicola Bulgari, soci storici del gruppo, l'attuale rappresentante legale della capogruppo italiana Maurizio Valentini e il suo predecessore Francesco Trapani.
L'accusa, nei loro confronti, è di dichiarazione fraudolenta. Tra i beni sottoposti a sequestro preventivo, emesso dal G.I.P di Roma Vilma Passamonti, figurano anche alcune partecipazioni societarie e assicurazioni sulla vita.
Secondo le verifiche del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma i dirigenti del gruppo avrebbero congegnato una "escape strategy", così definita in un documento interno di nove fogli ritrovato dagli inquirenti.
Una vera e propria strategia di fuga per sottrarsi alle maglie del fisco italiano in particolare dopo che, dal primo gennaio 2006, la normativa si è fatta più stringente in virtù della tassazione dei dividenti provenienti da Paesi a fiscalità privilegiata.
Dalle indagini è emerso che i margini di guadagno realizzati sul mercato globale dalla multinazionale del lusso sarebbero stati "riallocati" all'estero attraverso l'apertura di apposite società controllate.
La "meta finale" della pianificazione fiscale architettata dal gruppo sarebbe stata l'Irlanda, con la creazione della Beire (British Ireland Ltd). Una società che aveva "sulla carta" il compito di immagazzinare, conservare e spedire i prodotti finiti (tra cui gioielli, borse e profumi) verso le società commerciali e i distributori terzi del Gruppo Bulgari, ed era in realtà controllata al 100 per cento dalla società italiana Bulgari S.p.a.,
Tra le accuse ai vertici della società, anche quella di aver evaso una base imponibile Irap di oltre un miliardo e novecento milioni di euro, mentre i dividendi sottratti attraverso la "escape strategy" ammontano secondo la Guardia di Finanza a oltre 293 milioni di euro nel periodo compreso tra il 2006 e il 2011.
La notizia su un'inchiesta aperta dalla procura di Roma nei confronti della holding del lusso, acquisita nel frattempo dalla francese Luis Vuitton con un investimento di un miliardo e quattrocento milioni , era uscita già alla fine del 2012.
Le verifiche della guardia di finanza, durate per tutto il mese di dicembre, si erano concluse con una relazione consegnata al procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani, che coordina il dipartimento Reati Tributari, sulla base della quale oggi sono scattati i sequestri.
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