PERUGIA / 18-04-2013
UMBRIA, ECONOMIA PERUGIA / Confindustria apre sportello per riscuotere crediti assistendo le aziende
Umbria economia Perugia Confindustria UnoNotizie.it - Accesso al credito, pagamenti e pressione fiscale, queste stanno diventando davvero questioni critiche nel tessuto sociale nazionale e anche nel peculiare si ricercano soluzioni ad hoc. Confindustria Perugia individua le priorità locali e apre uno sportello per assistere le aziende nella riscossione dei crediti.
“Il progetto Confindustria per l’Italia, presentato già prima delle elezioni politiche dal presidente Giorgio Squinzi, rappresenta certamente il programma più serio e completo per il governo del nostro Paese finora proposto dalle forze sociali. Tutti noi siamo convinti che la strada, tutta in salita, indicata da Confindustria, sia l’unica capace di portare l’Italia fuori da questo stallo politico ed economico”.
Sono le parole usate dal presidente di Confindustria Perugia Ernesto Cesaretti nel corso della riunione della Giunta dell’Associazione, l’organo collegiale di Confindustria, durante la quale gli imprenditori di tutto il territorio provinciale si sono confrontati anche sui principali problemi che il tessuto imprenditoriale umbro sta vivendo.
Problemi che coincidono in gran parte con quelli a carattere nazionale: scarsissima liquidità per le imprese, difficoltà di accesso a credito, ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione, cuneo fiscale elevatissimo, eccessivo peso del settore pubblico, burocrazia che scoraggia anche i progetti degli imprenditori ancora intraprendenti.
Una realtà drammatica, quella vissuta dalle imprese, testimoniata dalle oltre 70mila cessazioni di attività a livello nazionale negli ultimi cinque anni difronte a una crisi che è la più intensa dall’Unità d’Italia e che vede la produzione industriale ai livelli di tredici anni fa.
“Anche l’Umbria – ha sottolineato Cesaretti - si trova in una profonda crisi, con il sistema manifatturiero, che dovrebbe essere motore di occupazione e crescita, in forte contrazione e con un peso del settore pubblico sempre più alto. Il tasso di disoccupazione è intorno al 12% e c’è un numero considerevole di cassaintegrati in forza ad aziende che potrebbero non riuscire a riprendersi da questa crisi, con l’effetto che presto potrebbero diventare disoccupati in pianta stabile proiettando il tasso di disoccupazione ben oltre la cifra attuale”.
Non vuole essere solo un elenco di doglianze quello degli imprenditori perugini. Confindustria, anche a livello locale, avverte la necessità di essere parte attiva per spronare le istituzioni del territorio a fare di più e meglio e per avviare un confronto con i Sindacati dei lavoratori in nome della sopravvivenza.
“Ci sono alcuni fronti – ha aggiunto Cesaretti - su cui si può e si deve agire individuando risorse a sostegno del mondo produttivo, pur consapevoli che i bilanci della Regione sono sempre più asfittici per l’incidenza degli alti costi della sanità e per la consistente riduzione dei trasferimenti statali. Sarebbe necessario agire sulla riduzione dei costi diretti e indiretti delle aziende. In tal senso è auspicabile proseguire nell’azione di contenimento e di riduzione delle spese di funzionamento della “macchina pubblica” per alleggerire progressivamente il carico fiscale che grava sulle imprese a cominciare dall’odiosa Irap che, di fatto, penalizza chi occupa personale dipendente”.
Tra gli oneri indiretti non c’è dubbio che occorra accelerare la semplificazione amministrativa su cui Confindustria Umbria sta sollecitando provvedimenti che concretamente facilitino i percorsi burocratici delle imprese le quali sostengono costi ingenti a causa dei gravi e cronici ritardi.
L’altro cruccio delle imprese riguarda il credito e i pagamenti. Due facce della stessa medaglia. In questa fase, l’unica possibilità di avere liquidità è legata alla concessione di credito da parte delle banche che però sono sempre più selettive. I prestiti calano e i tassi aumentano con la conseguenza che molte aziende, pur avendone bisogno, rinunciano al credito, costrette quindi a frenare ogni spinta all’innovazione e allo sviluppo. “Sboccare anche solo una parte dei debiti della pubblica amministrazione – ha concluso Cesaretti - non solo offrirebbe liquidità immediata alle imprese ma genererebbe investimenti aggiuntivi in grado di far crescere il Pil”.
Per supportare operativamente le imprese e per far rispettare i termini di pagamento previsti dal decreto di aprile, Confindustria Umbria ha attivato proprio in questi giorni uno sportello dei pagamenti cui potranno rivolgersi le aziende associate creditrici che saranno assistite presso le diverse Amministrazioni in tutte le fasi fino al pagamento delle somme dovute sia per forniture effettuate che per lavori eseguiti.
Maria Luisa Grassi
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