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ROMA / 06-05-2013

NUCLEARE IN ITALIA NEWS / Zanonato, ministro Sviluppo Economico riaccende questione nucleare. Ambientalisti in agitazione






Torna lo spettro del nucleare, invocato dale neo ministro dello Sviluppo Economico, che ha immediatamente messo in agitazione ambientalisti e non solo, ultime notizie Roma - Le parole del ministro Flavio Zanonato ha provocato una serie di allarmi e di secchi "no" arrivati un po' ovunque: ambientalisti, Pd, Sel, Antonio di Pietro. Parole, certo, ma parole che non sono piaciute nemmeno ai tanti italiani che hanno espresso la loro contrarietà al nucleare nel referendum del 2011.

Zanonato ha dovuto quindi correggere il tiro. Cosi' riferisce l'agenzia Dire: se in Italia ''ci fossero i siti adatti, perche' no. L'energia nucleare e' una forma di energia, se si puo' gestire non e' sbagliata di per se'' ha detto il ministro durante la trasmissione Radio 2 'Un giorno da pecora'. L'immediata reazione dal mondo 'green' che ha avvertito ''indietro non si torna, la questione e' gia' chiusa'', ha indotto il ministro a chiarire: ''In Italia non ci sono siti adatti per costruire centrali nucleari e va rispettato il referendum che nel giugno del 2011 ha sancito il no degli italiani all'energia nucleare, comunque non mi piace demonizzare ideologicamente questo tipo di energia che viene prodotta in molti altri Paesi del mondo''.

Una precisazione arrivata dopo le numerose voci che si sono levate per protesta: ''E' sull'economia verde che si ricostruisce il paese'' ha detto Marco Ciarafoni, portavoce nazionale Ecologisti Democratici. ''Il nucleare e' definitivamente uscito di scena'', un capitolo da non riaprire ''non solo per ragioni ambientali e per i problemi irrisolti legati alla sicurezza, ma anche per i costi insostenibili e per ragioni strategiche''. Dal ministro dello Sviluppo Economico, aggiunge, ''ci aspettiamo un impegno serio e rigoroso per sviluppare politiche energetiche che abbiano come priorita' l'efficienza energetica e le rinnovabili, settori strategici che rappresentano oggi, nel tempo della crisi, occasione di sviluppo e di lavoro''.

Per la responsabile Ambiente del Pd, Stella Bianchi, ''non ha alcun senso oggi tornare a ragionare di nucleare in Italia e sarebbe bene che anche i Paesi che lo continuano a usare ne uscissero il prima possibile, cosi' come gia' la Germania sta facendo. Come abbiamo tragicamente imparato, non si puo' eliminare il rischio di incidenti in una centrale nucleare e si creano inevitabilmente scorie radioattive altamente pericolose per la salute e l'ambiente. Inoltre, una centrale nucleare ha costi di realizzazione e di smaltimento enormi, che vengono sorretti dalle finanze pubbliche e cioe' da tutti i cittadini, volenti o nolenti. E' un dato di fatto - aggiunge Bianchi - che il futuro dell'energia si basa sull'efficienza energetica e sulle fonti rinnovabili. Siamo certi che e' su questa strada che i ministri Zanonato e Orlando porteranno il Paese, anche per realizzare quello 'sviluppo verde' di cui il premier Enrico Letta ha parlato nel suo discorso programmatico alle Camere''.

La vicenda 'nucleare' in Italia ''si e' chiusa definitivamente con il referendum del 2011'' ricordano anche i senatori Pd della Commissione Ambiente Stefano Vaccari, Massimo Caleo, Pasquale Sollo, Vito Vattuone, Franco Mirabelli e Laura Puppato. Mentre per il presidente dei senatori di Sinistra Ecologia e Liberta' Loredana De Petris, le dichiarazioni del neo ministro ''sono pura follia e definisce ''ancora piu' grave che il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, non abbia ancora detto nulla in proposito. Ci piacerebbe conoscere quali sono le linee guida del governo sui problemi dell'energia''. Poi la senatrice afferma che ''e' ora di voltare pagina: il Paese ha bisogno di investire nella Green economy''.

Anche per il responsabile Green economy del Pd Ermete Realacci ''il nucleare e' un pessimo affare. Se Enel fosse oggi impegnata nella costruzione di nuove centrali atomiche nel Paese, correrebbe il rischio di essere una 'bad company''' aggiungendo che ''anche nelle scelte sulla politica energetica bisogna guardare al futuro. L'Italia non ha bisogno di centrali di grande potenza, ne' dell'energia nucleare. Mentre il risparmio e l'efficienza energetica, le fonti rinnovabili, l'innovazione, la ricerca e la conoscenza continuano ad essere la via maestra che si deve percorrere per rendere il nostro Paese piu' competitivo''.

Antonio Di Pietro giudica ''gravissime le dichiarazioni del neo ministro Zanonato'' e ricorda che l'Italia dei Valori e' stata ''l'unica forza politica promotrice del referendum abrogativo''. Poi promette battaglia ''in ogni sede per far valere la volonta' di milioni di italiani''.

Dura condanna per le parole del ministro anche da Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, e Rosa Rinaldi, responsabile nazionale Ambiente del partito: "Il 'no' alle centrali non e' un problema di siti adatti o meno, e' l'esito di un referendum in cui gli italiani hanno espresso chiaramente la loro volonta".






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commentiCommenti
Io sono un ingegnere anti nuclearee per questo mi sono adoperato con articoli e conferenze durante il referendum del giugno 2011. Il testo dela conferenza che ho tenuto ad Orte per dire No al Nucleare potete leggerlo, cliccando su Google,www. fausto pellicelli.it. Non pensavo che qualcuno potesse ritornare sul problema,come Zanonato peraltro ministro dello Sviluppo.Io un consiglio per fare un pezzo di strada nella direzione dello sviluppo e del lavoro da subito è il seguente:I Comuini appartenenti in ogni bacino di utenza potrebbero consorziarsi per dare in concessione ai privati in project financing una serie di miniimpiantiSmart Griddi produzione elettrica , alimentati da scarti o rifiuti in generale raccolti dagli stessi Comuni e conferiti agli impianti,per poi produrre elettricità attraverso motogeneratori elettrici.Il calore prodotto nell cogenerazione potrebbe essere utilizzato per serre ,piscine o impianti industriali.Si inizierebbe un pezzo di strada nello sviluppo.
commento inviato il 04/05/2013 alle 0:43 da fausto pellicelli  
Generatore di corrente che diventa perpetuo. proposta solo x le multinazionali Il generatore che sotto propongo funziona al 100 con costi zero di consumo d´energia elettrica e può durare oltre i 20/30 anni senza obbligo di manutenzione . Si può realizzare un GENERATORE di CORRENTE da 6 Kw ed oltre, che fa risparmiare il 99,99 , d´energia elettrica, lo 0.01 serve per l´avvio. praticamente non consuma nulla. Progetto del 1997. Mai brevettato per ovvie ragioni dal Signor Alfonso Aureli . Lo stesso principio si può adattare alle autovetture elettriche, ottenendo + velocità e consumi illimitati a costo zero. Saluti Aureli. È una valida soluzione contro il nucleare; pannelli Solari,Voltaico e fusione fredda. PS: Se non ci riuscite anche Voi a realizzarlo dopo tutte le notizie che ho fornito, sono disposto a realizzarlo in tempi
commento inviato il 04/05/2013 alle 3:37 da alfonso aureli  





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